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Clima: estate rovente con eventi estremi, gli scienziati italiani aggiornano le mappe

A Bruxelles gli scienziati italiani hanno presentato le mappe aggiornate dei rischi lungo le coste del Mediterraneo. Il Nord Italia tra le zone più a rischio.

Clima: estate rovente con eventi estremi, gli scienziati italiani aggiornano le mappe

Che sarebbe stata un’estate rovente gli scienziati lo avevano previsto già lo scorso dicembre. L’Europa e la regione mediterranea quest’anno sono ancora più esposte ai cambiamenti climatici e gli effetti li stiamo vedendo chiaramente, tra temperature elevatissime e allarme siccità.

In questi giorni, al Forum Europeo di Protezione Civile di Bruxelles, è stato aggiornato il progetto SAVEMEDCOASTS 2,(Sea level rise scenarios along the Mediterranean coasts).

Il progetto SAVEMEDCOASTS 2

Con l’arrivo dell’estate e le prime emergenze – incendi e nubifragi – l’Italia affronta i maggiori rischi. Deve, dunque, farsi trovare pronta ed essere di supporto anche agli altri Paesi costieri perché il progetto europeo è coordinato dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) italiano.

I soldi sono invece della Direzione Generale per la protezione civile e le operazioni di aiuto umanitario europee  (DG-ECHO).  Il Forum, riunisce professionisti e decisori politici concentrati particolarmente sulla protezione civile europea.

SAVEMEDCOASTS-2 non è altro che la seconda fase del progetto SAVEMEDCOASTS. Da anni gli esperti sono convinti che i cambiamenti climatici causeranno (lo stanno già facendo) eventi meteorologici estremi. C’è dunque la necessità di adattarsi ai nuovi potenziali rischi naturali

Il clima può provocare la sommersione delle coste

Alla base c’è già una buona dose di dati e di osservazioni. Una panoramica dei rischi connessi all’aumento del livello del mare e dalla subsidenza costiera in tutto il Mediterraneo che fornisce proiezioni e scenari di aumento del livello marino fino al 2100.

I ricercatori italiani hanno studiato i principali delta fluviali e le zone lagunari del mare nostrum. La subsidenza avanza ed accelera effetti devastanti per l’ecosistema. I danni economici sono incalcolabili.

Ma siamo arrivati al punto che ci sono “rischi di sommersione di tratti costieri ad alto valore naturale ed economico ed effetti a cascata sulle attività umane”, ha detto Marco Anzidei, coordinatore del progetto AVEMEDCOASTS-2.

Cosa si sta facendo in concreto nelle zone più esposte? Oltre a preoccuparsi di una comunicazione efficace sui territori per far crescere la consapevolezza delle comunità costiere, a Bruxelles sono state presentate mappe ad alta risoluzione che indicano i livelli di rischio e di prevenzione.

I governi centrali hanno a disposizione strumenti nuovi che li mettono in condizione di agire mettendo a frutto anche le risorse disponibili. Uno studio dell’Università di Padova, tra l’altro, ha calcolato che quasi 200 chilometri di costa adriatica settentrionale hanno una quota inferiore al livello medio del mare. È già un allarme. Ma con una simulazione è stato dimostrato inoltre che alcune aree del Nord Est fino al delta del Po, già dal 2030 potrebbero essere soggette a inondazioni marine totali. È il caso di non perdere altro tempo.

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