Condividi

I microgreen di “Prime foglioline”: l’azienda di Ravenna a impatto zero da Oscar Green

Nilo Sori giovane imprenditore coltiva insalatine e aromatiche riducendo al 90% consumo di acqua e suolo e assicura vitamine e sostanze nutrienti più della pianta in foglia

I microgreen di “Prime foglioline”: l’azienda di Ravenna a impatto zero da Oscar Green

Garantire l’autosufficienza alimentare ed energetica al Paese attraverso una filosofia zero sprechi, rispetto ambientale, solidarietà, innovazione nelle produzioni e recupero delle tradizioni. Sono i principi seguiti dall’azienda agricola “Prime Foglioline” del giovane Nilo Sori che a Ravenna (Emilia Romagna) produce – senza consumare suolo, acqua ed energia – i sempre più popolari microgreen, dalle insalatine alle piante aromatiche, raccolti nel momento di massima concentrazione di vitamine e sostanze nutrienti, fino addirittura a 40 volte in più della pianta in foglia vera e propria.

Cosa sono i microgreen e perché sono tanto popolari

Fino a qualche tempo fa i microgreen (o micro-ortaggi) erano considerati un cibo gourmet, oggi invece grazie al profilo nutrizionale e alla facilità di coltivazione stanno spopolando anche nelle mura di casa. Ma cosa sono i microgreen? Sono delle piante molto giovani che vengono raccolti in un periodo che va dai 7 ai 21 giorni dopo la semina. La raccolta avviene dopo che la pianta ha messo le prime vere foglie. Si tratta, dunque, di vegetali a metà tra i germogli (la cui crescita avviene in 2-7 giorni dalla semina) e la pianta adulta.

Un super food che garantisce benessere all’organismo e all’ambiente. Sono ricchi di sostante nutrienti e possono “colorarsi” di mille sapori a seconda della specie di appartenenza. Possono essere amari, neutri, aciduli e perfino piccanti. Oltre ad arricchire un pianto e il nostro organismo, la loro crescente popolarità è dovuta soprattutto alla facilità di coltivazione: anche sul proprio davanzale di casa utilizzando minime quantità di acqua e fertilizzante. Tanto che gli scienziati della NASA e dell’Agenzia Spaziale Europea li hanno proposti come fonte di cibo fresco per gli astronauti impegnati in missioni spaziali.

I microgreen dell’azienda “Prime foglioline” per l’autoproduzione casalinga

Un’idea imprenditoriale che ha vinto anche ella categoria “Campagna Amica” nell’ambito della finale nazionale dell’Oscar Green, il concorso promosso da Coldiretti Giovani Impresa per premiare l’innovazione che salva il pianeta e combatte gli sprechi.

L’azienda ha sviluppato in proprio un sistema digitale di controllo delle colture (luce, consumo idrico, temperatura) ed un kit per l’autoproduzione casalinga che può consentire al consumatore di diventare lui stesso un coltivatore a casa. In pochi giorni con poco spazio, il prodotto è radicato all’interno della fibra di cocco attraverso la tecnica idroponica ed è pronto per il consumo.

Nilo coltiva prime foglioline di piselli, ravanelli, amaranto, erba medica, girasole, gelsomino fieno greco, ma anche borragine, calendula, coriandolo, basilico rosso, e tanto altro ancora. Prodotti che sono molto richiesti non solo dagli chef e dal mondo della ristorazione, ma anche da chi ama mangiare a casa con gusto. Però l’uso dei fiori eduli richiede conoscenza e molto studio per trovare la perfetta armonia tra gli ingredienti, motivo per cui “Prime Foglioline” mette a disposizione il suo e-book scaricabile online gratuitamente con tante ricette facilmente replicabili a casa.

Invece tra gli ortaggi particolari e decorativi l’azienda produce zucchine gialle baby e adulte, cetriolini baby, foglioline di barbabietola Bull’s Blood, Mizuna Rossa e Verde, Pak Choi e altre varietà da misticanza.

L’agricoltura è sempre più “giovane”: in 56.000 hanno scommesso sulla terra

Ma come Nilo, ci sono quasi 56mila i giovani in Italia che hanno scelto di costruirsi un futuro da imprenditore agricolo investendo nella terra, tanto che nascono in media 18 nuove imprese giovani al giorno. Numeri in crescita emersi dall’analisi di Coldiretti, sulla base del rapporto del Centro Studi Divulga.

L’Italia per troppo tempo ha pensato di poter fare a meno della propria agricoltura, mentre bisogna sostenere i giovani che costruiscono il proprio futuro in agricoltura assicurando sviluppo buono e green a tutto il nostro Paese. È il pensiero di Ettore Prandini, presidente della Coldiretti. “La pandemia prima e la guerra in Ucraina stanno spingendo uno storico ritorno delle nuove generazioni nelle campagne dove esprimere creatività e portare un contributo al Paese in un momento in cui per le speculazioni, gli accaparramenti e limiti alle esportazioni è importante garantire l’approvvigionamento alimentare dei cittadini”.

“Le aziende guidate da giovani sono aumentate del 2% negli ultimi cinque anni, hanno una superficie superiore di oltre il 54% alla media, un fatturato più elevato del 75% della media e il 50% di occupati per azienda in più, percentuali – ha commentato il Delegato di Giovani Impresa Ravenna, Michele Graziani – che testimoniano la grande forza, voglia di fare e capacità innovativa che i giovani portano in agricoltura e al contempo l’appeal che il settore ha nelle nuove generazioni”.

Commenta