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I deludenti dati Usa sul lavoro mandano sull’ottovolante le Borse, che però recuperano nel finale

I deludenti dati americani sul lavoro e il conseguente rinvio del rialzo dei tassi Fed mandano sull’ottovolante le Borse che recuperano nel finale: Piazza Affari guadagna l’1,19% sospinta dall’exploit di Saipem e Mps ma anche dalle buone performance di Fca e Cnh, delle grandi banche e di Yoox – Ancora in calo Telecom Italia e tutto il resto della moda.

Delude l’occupazione americana. Dopo un passaggio in territorio negativo nel pomeriggio, i listini europei riescono comunque a ritrovare la strada dei rialzi  grazie agli acquisti su energia, materie prime e utility.Il Ftse Mib sale dell’1,19%, Londra dello 0,95%, Francoforte dello 0,46% e Parigi dello 0,73%.

Si allenta la pressione anche su Wall Street che dimezzano le perdite dopo due ore di scambi. Alla chiusura dell’Europa il Dow Jones cede lo 0,4%, l’S&P500 lo 0,58%.

A settembre le aziende degli Stati Uniti hanno creato 142mila posti, mentre gli analisti attendevano un rialzo di 200mila unità. Il dipartimento al Lavoro ha precisato che comunque il tasso di disoccupazione è rimasto invariato al 5,1%, come previsto, ovvero entro la soglia tra il 5 e il 5,2% che la Federal Reserve considera come una condizione di “piena occupazione”.

L’economia americana in settembre “ha creato posti di lavoro a un passo inferiore” a quello visto finora nel 2015, “dal momento che il rallentamento della crescita all’estero e le turbolenze finanziarie globali hanno pesato sull’attivita’ economica”, ha commentato in una nota Jason Furman, presidente del Council of Economic Advisers della Casa Bianca, sottolineando che “comunque il tasso di disoccupazione rimane al minimo dall’inizio del 2008 e nel settore privato sono stati creati 13,2 milioni di posti in 67 mesi consecutivi di crescita dell’occupazione, una serie record”.

Il dato parla comunque a favore di un ulteriore posticipo da parte della Federal Reserve di un rialzo dei tassi di interesse: gli operatori si attendono per la riunione di ottobre ancora una posizione attendista.

Sul versante valutario, l’euro si è rafforzato fino a superare quota 1,3 sul dollaro e chiudere a 1,1280 in rialzo dello 0,76%. Nell’obbligazionario, da segnalare il rally dei Treasury: il decennale vede rendimenti è sceso sotto il 2% per la prima volta dal 24 agosto scorso. Il petrolio Wti cede l’1,36% a 44,13 dollari al barile.

Non brillano neanche gli altri dati macroeconomici diffusi oggi negli Usa. Gli ordinativi alle fabbriche negli Stati Uniti sono scesi in agosto dell’1,7% rispetto al mese precedente, peggio delle attese degli analisti che si attendevano un ribasso contenuto all’1,2%. L’indice Ism di New York è sceso in settembre a 44,5 punti dai 51,1 di agosto.

Sul fronte societario si segnala che da lunedì prossimo il titolo Google verrà scambiato a Wall Street come Alphabet, il nome della nuova holding che controlla il colosso Internet. La mossa segue l’annuncio del 10 agosto scorso della nuova struttura aziendale del gruppo di Mountain View, California. Ogni titolo Google verrà convertito nello stesso numero di titoli Alphabet alla fine della seduta odierna.

A Piazza Affari gli acquisti spingono soprattutto Saipem +6,35%, spinta dagli analisti di Banca Akros, e in linea con gli altri titoli del settore a partire dalla controllante Eni. Il mercato guarda al maxiaumento di capitale sul quale sarebbe già al lavoro un pool di banche, in vista di un ingresso della Cdp e di un deconsolidamento da Eni. Oggi il gup di Milano Alessandra Clementi ha prosciolto Paolo Scaroni ed Eni nel procedimento con al centro presunte tangenti versate da Saipem a pubblici ufficiali algerini. E’ stata rinviata a giudizio la società Saipem indagata per la legge 231.

In evidenza anche Yoox +4,78% dopo che la Consob ha dato il via libera alla fusione con Net-à-porter e Bmps +4,46%. Il Sole 24 Ore ha infatti indicato che sui tavoli dell’alta finanza gira un dossier di una banca d’affari nel quale si ipotizza un’aggregazione tra Intesa Sanpaolo +0,9% e Unicredit +1,16% che porterebbe, in un secondo momento, allo scorporo delle attività italiane del gruppo che sarebbero messe insieme a quelle di Mps.

Tra i migliori del Ftse Mib anche Mediolanum +4,15%. CA +2,44% all’indomani della pubblicazione dei dati sulle immatricolazioni italiane, che per il nono mese consecutivo sono andate meglio del mercato.

In fondo al Ftse Mib Telecom Italia -2,66% con il mercato che ormai ha già scontato l’interesse di Vivendi. Per il resto in fondo al paniere principale troviamo il lusso: Moncler -2,52%, Tod’s -1,43%, Ferragamo -0,54% e Luxottica -0,16%.

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