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I 10 aeroporti peggiori secondo la CNN: Parigi 1a, Londra 3a, nessun italiano. Il migliore Hong Kong

Traffico non fa qualità. Anzi: Charles de Gaulles, Heathrow e JFK, tre dei maggiori scali mondiali, risultano tra i peggiori secondo la classifica di CNNGo, il sito CNN dedicato ai viaggi. Si salvano quelli italiani. Lo strano caso del piccolo scalo di Ushuaia, il più al Sud del mondo: uno chalet con wi-fi prima di avventurarsi nell’Atlantide o in Patagonia

I 10 aeroporti peggiori secondo la CNN: Parigi 1a, Londra 3a, nessun italiano. Il migliore Hong Kong

Immaginate un’ipotetica classifica dell’aeroporto più scomodo o odioso del mondo. Quante volte, tra ritardi, voli cancellati, ritiri dei bagagli lunghissimi, overbooking, controlli di sicurezza lenti e fastidiosi, avete imprecato contro questo o quell’aeroporto?

Dando per scontato, of course, vista la nota inefficienza italiana, che quello da prendere più di mira nei discorsi con gli amici fosse proprio il Fiumicino o la Malpensa di turno.

E invece no. Almeno stando alla classifica di CNNGo, il sito internet della CNN dedicato ai viaggi, non c’è nessun aeroporto italiano fra i più odiati del mondo.

Eppure, di vittime eccellenti, ce ne sono. Ad incominciare dal primo posto, occupato dal celeberrimo Charles de Gaulles di Paris-Roissy. L’analisi della CNNGo è impietosa, ed esordisce, sarcastica, con una citazione: “Un grande paese degno di questo nome” come disse una volta il presidente Charles de Gaulle “non ha nessun amico”. Ecco, non lo ha sicuramente tra i milioni di passeggeri che ogni giorno transitano dalle parte dell’aeroporto che porta il suo nome.

Personale sgradevole, segnaletica “crudelmente” assente, sporcizia al limite e servizi igienizi scomodissimi. Ma questi sono solo i rimpoveri più soft. Il bello viene adesso: toilettes senza tavolette , pannelli elettrici sempre in panne, assenza di qualsiasi informazione al gate d’imbarco ma soprattutto, offesa delle offese per gli orgogliosi transalpini, “i bar e i ristoranti peggiori di tutta Parigi”. Per non parlare, poi, dell’atmosfera “grigiastra” e del parcheggio fuori prezzo. L’analisi insomma non è molto tenera con quella che è la seconda piattaforma europea, con 60 milioni di traffico passeggeri annuo.

Il primo scalo europeo – e terzo mondiale- è invece è Londra-Heathrow, anch’esso sonoramente bocciato con il terzo posto nella classifica dei cattivi (meglio solo di Parigi e Los Angeles). Soliti motivi, ma soprattutto quello del collegamento con la (lontanissima) City, liquidato dalla CNNGo con una battuta, tra il serio e il faceto: forse è più facile arrivare in aereo da Madrird che in aeroporto da Londra.

Nella graduatoria della CNNGo rientra anche il John F. Kennedy International di New York, l’aereoporto più frequentato del mondo, in settima posizione. In questo caso nel mirino finiscono la sicurezza e udite, udite, la puzza.

Al decimo posto, a chiudere la triste classifica, São Paulo-Guarulhos International. E qui non si sfugge, il motivo principale sono i ritardi: secondo Forbes, solo il 59% dei voli arriva in orario, mentre addirittura solo il 41% parte in orario.

E gli italiani? Per una volta, ci siamo salvati. Ma neanche possiamo esultare più di tanto. Nella classifica invece dei 10 aeroporti migliori del mondo, infatti, siamo assenti anche lì.

Poco male, lì c’è un domionio asiatico: Hong Kong, Singapore e Seul nelle prime tre posizioni. Fra le europee sono presenti solo Monaco di Baviera e Zurigo, poi Montevideo e Auckland a chiudere la graduatoria.

Ma la vera sorpesa è la quinta posizione: l’Ushuaia-Malvinas International, Tierra del Fuego, Argentina. Non sarà l’aeroporto più trafficato al mondo, ma è sicuramente quello più originale: è quello situato più a Sud (nella cittadina più a Sud del pianeta, Ushuaia appunto) ed è costruito in legno, tipo chalet. La capienza è di 747 persone, più che sufficiente per il traffico passeggeri. C’è un salotto, un bar, persino il wi-fi e il noleggio sci, oltre che l’immancabile duty-free shop. Rappresenta soprattutto uno scalo per le avventura in Patagonia, in Antartide e nelle Malvinas (o Falkland). E per la CNNGo, è un modello da seguire.

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