Condividi

Google dà la carica alla Borsa, conti d’oro per Exxon, banche in ripresa in Europa

I conti e lo split delle azioni di Google fanno felice Wall Street – Tra i giganti del petrolio brilla Exxon – Ieri Piazza Affari è stata la migliore Borsa europea, malgrado Saipem

Google dà la carica alla Borsa, conti d’oro per Exxon, banche in ripresa in Europa

Guai a dare per finita la stagione d’oro della tecnologia. Certo, i mercati sono più attenti ai costi del debito, come impone il new look della Fed. Ma ci vuole ben altro per frenare la trasformazione digitale dell’economia e della stessa società che emerge dai conti di Silicon Valley. I conti di Alphabet (ex Google) hanno confermato lo strapotere nella pubblicità di questa formidabile macchina da guerra: 74 miliardi di dollari di ricavi nel quarto trimestre (+32%), accompagnati da un regalo ai soci: lo split di ogni titolo in 20 nuove azioni, una novità che favorirà gli acquisti e che ha entusiasmato Wall Street: nel dopo Borsa il titolo ha messo a segno un rialzo dell’8%. La società ha così superato la barriera dei 2mila miliardi di valore. Oggi arriverà la risposta di due altri campioni del digitale, Meta (ex Facebook) e Amazon.

L’onda lunga della Silicon Valley e la riscossa dei giganti del petrolio stanno in buona parte compensando i ribassi scattati dopo le decisioni annunciate dalla Fed. Risale la propensione al rischio sia in Europa che nelle borse asiatiche in attività nella settimana del Capodanno cinese. Si assestano le obbligazioni, frena il dollaro. Salvo brutte sorprese dal fronte ucraino, la frenata di inizio anno potrebbe essere alle spalle.

Sono in rialzo di un punto percentuale i future sull’Eurostoxx 50 e sul Nasdaq. Positive le Borse d’Oriente: Nikkei di Tokyo +1,7%, Sidney +1%, Giacarta Composite +1%. Bse Sensex di Mumbai +1%. Cina chiusa per festività.

Chiusura con il segno più per i listini americani: Dow Jones +0,78%. S&P +0,69. Il Nasdaq recupera lo 0,75%.

Crolla PayPal: -14% nel dopo borsa nonostante dati in linea con le previsioni. La società ha presentato indicazioni sul 2022 non del tutto positive, un po’ perché emergono gli effetti della scelta di eBay di dotarsi di un proprio sistema di pagamento, un po’ perché il caro vita sta penalizzando di più le categorie a basso reddito.

Vola Exxon Mobil: +6,4% dopo il miglior risultato negli ultimi sette anni.

Il Treasury Note a dieci anni tratta a 1,79%. Due dati macro su cui riflettere: 10,9 milioni di Americani hanno lasciato il lavoro nel mese di dicembre; il debito pubblico Usa ha varcato la soglia dei 30 mila miliardi di dollari.

Petrolio Brent e WTI in rialzo dello 0,3%. Oggi l’Opec+ dovrebbe confermare il piano di incremento della produzione, la tabella di marcia fissata prevede una crescita di 0,4 milioni di barili al giorno.

In Europa corre il Toro: forse due aumenti dei tassi nel 2022

Continua il rally dei mercati europei, che si avviano di slancio all’appuntamento con il direttorio della Bce di domani. A favorire la corsa del Toro contribuisce l’accelerazione della produzione manifatturiera della zona euro (indice Pmi a 58 punti). Anche l’industria italiana sale per il diciannovesimo mese di fila, ma la temperatura si è abbassata un po’: l’indice a gennaio è di 58,3, in calo rispetto ai 62 di dicembre, comunque assai al di sopra del confine con la recessione (a quota 50). Ma nel sottoindice sugli ordini, sceso a 57 da 63, si fanno sentire i timori legati alla recrudescenza dei contagi e al caro-energia.

Per quanto riguarda i tassi, secondo Reuters il mercato sconta due aumenti dei tassi di 10 punti base da parte della Banca centrale europea entro la fine dell’anno, con la possibilità di una terza mossa. Ma Christine Lagarde domani ribadirà di ritenere improbabile un aumento dei tassi nel 2022.

Salgono l’Euro e i rendimenti dei Bund

La risalita della propensione al rischio dà la carica all’euro, risalito a 1,126 sul dollaro, oltre che alle valute dei Paesi emergenti. Salgono così i rendimenti dei titoli dell’Europa “core”, Bund in testa, sull’onda della maggior propensione al rischio. Il tasso del decennale di Berlino torna oltre lo zero (+0,045%). È il livello più alto da maggio 2019, mentre i tassi del 2 e del 5 anni hanno visto i massimi rispettivamente da marzo 2019 e dicembre 2018.

In ascesa anche il rendimento del Btp 10 anni all’1,42%, per uno spread di 138,2 punti base. Nel mese di gennaio il saldo del settore statale si è chiuso, in via provvisoria, con un fabbisogno di 900 milioni di euro, in miglioramento di circa 3 miliardi rispetto al corrispondente valore di gennaio 2021. Oggi potrebbe concretizzarsi l’emissione via sindacato del nuovo titolo indicizzato maggio 2033 per cui via XX Settembre ha dato mandato a un pool di banche.

Piazza Affari al top (+1,53%), Draghi media con Putin

Piazza Affari è stata ieri la regina d’Europa con un progresso dell’1,53%, che la riporta di slancio a 27.224.

Sul fronte internazionale, si segnala la telefonata tra il premier italiano Mario Draghi e il presidente russo Vladimir Putin. Al centro del colloquio la crisi ucraina e le relazioni bilaterali. “Il presidente Draghi ha sottolineato l’importanza di adoperarsi per una de-escalation delle tensioni alla luce delle gravi conseguenze che avrebbe un inasprimento della crisi”, recita una nota di Palazzo Chigi. Inoltre, “sono stati concordati un impegno comune per una soluzione sostenibile e durevole della crisi e l’esigenza di ricostruire un clima di fiducia”. Da parte sua Putin avrebbe garantito di mantenere stabili le forniture di gas per l’Italia.

Listini in rialzo anche nel resto del Continente: Parigi +1,43%; Amsterdam +1,33%; Madrid +1,3%; Londra +0,95%; Francoforte +0,94%.

Sale Essilor Luxottica +2,8% nel giorno d’avvio del buyback. In forte rialzo Ubisoft (+3,3%) sull’onda del blitz di Sony a Wall Street su Bungie.

Crisi Saipem: si studia un polo con Maire

Ore drammatiche per Saipem (-1,48%, poco sotto 1,30 euro), ieri fanalino di coda di Piazza Affari con un ribasso che è arrivato ai minimi dall’ottobre 1992. In giornata si è tenuto un cda per affrontare la crisi esplosa con il profit warning da cui emerge la necessità di rimpolpare le casse del gruppo di almeno un miliardo. Oggi la crisi, inattesa, sarà al centro del consiglio di Cdp, secondo azionista alle spalle dell’Eni (+0,8%).

Feroci le critiche degli analisti all’assoluta assenza di trasparenza dei vertici che a fine ottobre avevano illustrato un quadro ben diverso. Basti, per tutti, il giudizio di Kepler Chevreux: “Inflazione e Covid – si legge – sono solo scuse. Quello di ieri è il primo segnale importante che la qualità del backlog è molto debole e l’esecuzione è molto carente. Temiamo si stia creando un iceberg che potrebbe portare a molti elementi negativi, tra cui un aumento di capitale jumbo”. Tra le possibili soluzioni spunta l’idea di un polo dell’ingegneria sotto la leadership di Maire e un ruolo chiave per Cdp.

La crisi non tocca né Tenaris (+5%), in linea con i prezzi al rialzo del greggio alla vigilia del vertice mensile dell’Opec+.

Nexi guida la corsa dei finanziari

Banche e finanziari proseguono il rialzo della vigilia, innescato dalla ritrovata stabilità politica dopo l’elezione del Presidente della Repubblica.

È stata Nexi a fare da apripista con un rialzo del 6,2%. Tra le banche tradizionali, Bper +3%, Banca Bpm +2%. In terreno positivo anche i Big Intesa Sanpaolo e Unicredit, entrambe +1,5%.

Brilla il lusso: Berenberg promuove Moncler

Sale il lusso. Moncler avanza del 5% sopra i 59 euro dopo che Berenberg ha alzato il target price a 57 da 53 euro. Salvatore Ferragamo segna +3,5%, Brunello Cucinelli +7%.

Bene nel largo consumo Ovs (+10%): le vendite, superiori alle attese, toccano 1,36 miliardi di euro (+34,6% rispetto 2020, recuperati i livelli del 2019).

Stellantis: ancora in rosso le vendite in Italia

Stellantis +2,20%. Ieri sera è stato annunciato a Borse chiuse che a gennaio le immatricolazioni del gruppo in Italia sono state pari a 38.593 unità, in calo del 26,7% rispetto alle 52.635 di gennaio 2021. La quota di mercato del gruppo si attesta al 35,8%, in flessione rispetto al 39,2% di gennaio 2021.

Buzzi Unicem avanza del 2% dopo i risultati superiori alle previsioni di HeidelbergCement cui fa capo Italcementi.

Commenta