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Goldman Sachs: con Brexit sterlina giù del 10%

Mentre i sondaggi realizzati dai principali giornali britannici continuano a preannunciare la possibile vittoria di Brexit, i mercati continuano a subire i timori degli investitori – Borse di nuovo in profondo rosso, mentre la sterlina continua a scendere -Secondo Goldman Sachs, in caso di fuoriuscita dall’Ue, la valuta britannica potrebbe perdere il 10% del suo valore. Ma a rimetterci potrebbe essere anche l’euro.

Goldman Sachs: con Brexit sterlina giù del 10%

Gli occhi del mondo sono puntati sul Regno Unito. L’attesa per il referendum sulla fuoriuscita di Londra dall’Unione Europea continua a condizionare l’andamento dei mercati: dall’obbligazionario all’azionario, passando per le valute da giorni tutti i comparti risentono dei timori su Brexit.

Esperti, analisti ed economisti hanno già cominciato a calcolare quale potrebbe essere l’impatto del possibile addio del Regno Unito alla Ue. Un coro di voci che, all’unisono e senza nessuna interpretazione discordante, preannuncia “problemi” dal punto di vista politico, economico e sociale.

I timori internazionali vengono confermati anche dai sondaggi, che ormai sembrano tutti d’accordo sul fallimento della “Remain Campaign”: secondo l’Independent, Brexit sarebbe attualmente in vantaggio di 10 punti che diventano 6 per il Guardian e 2 per il Financial Times. Il Sun non ha dubbi sulla fuoriuscita di Londra. Martedì scorso, il celeberrimo tabloid britannico è arrivato in edicola con un titolo che ha fatto il giro del mondo “BeLeave in Britain and vote to quit the Eu”.

Tornando ai mercati, la settimana borsistica delle principali piazze europee non è stata affatto semplice. Tralasciando il rimbalzo di ieri dovuto all’ennesima Frenata della Fed, i listini continentali continuano ad inanellare performance negative, con Piazza Affari in testa alla classifica delle perdite (oggi -1,9%).

A confermare la crescente paura che gli investitori nutrono nei confronti di Brexit è anche l’andamento della sterlina, che nel corso dell’ultimo mese ha perso notevolmente terreno rispetto alle altre valute internazionali. La moneta britannica vale oggi circa 1,416 dollari, in calo rispetto agli 1,42 di ieri. Secondo le previsioni degli analisti, nel caso in cui al referendum del 23 giugno dovesse vincere il Sì, la valuta del Regno Unito potrebbe calare di un ulteriore 10%.

A preannunciare il ribasso a doppia cifra sono gli esperti di Goldman Sachs, che nel recente passato avevano già previsto lo spostamento degli investitori verso monete più sicure.

“Se si voterà per lasciare l’Ue e l’incertezza aumenterà come ha fatto dopo il collasso di Lehman Brothers, prevediamo che la sterlina potrà  indebolirsi di circa l’11% in termini ponderati agli scambi commerciali, rispetto a un paniere delle maggiori valute”, si legge in una nota pubblicata dalla banca d’affari. D’accordo con la previsione anche la Bank of England che oggi ha avvertito i mercati sulla possibile (brusca) caduta della valuta britannica in caso di Brexit, confermando anche i possibili rischi economici per il Regno Unito e i mercati globali.

Ma le conseguenze non si sentiranno solo sulla sterlina. Secondo le stime, nel caso in cui Londra dovesse uscire dall’Ue infatti, l’euro potrebbe perdere circa il 4%, al contrario di altre monete come lo Yen e il franco svizzero, che potrebbero salire rispettivamente del 14% e dell’8%. Anche la corona norvegese potrebbe apprezzarsi di circa il 3%.

Previsioni a parte, a una settimana dal referendum, i timori continuano ad aumentare. E, dando uno sguardo ai sondaggi, gli investitori non hanno tutti i torti.

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