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Global Music Vault: l’archivio digitale per 1000 anni di musica

Il freddo e la tecnologia possono diventare la combinazione vincente per creare archivi eterni destinati alle lontane future generazioni che potranno comprendere le arti e le culture del nostro tempo presente ma, si aprono alcuni quesiti importanti

Global Music Vault: l’archivio digitale per 1000 anni di musica

C’è un aspetto che mi ha affascina da sempre: il concetto del tempo e della storia del futuro

Molte volte pensiamo agli archivi, ai musei e alla memoria solo dalla nostra prospettiva presente. Se cambiamo profondità e ci immaginiamo un nostro futuro discendente, un postero, allora cambia tutto: lui o lei, nel remoto tempo futuro, troveranno significati e sensi completamente diversi dai manufatti culturaliarchiviati rispetto a quelli che possiamo trovare noi oggi in quanto, ci saranno notevoli differenze nelle conoscenze e consapevolezze e nei bagagli sociali, culturali, esperienziali ed esistenziali.

I norvegesi si sono attivati in questo senso e hanno creato l’archivio il Global Music Vault che raccoglie digitalmente tutta la musica attuale per 1000 anni. Adesso possiamo immaginare che cosa sentiranno e le compilation dei giovani nel 3021. Questo archivio è sulle isole Svalbard, a nord della Norvegia, Circolo Polare Artico ed è vicino a un altro archivio quello dei semi Global Seed Vault.

“The Solution. Our solution to the loss of our most precious musical expressions is to establish the Global Music Vault, the first of its kind for the music industry. To be located in the same mountain as the Global Seed Vault (Dooms Day Vault) in Norway, Svalbard, here master music files and irreplaceable music material will be preserved for over 1000 years. The Global Music Vault will be storing the music capsules in an allocated exclusive space within the Arctic World Archive, which happens to be located next to the Global Seed Vault in Svalbard.”

Le assunzioni filosofiche di natura preventiva, culturale e ambientale sono veramente forti: l’“eterna” protezione del patrimonio artistico dell’umanità nella sua essenza e nella sua produzione predominante per spiegare e raccontare la storia del passato per il futuro alle prossime generazioni.

L’idea di conservare, archiviare e immagazzinare nel freddo la musica e i semi sono estremamente interessanti e dovrebbero essere l’inizio di un progetto più allargato per le altre forma d’arte come cinema, pittura, scultura, letteratura che sono facilmente digitalizzabili, conservabili e “congelabili”.In questo modo oltre a sentire musica e seminare potranno anche vedersi un film, guardare un quadro e leggere un libro. 

Battute a parte, direi che lo scopo di queste iniziative sono estremamente importanti da fondare e da edificare per il futuro dell’umanità saltando tutte le questioni legali sui diritti di proprietà che potrebberoemergere. Inoltre, sarebbe interessante se questo tipo di attività fossero patrocinate anche da istituzioni non-governative mondiali (FAO, ONU, ICON, ecc…) per accreditare un valore super partes più universale, più sociale e più culturale.

A questo punto bisogna solo rispondere alla domanda: quali sono le opere e i manufatti che hanno più significato e diritto per entrare sull’arca della cultura?

“We want to preserve the music that has shaped us as human beings and shaped our nations,” Luke Jenkinson, CEO Global Music Vault

All the Best!

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