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Germania, le famiglie tornano a investire nel mattone

FOCUS BNL – L’accelerazione delle erogazioni di mutui e delle quotazioni immobiliari lasciano ipotizzare che questi livelli potrebbero aumentare nel prossimo futuro.

Germania, le famiglie tornano a investire nel mattone

La Germania è tra i paesi europei che hanno attraversato la Grande Recessione con limitate ripercussioni negative (tassi di crescita sempre positivi ad eccezione che nel 2009). Negli ultimi anni la dinamica del Pil si è posizionata intorno all’1,5% a/a, tendenza che dovrebbe proseguire anche nel 2016 grazie a un incremento della spesa pubblica (politiche di accoglienza per i rifugiati) e ai consumi privati, favoriti da redditi in crescita e disoccupazione ai minimi.

Il contesto macroeconomico ha facilitato anche il miglioramento dei bilanci delle famiglie tedesche: nel I trimestre di quest’anno le attività finanziarie hanno superato i 5.500 mld (+2,1% a/a); le passività, in aumento del 2,5% (a 1.628 mld), continuano a ridursi sia rispetto al Pil (54% nel 2015, 68% dieci anni prima) sia al reddito disponibile (82% nel 2015, 98% nel 2005).

Il portafoglio finanziario risulta storicamente poco diversificato: nel I trimestre 2016 il 39% era allocato in depositi, il 37% in piani assicurativi e previdenziali mentre all’investimento azionario era riservato un quinto delle risorse risparmiate. Il basso rendimento (se non negativo) delle attività liquide non sembra influire sulla scelta degli asset su cui inciderebbero invece soprattutto reddito disponibile, ricchezza, fattori demografici e una consolidata avversione al rischio.

La ricchezza netta si conferma particolarmente concentrata: quasi il 60% è nelle mani del 10% delle famiglie più abbienti e tre quarti circa delle famiglie si posiziona al di sotto dell’ammontare medio netto (€214mila). Immobili e titoli azionari sono posseduti in prevalenza dalle famiglie più ricche i cui patrimoni sono attualmente favoriti dall’aumento dei prezzi delle abitazioni e dalla tenuta di quello dei mercati azionari.

L’indebitamento è limitato al 45% dei nuclei familiari ma solo il 17% ha debiti ipotecari, quota che riflette la contenuta frequenza di famiglie proprietarie dell’immobile di residenza (44%). L’accelerazione delle erogazioni di mutui e delle quotazioni immobiliari lasciano ipotizzare che questi livelli potrebbero aumentare nel prossimo futuro.


Allegati: Focus Bnl

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