Condividi

Gentiloni: “Non tiriamo i remi in barca. Le banche? Salvato il risparmio, non i mariuoli”

Nella conferenza stampa di fine anno, il presidente del Consiglio rivendica i risultati del governo. “Non abbiamo tirato a campare ma servono altre riforme”. Banche: “Salvato il risparmio” – “Ilva: non possiamo mandare in fumo occupazione e ambiente, Puglia e Taranto ritirino i ricorsi” – “Alitalia: le offerte vanno migliorate, serve senso di responsabilità”.

Gentiloni: “Non tiriamo i remi in barca. Le banche? Salvato il risparmio, non i mariuoli”

“Questa legislatura, che molti definiscono travagliata, è stata a mio avviso fruttuosa”. Lo ha detto il presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, durante la conferenza stampa di fine anno. “La verità è che l’Italia si è rimessa in moto dopo la più grave crisi del dopoguerra – ha aggiunto – Il merito principale di questo è delle famiglie, delle imprese, del lavoro, di chi studia, di chi si prende cura delle persone. Non dilapidare questi sforzi è il primo impegno che la politica deve assumersi. Al contrario, la prossima legislatura ha il compito di proseguire questo impegno, ricucendo le spaccature sociali e riducendo le disuguaglianze, aumentando il lavoro. Nell’agenda non possono mancare l’ambizione e le riforme”. Gentiloni ha poi rivendicato i risultati del suo governo: “Non abbiamo tirato a campare, a conferma che in Italia c’è una sinistra di governo a servizio del paese. Come si è visto in tutta questa legislatura anche con i governi Letta e Renzi”.

CRESCIAMO RISPETTANDO LE REGOLE E SENZA AUMENTARE LE TASSE

Per quanto riguarda l’ultima legge di Bilancio, “abbiamo messo un punto fermo a una strategia condotta in questi cinque anni – ha continuato il Presidente del Consiglio – Non era facile accompagnare la crescita rispettando le regole e non aumentando le tasse. La crescita ha preso un buon ritmo: un anno fa si prevedeva per il 2017 una crescita che era la metà di quella che si realizzerà effettivamente nel 2017. Siamo indietro nell’Eurozona, ma la distanza si è più che dimezzata negli ultimi 4-5 anni: era di 1,9 punti rispetto alla media dell’Eurozona, oggi è dello 0,7%. Il fanalino di coda in Europa non siamo più noi, se dovete cercarlo, cercatelo altrove. Il deficit è sceso dal 2,3% del 2013 all’1,6% del 2018. Abbiamo le carte più che in regola su questo fronte. Siamo riusciti nel corso di questi anni a stabilizzare il debito e ad avviare un percorso sia pure simbolico e marginale di abbassamento del debito già previsto nei bilanci del 2018, 2019 e 2020. Abbiamo poi recuperato un milione di posti di lavoro perduti, la maggioranza dei quali a tempo indeterminato. Certo, c’è poco da rallegrarsi pensando ai giovani, al Sud, al precariato, al tasso di occupazione: tutto questo ci dice quanto ci sia ancora da insistere. Ma ci sono anche le cifre record dell’export, cresciuto dai 390 miliardi del 2013 ai circa 440 del 2017. L’Italia è uno dei quattro o cinque giganti mondiali nell’export industriale. A volte, come si dice a Roma, ‘nun ce se crede’. Ma è così”.

SALVATAGGI BANCHE: NESSUN REGALO AI BANCHIERI

“Siamo intervenuti con decisione sulle più rilevanti crisi bancarie. C’è chi dice che abbiamo regalato soldi pubblici alle banche. In realtà si trattava di salvare il risparmio, l’economia dei territori e di evitare anche conseguenze di sistema. Altro che regalare soldi ai mariuoli. Lo abbiamo fatto con una frazione delle risorse che altri paesi (come Germania, Spagna e Olanda) hanno utilizzato per salvare le loro banche. C’è chi dice che le banche italiane restano un problema. Io rispondo: cerchiamo di non crearcelo da soli. Il sistema italiano ha risolto i suoi problemi: i crediti deteriorati sono scesi da 86 a 66 miliardi. Lasciatelo lavorare questo sistema. Noi vigileremo perché l’attività di risanamento prosegua. Ma cerchiamo di evitare che ci siano crisi provocate da questa o quella regola improvvisata”.

Gentiloni ha commentato anche il lavoro della commissione d’inchiesta sulle Banche: “Un’iniziativa legittima del Parlamento, ma ho accolto con un certo sollievo il fatto che le audizioni siano finite: non credo che siano state utilissime”.

MANOVRA: INDUSTRIA 4.0 E PIANO ASSUNZIONI I PUNTI QUALIFICANTI

Quanto al “gigantesco piano 4.0, la sfida è di portare la competitività italiana nei decenni futuri e c’è bisogno di un’innovazione tecnologica crescente. Questo progetto può consentire alle nostre imprese di portare la loro competitività nel futuro. Sul piano sociale possiamo rivendicare l’importanza del Reddito d’Inclusione. Nel proliferare di promesse più o meno fantasiose, si tratta di una misura concreta che si rivolge a una quota consistente anche se non sufficiente delle famiglie in condizioni di difficoltà. Rivendico poi il piano per l’assunzione dei giovani al sud, che insieme a industria 4.0 è il punto qualificante dell’ultima manovra”.

ILVA: OCCUPAZIONE E AMBIENTE A RISCHIO, GLI ENTI RITIRINO I RICORSI

Per quanto riguarda la questione Ilva, “mi sono rivolto qualche giorno fa in modo assolutamente istituzionale e rispettoso al presidente della Regione Puglia e al Sindaco di Taranto – ha ricordato Gentiloni – Mi auguro che questo appello aiuti a sbloccare la situazione. Stiamo parlando di 14mila posti di lavoro e di miliardi di investimenti per la bonifica ambientale di una delle aree più inquinate del Paese. Tutto possiamo fare tranne che mandare in fumo tutto questo. Ribadisco l’invito a ritirare il ricorso per evitare che la situazione arrivi a punti di crisi che sarebbero gravissimi dal punto di vista occupazionale e ambientale. Nel frattempo, noi facciamo tutti gli sforzi per andare incontro alle richieste di quei territori, che sono sacrosante. Ma sono sicuro che alla fine troveremo una via di uscita”.

ALITALIA: OFFERTE VANNO MIGLIORATE, MA SERVE SENSO DI RESPONSABILITÀ

Sul dossier Alitalia, “mi auguro che si possa arrivare rapidamente alla conclusione e che le offerte sul tavolo possano anche essere migliorate; per certi versi è necessario – ha precisato il Capo del Governo – E che ci sia anche da parte dei dipendenti e dell’opinione pubblica un grande senso di responsabilità”.

MIGRANTI: IL 2017 È STATO L’ANNO DELLA SVOLTA

“Il 2017 è stato un anno di svolta anche sui temi migratori e di contrasto al traffico di esseri umani. Chi parla di cancellare improvvisamente il tema delle migrazioni non conosce l’Africa, ma la transizione dalla criminalità alla gestione del fenomeno è possibile. Gli sbarchi sono diminuiti del 70% da luglio a oggi e del 30% quest’anno, con una riduzione drastica dei morti in mare: dai 4.816 del 2016 ai 2.832 di quest’anno. Sono aumentati drasticamente anche i rimpatri. C’è una strada per gestire questa questione in modo umano”.

DIRITTI CIVILI: GRANDE PERCORSO, MA SULLO IUS SOLI NON C’ERANO I NUMERI

Capitolo diritti civili: “L’anno scorso abbiamo varato le unioni civili, quest’anno il reato di tortura e il biotestamento – ha detto ancora il Presidente del Consiglio – Sono orgoglioso di aver fatto parte dei due governi che hanno raggiunti questi traguardi, malgrado il percorso sia incompleto”. Il riferimento in questo caso è alla legge sullo ius soli: “Il modo migliore per archiviarla per molti anni sarebbe stato quello di bruciarla – ha sottolineato Gentiloni – La verità è che non siamo riusciti a mettere insieme i numeri sufficienti a far approvare questa legge. Non esserci riusciti è un difetto dell’azione di governo. Non c’erano incertezze sul contenuto da parte nostra, ma solo sulla mancanza di numeri”.

L’ITALIA NON SI METTE IN PAUSA, IL GOVERNO CONTINUA A GOVERNARE

Gentiloni ha concluso il suo discorso sottolineando che “l’Italia è un Paese dinamico, promettente, ammirato e che merita fiducia. È anche il Paese più in salute del mondo, come ha dimostrato un rating di Bloomberg. Le incognite sull’instabilità politica non sono un’esclusiva italiana e comunque non vanno subite, ma affrontate con serietà e competenza. Sarà il presidente Mattarella a dettare i tempi e i modi dei prossimi passaggi istituzionali. I riflettori saranno puntati sulla campagna elettorale, ma vi assicuro che il governo non tirerà i remi in barca, nei limiti dettati dalla Costituzione e dalle leggi. L’Italia non si mette in pausa”.

Commenta