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Generali Italia, Sesana: “Salute e welfare, serve partnership pubblico-privato”

L’amministratore delegato di Generali Italia è intervenuto all’evento “Idee per una Finanza Sostenibile”, promosso da Fisac Cgil, proponendo anche un fondo anti-pandemia partecipato da Ue e Stati membri.

Generali Italia, Sesana: “Salute e welfare, serve partnership pubblico-privato”

“Il tema della salute, soprattutto negli ultimi mesi, è diventato molto sentito dalle persone. Credo che la nostra sanità, che è una eccellenza, abbia bisogno di investimenti e si possa accompagnare con un sistema di welfare integrato, allineando gli interessi di cittadini, imprese e Stato. E noi assicuratori possiamo giocare un ruolo complementare al sistema pubblico, anche nel sostenere l’innovazione tecnologica del settore. Credo, quindi, che in questo momento sia necessario sviluppare una partnership tra pubblico e privato”. Con questa proposta è intervenuto all’evento “Idee per una Finanza Sostenibile”, promosso da Fisac Cgil, l’amministratore delegato di Generali Italia, Marco Sesana.

Il manager ha poi specificato che per welfare integrato vanno considerati previdenza/welfare aziendale, non autosufficienza, salute/sanità: “In particolare sulla non autosufficienza ci sono delle grandi opportunità di collaborazione pubblico-privato”. “Sono quattro gli ambiti – ha proseguito Sesana – sui quali, come settore assicurativo, possiamo avere un ruolo importante, oggi e per il futuro: invecchiamento della popolazione, instabilità macroeconomica e finanziaria, trasformazione digitale e cyber sicurezza, cambiamento climatico”. Su quest’ultimo in particolare si è soffermato l’Ad, affermando che i fronti da sviluppare contestualmente sono la riconversione delle imprese ad una modalità di lavoro orientata all’ambiente ma anche la prevenzione, agendo sul sistema infrastrutturale non più adatto all’ambiente in cui viviamo. 

Da Sesana è arrivata anche la proposta di un fondo anti-pandemia per le emergenze, di cui promotrici posso essere le compagnie assicurative europee, partecipato anche dall’UE e dai singoli Stati Membri: “Di fronte a rischi nascenti come il rischio pandemico, che non era a fuoco da parte di tutti gli operatori, l’Europa potrebbe aiutarci compartecipando alla creazione di un fondo che rappresenterebbe anche un’occasione utile anche per riscoprire lo spirito dell’Unione”. Su questo tema era peraltro già intervenuto lo stesso CEO di Generali, Philippe Donnet: “Per la loro natura straordinaria, i costi legati ad eventi pandemici non possono essere coperti dal solo settore assicurativo, ed è quindi fondamentale ideare soluzioni innovative fondate sulla collaborazione tra pubblico/privato.”

“Oggi – ha concluso il manager italiano – emergono nuove attese dei consumatori che, sempre più, si aspettano dalle grandi aziende nuove soluzioni e coperture, ma anche una risposta sul ruolo sociale che queste aziende coprono, un ruolo attivo nella comunità, a sostegno, ad esempio, del sistema sanitario e del tessuto economico, dando così concretezza al concetto di ‘responsabilità sociale di impresa. Siamo convinti che la sostenibilità sia il nodo che lega tutti i progetti di ripresa del Paese e in questo Generali Italia vuole avere un ruolo attivo. Sostenibilità per noi significa fare bene impresa con un impatto positivo sull’economia reale, cioè sulla vita delle persone”.

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