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Gas alle stelle, Borse ko, euro ai minimi: effetto Gazprom anche sullo spread

Il blocco del Nord Stream 1 fa volare i prezzi del gas e sbandare le Borse. Milano e Francoforte le peggiori, male l’auto ma anche le banche. Frana Mps

Gas alle stelle, Borse ko, euro ai minimi: effetto Gazprom anche sullo spread

Tanto tuonò che piovve, complice lo scontro tra Est ed Ovest sul gas. Lo stop di Gazprom fa volare i prezzi del gas e spinge l’euro ai minimi da 20 anni. La Russia ha deciso di non rimettere in marcia il gasdotto Nord Stream 1, dopo la “fermata tecnica” di una settimana, complici le sanzioni sulle turbine tedesche. Niente di vero, replica l’Unione Europea che, dopo il tetto sul petrolio deciso in sede G7, prepara le misure da opporre alla chiusura totale di Mosca. Il risultato, inevitabile, è la zampata dell’Orso che sta mettendo a terra tutti i mercati finanziari.

Lo stop di Gazprom fa volare il prezzo del gas, spread risale

  • Il prezzo del gas è schizzato al nodo olandese a 274 euro per Mwh, +29 salvo poi assestarsi, attorno alle 12, a 261.
  • La paura di un inverno al freddo sta mettendo sotto pressione l’euro, scivolato in ribasso dello 0,2% a 0,992 dopo aver toccato in avvio 0,9889 un valore che non si vedeva da un ventennio. Il dollaro si apprezza sulla maggior parte delle valute del mondo, l’indice del dollaro è in rialzo dello 0,5% a 110,08, massimo dal 2002.
  • Lo spread si allarga a 238 punti base, livello che non si vedeva da giugno. Il rendimento del Btp torma ad avvicinarsi al 4% (3,09%). Bund a 1,57%. 
  • Cresce l’attesa per il rialzo dei tassi Ue nella riunione della Bce di giovedì. La previsione è per un rialzo di 75 punti. 
  • Grazie ai petroliferi (Tenaris +0,88%. Eni +0,35%) e ai titoli del gas (Gasplus +11,1%) Piazza Affari riduce le perdite, comunque pesanti, a poco più del 2%: Meglio di Francoforte, giù del 2,7%. Wall Street è chiusa per il Labour Day.
  • Il petrolio è in rialzo del 2,5%. Stasera l’’Opec+ discuterà anche di tagli alla produzione di petrolio di 100.000 barili, secondo quanto riferisce una fonte interna.

Le Borse affondano, l’auto sbanda, giù anche banche e Tim

L’industria, specie l’automotive, paga il prezzo più alto alla definitiva frattura tra Est ed Ovest. Il titolo più bersagliato è Interpump -4.71%, assieme ad altre multinazionali tascabili come Biesse. Seguono Pirelli -4,18%, Stellantis -4,1% e Brembo -3,6%.

In forte calo anche Campari -4,7%: BNP Paribas ha tagliato il giudizio da Outperform a Neutral, target 10,30 euro.

Giù anche le banche FinecoBank-3,5%. Bper Banca -3%. Unicredit -4%.

Banca Monte Paschi -5,15% ha annunciato che la BCE ha approvato l’operazione di rafforzamento di capitale.

Pesante Tim -2,8%. CDP e partner potrebbero presentare un’offerta per la NetCo di TIM per metà settembre. Il consensus politico (specie tra i partiti in pole nei sondaggi elettorali, in primis FdI) su un progetto alternativo di OPA sul 100% di TIM con contestuale cessione degli asset retail sembra esser venuto meno a fronte del rischio del consolidamento del debito di TIM da parte di CDP nel debito pubblico nazionale.

Giù anche le utilities: Enel -1,5%. A2A -2,89%. Entrambe le società hanno pagato l’acconto pari al 40% legato alla tassazione sugli extra profitti delle società energetiche.

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