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FOCUS BNL – Laurea meno importante per le retribuzioni: -40% per i tempi indeterminati

FOCUS BNL – I laureati tra i 25-34 anni guadagnano solo il 22% in più rispetto a chi ha un diploma di maturità, a fronte di una media Ocse superiore al 40% – Il canale contrattuale prevalente per l’assunzione dei giovani è diventato quello dell’apprendistato: 21,6% del 2012 dal 18,1% del 2008, assunzioni a tempo indeterminato scese del 40% al 32,6%

FOCUS BNL – Laurea meno importante per le retribuzioni: -40% per i tempi indeterminati

In Italia, come in molti altri paesi, le difficoltà dei giovani a inserirsi nel mondo del lavoro sono state accentuate dagli effetti della crisi economica. Tra il III trimestre 2008 e il III trimestre 2013 in Italia il numero degli occupati nella classe di età 15-34 anni si è ridotto di quasi 2 milioni, mentre per la classe 35-55 la contrazione è stata di 40 mila unità e per quella oltre i 55 anni si è registrato addirittura un incremento pari a oltre 800 mila lavoratori.

Il difficile inserimento dei giovani nei percorsi occupazionali viene fotografato in modo efficace dal tasso di disoccupazione relativo alla fascia di età 15-24 anni. A fronte di un valore pari al 24% per la media dell’eurozona, in Italia si sale al 42,4%, più del doppio del Regno Unito (20%) e quasi 20 punti percentuali più della Francia. Tra i grandi paesi dell’eurozona solo la Spagna presenta un valore più elevato (54,6%).

Nonostante la situazione italiana sia migliorata nel corso degli ultimi anni, nella fascia d’età 25-34 anni i laureati ammontano solo al 21% della popolazione, un dato che colloca l’Italia al penultimo posto tra i 34 Paesi dell’Ocse, alla pari con l’Austria e davanti solo alla Turchia (17%). Valori molto contenuti considerando che la media Ocse è del 38% e quella della Ue del 35%.

L’importanza della laurea come elemento qualificante per carriere professionali meglio retribuite si è ridotta considerevolmente nel corso degli anni. I laureati nella classe di età 25-34 anni guadagnano in Italia solo il 22% in più rispetto a chi nella stessa classe di età ha conseguito un diploma di maturità, a fronte di una media Ocse superiore al 40%.

Il canale contrattuale prevalente per l’assunzione dei giovani è diventato quello dell’apprendistato. La quota di assunti con contratto di apprendistato è passata infatti dal 18,1% del 2008 al 21,6% del 2012, a fronte di una quota di assunzioni a tempo indeterminato che nel medesimo arco temporale ha registrato una flessione dal 40% al 32,6%.

In Italia le diverse dinamiche legate al mercato del lavoro a livello territoriale risentono anche di una distribuzione non omogenea dei giovani nel territorio. Nel Nord-Ovest l’incidenza degli under 35 sul totale della popolazione residente ammonta al 33,8% a fronte del 34,2% del Nord-est e del Centro e del 39,4% del Sud, con punte del 39,8% in Sicilia e del 42% in Campania.

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