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Finanza verde: occhio alle startup. Dall’Italia progetti e alleanze internazionali

Le tecnologie integrate per le fonti rinnovabili sono una frontiera della ricerca e degli investimenti. La raccolta crowdfunding di una realtà del Sud Italia.

Finanza verde: occhio alle startup. Dall’Italia progetti e alleanze internazionali

Mettere insieme eolico, fotovoltaico e accumulo è forse la tecnologia più ardita del momento in campo energetico. Se a realizzarla è una sturtup italiana attraverso una campagna di crowdfunding vuol dire che gli italiani non vanno visti sempre come “i parenti poveri nelle tecnologie green”. Il paese ne importa e ne importerà ancora per molto tempo, ma quando si scopre che un’azienda emergente cerca sostegno per traguardi innovativi c’è soddisfazione.

Una società siciliana, Ventea, ha lanciato una campagna di equity crowdfunding per rendere pratica la tecnologia che integra più fonti pulite. Ventea ha l’ambizione di raggiungere 3,6 milioni di euro di fatturato nel 2025 attraverso la ricerca nel campo delle nuove tecnologie. La società oggi commercializza prodotti on-grid ( non connessi alle reti ) e off-grid ( scollegati), ma ha stretto un accordo con la coreana Odin Energy per costruire una torre tecnologica che riunisce sistemi eolici e solari. Un passo avanti in quanto il prodotto finale sarà molto versatile e adatto a contesti urbani che hanno bisogno di apparecchiature snelle. È prevedibile che se ne serviranno molti sindaci dei piccoli comuni. Per la campagna di finanziamento è stato scelto il portale di CrowdFundME Spa, quotato alla Borsa Italiana.

La transizione nei luoghi remoti

Le soluzioni tecniche su cui si sta lavorando sono progettate per rispondere a fabbisogni specifici. Nel nostro paese si adattano molto alle cosiddette aree remote, quelle località dove la diffusione di energie pulite incontra ostacoli strutturali e burocratici. Il passo avanti delle nuove energie sarà fatto nelle migliaia di paesini, villaggi e comunità dove le reti elettriche hanno già ora qualche problema di alimentazione. I Comuni con meno di 5 mila abitanti in Italia sono più del 50%. Hanno aree a disposizione abbandonate ed hanno chiesto a governo e parlamento di agevolare l’installazione di impianti rinnovabili. Dovrebbe essere tutto più facile, tenuto conto che l’arretratezza dei sistemi elettrici in questi borghi scoraggia di viverci.

I brevetti tecnologici costituiscono una parte fondamentale per la realizzazione di infrastrutture destinate a cambiare l’assetto distributivo di energia italiano. Le sturtup sono in campo . Oltre al progetto della torre è già diffuso un container con energie pulite, utile in contesti di emergenza o dopo disastri naturali. Per capirci, il container consente di sostituire i generatori di corrente elettrica a combustibile.

Il valore sociale degli investimenti

La raccolta fondi- non solo di Ventea, chiaramente – va incontro a queste esigenze apparentemente micro. La sturtup siciliana sta valutando nuove iniziative di raccolta fondi: “ci rivolgeremo anche a investitori istituzionali e internazionali. In Italia fondare una startup è una sfida, soprattutto culturale” ha spiegato Palmiro Bissanti, Amministratore di Ventea.

È merito dei promotori se il mondo delle sturtup è tornato a crescere dopo la crisi del Covid e oggi sfiora i 400 milioni di euro di valore. In campo energetico e ambientale le iniziative, soprattutto da parte di giovani laureati, sono centinaia. La ricerca di capitali attraverso forme partecipate non metterà in equilibrio il sistema degli investimenti verdi, ma ha il vantaggio di spostare il risparmio in ambiti finanziari non speculativi. Non è poco.

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