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Fiat sponsor della Juve, marchio Jeep sulla maglia: 35 milioni di euro in 3 anni

Dal primo luglio 2012 Fiat diventerà l’unico sponsor di maglia della Juventus, per tutte le competizioni, a fronte di un corrispettivo fisso complessivo di 35 milioni di euro (11,7 all’anno), oltre alla fornitura di vetture del gruppo – Nella prossima stagione comparirà sulle maglie da gioco il marchio Jeep – La presentazione di Agnelli, Marchionne, Elkann

Fiat sponsor della Juve, marchio Jeep sulla maglia: 35 milioni di euro in 3 anni

Pioggia di milioni sulla Juventus. Questa mattina il centro sportivo di Vinovo ha ospitato gli Stati Generali della casa madre per una conferenza stampa a 360 gradi. Presenti Andrea Agnelli, John Elkann e Sergio Marchionne, in primis per ufficializzare l’accordo con la Jeep, che per i prossimi tre anni sarà lo sponsor principale della squadra.

Partiamo dalla notizia del giorno, con la Juventus che si rifà il look e torna a riempire i forzieri dopo gli anni di magra post Calciopoli. Juventus e Fiat hanno sottoscritto un accordo per la sponsorizzazione delle maglie da gioco della Juventus nelle prossime tre stagioni sportive. Dal primo luglio 2012 Fiat diventerà l’unico sponsor di maglia della Juventus, per tutte le competizioni, a fronte di un corrispettivo fisso complessivo di 35 milioni di euro (11,7 all’anno), oltre alla fornitura di vettura del gruppo. Nella prossima stagione comparirà sulle maglie da gioco il marchio Jeep.

L’accordo avrà durata fino al 30 giugno 2015. “Abbiamo stipulato un triennale con un grande marchio – ha esordito Andrea Agnelli –. Lo sponsor sarà sino al 2015, col gruppo Fiat che ha colto una grande opportunità. E’ un accordo da 35 milioni sul triennio, torniamo nella top ten in Europa ed al top in Italia. Jeep è un grande marchio americano che arriva in Italia e assieme alla Nike comparirà sulle nostre maglie. Speriamo di essere all’altezza di due marchi così prestigiosi”.

Sul tema si è espresso anche Sergio Marchionne, oggi nell’insolita veste di tifoso bianconero: “Non sono diventato tifoso della Juventus per una clausola del contratto, ma da quando avevo cinque anni. Quando i risultati non arrivano, l’unica cosa da fare è un’operazione di rottura e puntare su persone che si facciano promotrici del cambiamento come ha fatto la Juventus che è tornata ad essere una squadra competitiva e di successo. Tra tutti i nostri marchi abbiamo scelto Jeep come sponsorizzazione, per un’affinità elettiva, per una premonizione. Jeep è usata in America per insegnare ai bambini a scrivere la J, così come la Juventus è presa come esempio in Italia”.

Tanta soddisfazione anche per John Elkann: “E’ una giornata dove due marchi, come Jeep e Juventus, si trovano insieme. Sono due marchi importanti nel nostro gruppo, ma non vogliono esserlo solo in Italia ed in Europa ma anche nel mondo e non vedo l’ora di vedere questa Juventus integrale sul campo”.

Andrea Agnelli ha voluto però sgomberare subito il campo dagli equivoci: il nuovo sponsor non influirà sulla prossima campagna acquisti: “L’accordo di sponsorizzazione non porta collegamenti diretti al calciomercato, il nostro è un piano pluriennale già definito. La nostra capacità di fuoco è stata stabilita un anno fa. Adesso siamo nella top ten d’Europa, vediamo come dispiegare le nostre capacità economiche. C’è spazio per tante soluzioni”.

Ma le strategie commerciali della Juventus non si limitano allo sponsor sulla maglia. I bianconeri sono ancora in attesa di un marchio che dia il nome allo stadio, questione importante di cui si sta occupando la Sportfive: “Sappiamo che ci sono trattative in corso per la sponsorizzazione dello stadio, ma al momento non c’è niente di concreto”, ha ribadito Agnelli, che ha poi regalato qualche riflessione sugli argomenti d’attualità calcistica. Prima di tutto doverosa difesa a Conte, tirato in ballo (seppur solo di striscio) da un’intercettazione di Antonio Bellavista, che chiedeva ad un certo “Raimondo” di provare a contattare l’allora tecnico del Siena prima del match contro il Sassuolo.

Bellavista non ricevette alcuna risposta, il che basterebbe già a togliere qualsiasi imbarazzo a Conte (che infatti non risulta indagato nel modo più assoluto), ma Agnelli ha voluto comunque precisare quanto segue: “Non siamo insensibili alle dinamiche che avvengono nelle Procure, il fatto che vengano fatti esposti anonimi che toccano nostri tesserati, ci lascia vigili: io conosco Conte da una ventina d’anni e se ha alcuni difetti, ci tengo a confermare i suoi valori. E’ una persona integra e leale, quelle che sono le sensazioni, sono sensazioni sgradevoli che affronteremo se e quando sarà il caso”.

Il discorso si è poi spostato sulla presunta polemica con la Lega Calcio, che non ha previsto la contemporaneità per la 37° giornata, quella di Cagliari-Juventus (ore 15) e Inter-Milan (20.45). Presunta appunto, perché Agnelli ha già avuto rassicurazioni dal governo della serie A: “Abbiamo dei contratti da rispettare, ma la Lega ci ha già confermato che, qualora arrivassimo alla penultima giornata ancora in lotta con il Milan, verrà garantita la contemporaneità. Nel calcio ci sono già abbastanza casi, non creiamone anche dove non esistono”.

Chiusura dedicata alla Coppa Italia e alla finale di Roma del prossimo 20 maggio contro il Napoli: “Dovrà essere una grande festa per il calcio, tra due squadre che da tanto tempo non si giocano un trofeo. Sono convinto che all’Olimpico sarà così e che vincerà il migliore”.  

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