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Fiat, Marchionne conferma: utile 1,2 miliardi nel 2012

L’ad del Lingotto a Melfi per presentare il nuovo piano di sviluppo: “L’impianto sarà modificato in modo sostanziale con un investimento complessivo superiore a un miliardo” – “Possiamo e dobbiamo fare degli stabilimenti italiani la base per i veicoli destinati al mondo” – All’appuntamento era presente Monti, che incassa l’appoggio dell’industria leader

Fiat, Marchionne conferma: utile 1,2 miliardi nel 2012

Fiat chiuderà il 2012 con un utile della gestione ordinaria a 3,8 miliardi e un utile netto a 1,2 miliardi di euro. Lo ha annunciato l’amministratore delegato del Lingotto, Sergio Marchionne, in visita allo stabilimento di Melfi, dove oggi insieme al presidente John Elkann ha ricevuto il premier Mario Monti. Obiettivo ufficiale dell’incontro era la presentazione del nuovo piano di sviluppo dello stabilimento Sata di Melfi, dove l’azienda produrrà due mini Suv a marchio Jeep e Fiat.

Marchionne ha quindi sottolineando che Fiat è nel complesso “un’azienda sana“, anche se stima di chiudere il 2012 con perdite in Europa sui marchi generalisti pari a 700 milioni di euro. Per questa ragione Fiat intende “togliersi dalla mischia dei marchi generalisti per competere” sulla fascia più alta.

Lo stabilimento di Melfi “verrà modificato in modo sostanziale con un investimento complessivo superiore a un miliardo – ha continuato l’ad -. Una volta ultimati gli interventi di ammodernamento, questo impianto avrà una flessibilità enorme. Potremo infatti modulare in qualunque percentuale il numero di Jeep rispetto alle 500 X da costruire sul totale della linea. Una volta completati i lavori Melfi tornerà a essere un centro di produzione modello, uno stabilimento automobilistico all’avanguardia a livello mondiale. Quando la produzione raggiungerà il pieno ritmo questa fabbrica sarà in grado di costruire 1.600 vetture al giorno organizzate su tre turni di lavoro”.

Si tratta in ogni caso del “primo passo di un programma più ampio che prende avvio da Melfi. Un nuovo capitolo che parla dell’integrazione tra Fiat e Chrysler ed apre nuove soluzioni per restare in Italia e tornare a essere profittevoli”, ha proseguito Marchionne, ricordando che per il settore dell’auto si sta chiudendo “il quinto anno di declino consecutivo”.

Il numero uno del Lingotto ha sottolineato più volte il ritrovato attaccamento dell’azienda per il nostro Paese, spiegando che “possiamo e dobbiamo fare degli stabilimenti italiani la base per i veicoli destinati a tutto il mondo”. Marchionne ha quindi precisato che per effettuare questi nuovi investimenti Fiat “non chiede aiuti pubblici”, ma la rimozioni degli ostacoli alle imprese. Infine, rivolgendosi al Premier, l’ad ha espresso un giudizio positivo sulle riforme dell’ultimo Governo: “L’agenda Monti mostra coraggio, chiarezza e lungimiranza“. Elkann ha poi aggiunto che “la credibilità ritrovata con Monti non deve venire meno. Lui ha garantito la stabilità del Paese”.

Ormai già in campagna elettorale, il Professore ha incassato così anche il sostegno della principale industria italiana. E ha colto l’occasione per un discorso politico: “Penso che sarebbe irresponsabile dissipare i tanti sacrifici che gli italiani si sono assunti – ha detto Monti rivolgendosi agli operai -. Tredici mesi fa l’Italia aveva la febbre alta e non bastava un’ aspirina, ma una medicina amara non facile da digerire, ma assolutamente necessaria per estirpare la malattia. Siamo solo all’inizio delle riforme strutturali. Oggi, da Melfi, parte un’operazione che non è per i deboli di cuore, ma noi sappiamo che può emergere un’Italia forte di cuore”.

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