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Fed, Trump e petrolio stendono le Borse

Piazza Affari limita i danni e perde poco più di mezzo punto percentuale – Va peggio agli altri listini europei: il peggiore è Francoforte – Dopo la Fed torna lo spauracchio sui titoli tecnologici: a Wall Street cadono Google e Facebook, Stm -2,5% – A Milano i titolo peggiori sono Saipem, Banca Generali e Italgas.

Fed, Trump e petrolio stendono le Borse

Milano contiene le perdite, -0,54%, fermandosi a 20.847 punti, in una giornata debole sui mercati azionari. L’obbligazionario, dopo un’apertura negativa, riprende quota nelle ultime battute e il titolo di riferimento, il Btp a 10 anni, rosicchia lo 0,29% di spread contro il Bund tedesco, 169.40 punti base, rendimento 1,98%.

In frazionale calo tutti i principali listini europei: Francoforte -0,89%; Madrid -0,71%; Parigi -0,5%. Londra, immersa nella tragedia del rogo della Grenfell Tower, lascia sul campo lo 0,74%, mentre la Banca centrale britannica mantiene il costo del denaro allo 0,25%, minimo storico, adottando la decisione con una maggioranza risicata di 5 voti contro 3.

Atene, -0,26%, archivia una seduta in modesto ribasso, mentre l’Eurogruppo discute la seconda revisione del programma di salvataggio della Grecia e la sostenibilità del debito ellenico.

Wall Street apre negativa, zavorrata di nuovo dai titoli tecnologici, da Apple a Facebook, che hanno accumulato guadagni da inizio anno del 16,7%, superiori a tutti gli altri settori. Sulla testa di Donald Trump intanto pende un’altra tegola se, come scrive il Washington Post, il presidente è indagato dal procuratore speciale Robert Mueller per ostruzione alla giustizia, nell’ambito del Russiagate .

Inoltre ieri la Fed ha alzato il costo del denaro di 25 punti base, come ampiamente atteso, utilizzando però toni più duri del previsto e confermando un ulteriore intervento restrittivo quest’anno e altri tre rialzi all’anno nel 2018 e nel 2019. Il dollaro si rafforza e la moneta unica cede lo 0,57% contro il biglietto verde, scendendo a 1,115. L’oro perde quota, -0,54%, 1254,242 dollari l’oncia. Il petrolio continua la sua retromarcia: Brent -0,54%, 46,96 dollari al barile.

La debolezza dell’oro nero pesa in Piazza Affari, dove Saipem perde il 3,62%, indebolita anche dalla decisione di JP Morgan di tagliare il target price a 3,75 da 4,3 euro. Sul fronte opposto invece c’è Cnh, +3,03%, che beneficia della revisione al rialzo da parte di Equita del giudizio da ‘hold’ a ‘buy’ con un target price passato da 9 a 11,8 euro. Secondo la Sim, dopo tre anni difficoltà, il mercato delle macchine agricole mostra segnali di miglioramento, visti i recenti dati sulle vendite di trattori in nord America e il trend positivo in Asia.

I finanziari risultano generalmente deboli con l’eccezione di Ubi, che guadagna l‘1,65%. Le vendite colpiscono soprattutto Banca Generali -3,12%. Rosso acceso anche per Unipol, -2,17%, con  l’ad Carlo Cimbri che vede un’ulteriore svalutazione della quota in Atlante 1, per il deteriorarsi della situazione nelle due banche venete, Pop Vicenza e Veneto Banca. “Penso che sia nei fatti – sostiene – che quella quota non abbia più valore. Quindi adegueremo la nostra valutazione a quello che è lo stato dell’arte”.

Arretra Stm, -2,52% contagiata dalla debolezza del settore hi tech. Contrastata la moda: sale Ferragamo, +1,69%, mentre Ubs promuove il titolo a “neutral”, con un target price a 24 euro, già superato dal mercato; scende Ynap, -1,65%, dopo la buona performance della vigilia. Riprende quota Campari +1,98%. In discesa invece Italgas -2,97%; Leonardo -2,48%; Buzzi -1,83%; Telecom -1,02%; Atlantia -1,72%; Prysmian -1,27%.

Perdono terreno Ferrari -0,95% e Fca -1,29%. Quest’ultima ha annunciato il ritiro di quasi 300 mila vecchi minivan dal mercato nordamericano in quanto sono stati segnalati problemi legati all’apertura del sistema air bag. Denaro su Exor +0,83%. Mediaset sale dello 0,87% e annuncia che parteciperà all’asta per l’assegnazione dei diritti tv per i campionati di serie A (2018-2021).

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