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Fed incoraggia i mercati in ansia per le europee e le mosse della Bce – Milano stamani è volatile

Gli incoraggianti segnali della banca centrale americana sulla gradualità dell’exit strategy dal Quantitative easing tranquillizzano i mercati che restano però in ansia per il voto europeo e per le mosse della Bce – Spread ad alta volatilità e salvagente Bundesbank per i Bund – Stamani Milano è volatile – L’ascesa del greggio spinge l’Eni

Fed incoraggia i mercati in ansia per le europee e le mosse della Bce – Milano stamani è volatile

YELLEN E LA CINA SPINGONO AL RIALZO LE BORSE. SU BTP E PIAZZA AFFARI PESA L’INCOGNITA DEL VOTO

Avanza il Toro in Asia ed in Usa sull’onda di dati incoraggianti dall’economia cinese e dalle rassicuranti minire della Fed. Sale la Borsa di Tokyo +1,2%. Shanghai, ieri teatro del meeting storico tra Vladimir Putin e Ji Xinping in cui è stato siglato un accordo sul gas siberiano stimato in 400 miliardi di dollari in 30 anni, avanza dello 0,4% dopo i dati sulla produzione industriale, i migliori da 5 mesi.

Dalla banca centrale Usa, che si accinge ad accogliere Stanley Fisher quale vice di Janet Yellen, arrivano segnali rassicuranti.  Il cambio di rotta della Fed ci sarà, ma è troppo presto per indicarne i tempi e le modalità. E’ quanto è emerso dai verbali del’ultima riunione della banca centrale di fine aprile. Nell’occasione sono stati esaminati vari scenari senza prendere una decisione sugli strumenti da utilizzare per l’exit strategy. 

Al traino di queste indicazioni le Borse Usa hanno accelerato sulla strada del rialzo. L’indice Dow Jones è salito dello 0,97%, lo S&P500 dello 0,8% e il Nasdaq dello 0,85%. General Electric ha deciso di uscire dal settore finanza. Nel terzo trimestre verrà lanciata un’Ipo sul 20% della controllata Synchrony Financial, valutata 20 miliardi di dollari. Il resto del capitale sarà distribuito pro-quota agli azionisti della conglomerata che si concentrerà ancor di più sulle attività industriali. Jeffrey Immelt, ceo di Ge, non dispera intanto di vincere la corsa ad Alstom, superando l’offerta della rivale Siemens.  

Le buone notizie da oltre Oceano lasciano prevedere un avvio postivo per i listini del Vecchio Continente, comunque dominati dall’attesa di due eventi: le elezioni europee di domenica, su cui grava l’incognita populismo, e le decisioni che verranno adottate giovedì prossimo nel meeting della Bce.

Il risultato è stata una seduta ad alta volatilità per Piazza Affari (da un minimo a 20.189 ad un massimo di 20.633), alla fine  comunque la miglior borsa d’Europa con un rialzo dell’1,07%. In terreno positivo anche Londra +0,2%, Parigi +0,3%, Francoforte +0,6%.

SPREAD AD ALTA VOLATILITA’. SALVAGENTE BUNDESBANK PER I BUND

Assai più agitato e significativo l’andamento dei  titoli di Stato italiani, i pù volatili in vista delle elezioni. Il Btp ha toccato in mattinata la soglia psicologica dei 200 punti base per poi scendere in chiusura a 183 pb dopo un minimo a 177. Il rendimento del decennale si è a ssestato così al 3,21%. A sgonfiare il differenziale ha contribuito il flop dell’asta tedesca, dopo che il Tesoro di Berlino ha raccolto solo 4,23 miliardi di euro nel collocamento di nuovi Bund decennali a fronte dei 5 miliardi offerti. Ma il rendimento medio, grazie all’intervento della Bundesbank, è sceso ai minimi da un anno, all’1,41%. Il dollaro, infine, si sta rafforzando nei confronti dell’euro, sceso a 1,365, da 1,370 della chiusura di ieri.

L’ASCESA DEL GREGGIO SPINGE ENI. ENEL SU NONOSTANTE GOLDMAN SACHS

A favorire il rialzo dei listini europei è stato il buon andamento dei titoli petroliferi (Stoxx del settore +1,1%) condizionato dagli eventi in Libia. Le quotazioni del greggio sono in rialzo con il Brent a 110,5 dollari al barile (+0,7%) e il Wti a 103,8 dollari (+1,5%).

Non a caso il titolo più seguito è stata Eni +2,2%. Sale anche Saipem +2,2% sull’onda dell’aggiudicazione della commessa per un terminale di liquefazione gas in un porto del Canada ad un consorzio di cui fa parte la multinazionale italiana. La francese Total ha guadagnato l’1,4%.

Buon rialzo anche per Enel +1,8% in un seduta a due velocità: dopo un avvio stentato per il giudizio di Goldman Sachs (confermato giudizio Sell confermato, target price abbassato a 3,6 euro da 3,65 euro) il titolo ha approfittato della promozione delle tedesche Rwe e Eon da parte di Royal Bank of Canada.

TELECOM DEBOLE. ARCHIVIATE LE ACCUSE A TRONCHETTI

Debole in settore tlc. Telecom Italia ha perso l’1,3% nonostante il finanziere messicano David Martinez Guzman, a capo del gruppo Fintech, si sia dichiarato interessato a investire.

Il gip di Milano, su richiesta della procura, ha archiviato le accuse di corruzione internazionale e associazione a delinquere nei confronti del presidente di Pirelli, Marco Tronchetti Provera, nell’ambito di un filone dell’inchiesta sui cosiddetti dossier illegali fabbricati dalla security di Telecom quando era guidata da Giuliano Tavaroli.

Tra le utilities da segnalare le prese di beneficio su Atlantia -1,28% nonostante l’incremento del target price da 19 a 21 euro di Nomura, che confermato il rating buy.

BANCHE IN RIPRESA, SALVO MPS. BATOSTA PER CARIGE

Il rialzo di Piazza Affari è stato sostenuto dalle banche a partire da: Unicredit +3%. Intesa +0,8%. Buona performance diUbi 3,3% e del Banco Popolare +1,32%. Fa eccezione MontePaschi -2,4% nel giorno dell’assemblea che ha varato l’aumento da 5 miliardi. L’ad, Fabrizio Viola, ha detto di puntare a far partire l’aumento nella prima parte di giugno per completarlo nella prima parte di luglio, aggiungendo che i primi contatti con i nuovi soci sono positivi e che nei prossimi giorni il prospetto relativo alla ricapitalizzazione sarà presentato in Consob.

Perdita pesante per Carige -17% dopo che la Fondazione Carige ha collocato sul mercato una quota del 10,9% del capitale al prezzo di 0,40 euro per azione. La quota venduta è inferiore all’obiettivo del 15% annunciato alla vigilia ed  prezzo è più basso del range indicativo già prefissato (0,435-0,48 euro).

GESTITO IN RIPRESA, ANIMA PRENDE IL VOLO

Generali è salita dello 0,6%, poco mossa UnipolSai -0,4%. La ripresa del risparmio gestito favorisce Azimut +2,5%. Poco mossa Mediolanum +0,3%. Prende il volo Anima Holding +6,02% dopo il triplo buy di Ubs, Kepler Cheuvreux e Goldman Sachs, che hanno avviato la copertura sul titolo con un prezzo obiettivo, rispettivamente, di 4,4 euro, 4,7 euro e 4,9 euro.

IN EVIDENZA AUTOGRILL E GTECH

Poco mosse le altre blue chips. Tra gli industriali Fiat è salita dello 0,4%, Pirelli +0,8%, StM +0,3%. Scendono invece Finmeccanica -1,2% e Prysmian -0,9%. In rialzo Campari +1% e Autogrill +1,7%, Gtech ha guadagnato l’1,8%. Da rilevare, tra small caps, il tracollo di Eems -17,5% a 0,1808 euro: la capitalizzazione di borsa è scesa a meno di 10 milioni di euro.

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