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Fca, Marchionne: “Nel 2015 un miliardo di utili e cinque milioni di vendite”

Prima assemblea olandese per Fiat Chrysler Automobiles – Lungo applauso per Sergio Marchionne che raccoglie il 98,91 dei consensi ma che sulle fusioni raffredda le attese: “Sulle alleanze parliamo con molti di moltissime cose” – General Motors in pole position – Rilancio Alfa e Ipo Ferrari – Elkann il meno votato: “con Fca è cambiato tutto: per sempre”.

Fca, Marchionne: “Nel 2015 un miliardo di utili e cinque milioni di vendite”

FCA: NEL 2015 UN MILIARDO DI UTILI, 5 MILIONI DI VENDITE. “ALLEANZE? PARLIAMO CON MOLTI DI MOLTISSIME COSE”

“Non ho niente da annunciare, anzi non ho la minima idea”. Sergio Marchionne ha gelato così, nella conferenza stampa seguita alla prima assemblea in Fiat Chrysler in terra d’Olanda, le curiosità dei cronisti sui possibili partner dell’alleanza di cui lui (e John Elkann) parlano da mesi. Salvo poi aggiungere: “C’è una lunga serie di discussioni in corso con molti concorrenti su moltissime cose”. Tra questi, facile deduzione, c’è anche General Motors, considerata in pole position per eventuali sinergie. Ma ogni considerazione in materia è senz’altro prematura così lo scorporo di altri marchi dl gruppo (da Maserati ad Alfa) dopo l’Ipo del 10 per cento di Ferrari (non di più, forse qualcosa di meno) fissata per il terzo trimestre.

Non c’è stato, insomma, il grande annuncio. E questo forse ha contribuito a far scendere il titolo in terreno negativo nel pomeriggio, peraltro in un mercato all’insegna dei ribassi. Ma non ha impedito ai soci presenti (il 59% del capitale, il 68,7% dei diritti di voto) di decretare un lungo applauso ai vertici alla fine dell’incontro – lampo (nemmeno due ore di durata) dopo l’approvazione “bulgara” dei conti: il 99,89% di sì da parte dei 17 azionisti presenti, tra cui 11 rappresentati di Exor. “Ieri all’assemblea di Cnh Industrial – ha detto scherzando rivolto ad Elkann lo stesso Marchionne – non c’è stato alcun applauso. La prossima volta mi porto anch’io una claque”. All’assemblea di Fca erano presenti 17 azionisti, 11 dei quali rappresentanti di Exor. Il ceo si può consolare con il gradimento raccolto tra i soci al momento della conferma del cda: il 98,91% davanti a Ronald L. Thompson, Andrea Agnelli, Tiberto Brandolini d’Adda, Glenn Earle, Valerie Mars, Ruth Simmons, Patience Wheatcroft, Stephen Wolf ed Ermenegildo Zegna. Fanalino di coda è stato il presidente John Philipp Elkann, votato “solo” dall’84,95% dei voti presenti. Un particolare che non ha turbato l’umore di Jaky, in gran de forma dopo il blitz di Exor nelle riassicurazioni Usa. “Oggi è un giorno speciale – ha detto aprendo l’assemblea – per la prima volta nella loro storia, Fiat e Chrysler tengono l’assemblea in un luogo diverso dagli Stati Uniti e dall’Italia. Non è un dettaglio di poca importanza, è il segno che con Fca tutto è cambiato, per sempre”.

I numeri giustificano un pizzico di retorica. Proprio ieri i dati di vendita delle auto in Europa hanno confermato la robusta ripresa dei marchi di Torino Detroit: a marzo sono state vendute 97.796 auto, con un incremento del 15,7 % superiore al resto del mercato (10,8%) circostanza che ha permesso a Fca di aumentare la quota di mercato al 5,9% (dal 5,7%). Nei primi tre mesi il mercato del Vecchio Continente ha assorbito 221.639 vetture del gruppo (quota di mercato in ascesa al 6,3%). Questa progressione, per la verità, non ha ancora inciso sulla redditività. “Siamo in linea – ha commentato il ceo – con i risultati dell’ultimo trimestre, con un ebitda pari a 32 milioni. Siamo all’inizio del periodo di pieno utilizzo degli impianti: quando andremo a regime cambierà il risultato”.

Intanto Marchionne, dopo aver archiviato “un anno storico” prevede per il 2015 di vendere tra 4,8 e 5 milioni di veicoli, con ricavi per 108 miliardi di euro, un ebit nell’intervallo tra 4,1 e 4,5 miliardi, un utile netto tra 1 miliardo e 1,2 miliardi e un debito industriale netto nella forchetta tra 7,5 miliardi e 8 miliardi. Contribuirà al risultato anche il gigantesco impianto di Pernambuco, in Brasile, inaugurato un paio di settimane fa con l’obiettivo di rafforzare la leadership del gruppo in America Latina. Senza trascurare, naturalmente, la “madre di tutte le sfide”, il rilancio (quinto tentativo dell’era Marchionne) dell’Alfa Romeo: appuntamento il 24 giugno al museo di Arese per la presentazione del primo modello del nuovo corso con cui “daremo avvio al rilancio su scala mondiale di questo marchio straordinario e inimitabile, che sono sicuro conquisterà l’ammirazione degli automobilisti veri di tutto il mondo”.

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