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Farmaci contro l’obesità, il loro boom dà sprint all’industria farmaceutica: +5,1% entro il 2025

L’invecchiamento della popolazione sta facendo crescere le vendite di medicinali per malattie croniche, mentre i prodotti per la perdita di peso arriveranno ad oltre 75 miliardi entro il 2030 e non per caso Novo Nordisk e Eli Lilly brillano in Borsa

Farmaci contro l’obesità, il loro boom dà sprint all’industria farmaceutica: +5,1% entro il 2025

La crescita della produzione farmaceutica globale è rallentata dello 0,5% nel 2023, dopo un aumento del 17,3% nel 2021 e del 6,8% nel 2022, picco determinato dalla massiccia produzione di vaccini anti-Covid. Nel 2024, Atradius prevede però la produzione e le vendite globali aumentare rispettivamente del 4,6% e 5,1%, trainate principalmente dai mercati dell’Estremo Oriente. La produzione di vaccini continuerà a sostenere la crescita, anche se a un livello inferiore rispetto agli anni precedenti.

I produttori di medicinali per malattie croniche e farmaci generici troveranno opportunità tra le popolazioni in progressivo invecchiamento. Allo stesso tempo, i produttori di farmaci per la perdita di peso stimano una crescita di oltre 75 miliardi di dollari entro il 2030. Non per caso Novo Nordisk e Eli Lilly, leader nella produzione di farmaci anti-obesità, brillano a Wall Street.

Nuove normative, finanza e resilienza nell’industria farmaceutica

L’inflazione e i tassi di interesse elevati hanno avuto un impatto sul potere d’acquisto delle famiglie, portando a una minore domanda di prodotti come i farmaci da banco. È probabile che anche la necessità di ridurre i disavanzi di bilancio e il debito pubblico influisca sulla spesa sanitaria. Alcuni mercati tra cui UE, Stati Uniti e Regno Unito stanno imponendo nuove normative sui prezzi dei farmaci nel tentativo di ridurre i costi statali. Ciò sta incontrando una certa resistenza da parte del settore, dal momento che i prezzi regolamentati impatteranno sugli investimenti in ricerca e sviluppo.

Tuttavia, il settore si presenta solido in termini di equity, solvibilità e liquidità. La maggior parte delle imprese farmaceutiche e biotecnologiche è in grado di godere di un buon accesso ai finanziamenti esterni per sostenere le elevate spese in ricerca e sviluppo.

Prospettive farmaceutiche europee tra sfide e opportunità

In Europa, dopo un modesto aumento dello 0,1% lo scorso anno, si prevede una crescita del 3,3% nel biennio 2024-25, a condizione di un rimbalzo dei redditi che sosterrebbe la domanda di farmaci da banco. Non va, tuttavia, dimenticato che gli elevati prezzi dell’energia incidono direttamente attraverso il costo dei carburanti, e indirettamente attraverso l’aumento dei costi di produzione per le materie prime degli ingredienti.

Inoltre, la maggior parte dei mercati comunitari sono altamente regolamentati, con vincoli che incidono sui profitti delle imprese. Ad esempio, per aumentare l’accesso in tutti i paesi membri, la Commissione Europea ha proposto di ridurre il periodo minimo di esclusività del farmaco da dieci a otto anni. Alcune compagnie farmaceutiche sostengono che questo potrebbe scoraggiare gli investimenti nella ricerca e sviluppo.

Anche in Europa gli indicatori finanziari dell’industria sono forti, ma alcune Pmi potrebbero dover affrontare problemi di finanziamento. Ciò è dovuto agli elevati costi di ricerca e sviluppo, alla concorrenza da India e Cina, e alla difficoltà di ottenere tassi di interesse competitivi. Gli analisti ribadiscono che le prospettive per il comparto europeo sono solide sia per il medio che il lungo termine. I prodotti farmaceutici sono merci essenziali, la regione ha impianti di produzione consolidati, catene di approvvigionamento sicure catene ed elevati standard produttivi. Inoltre, produttori e grossisti continueranno a beneficiare dell’invecchiamento della popolazione.

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