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Ex Ilva, Fim Cisl: “Riaprire il confronto sul piano industriale”

Il sindacato chiede a governo e azienda di tornare al tavolo delle trattative come previsto al vertice di fine luglio, quando la trattativa sul piano era stata rimandata a dopo l’insediamento del nuovo Cda – Intanto il ministro Giorgetti apre sul riassetto gestionale e proprietario dell’azienda siderurgica: “Potrebbe essere anticipato rispetto al 2022”

Ex Ilva, Fim Cisl: “Riaprire il confronto sul piano industriale”

Il sindacato dei metalmeccanici Fim Cisl chiede al governo di riaprire il tavolo di confronto con Acciaierie D’Italia, ossia l’ex Ilva di Taranto. “Dopo diversi mesi d’incertezza trascorsi in attesa di sentenze e dell’insediamento definitivo del nuovo cda, non ci sono più motivi per rinviare il confronto sul piano industriale: chiediamo a governo e azienda avviare a brevissimo il confronto sindacale”, scrivono in una nota congiunta Roberto Benaglia, segretario generale della Fim Cisl, e Valerio D’Alò, segretario nazionale con delega alla siderurgia.

“Nell’incontro dell’8 luglio scorso abbiamo convenuto con i vertici aziendali e con quelli dei tre ministeri presenti che dopo l’insediamento del nuovo cda, avvenuto lo scorso 21 luglio scorso, si doveva procedere al confronto serrato sul piano industriale, anche alla luce di possibili revisioni dello stesso – prosegue la nota – La stessa concessione delle 13 settimane di cassa straordinaria, da inizio luglio a fine settembre, è stata individuata come soluzione utile per avere il tempo necessario ad un confronto approfondito che individui le azioni per il rilancio del polo siderurgico di Taranto e dell’intero gruppo”.

I due sindacalisti sottolineano che agosto “non deve passare invano: lavoratori e sindacato non possono più essere tenuti all’oscuro sulle misure che da settembre saranno introdotte per rimettere in marcia degli impianti, come sugli investimenti per la decarbonizzazione e per la piena occupazione di tutti i dipendenti”.

Ogni giorno “le prospettive del gruppo si indeboliscono – concludono i sindacalisti – proprio in un momento nel quale il mercato è florido. Il rilancio di Acciaierie D’Italia passa per il coinvolgimento pieno del sindacato e dei lavoratori e nelle scelte di rilancio da fare. Nessun euro del Pnrr potrà essere speso alla cieca e senza puntare a dare risposte occupazionali a tutti. Non accetteremo oltre una gestione al minimo degli stabilimenti che si limita a compensare con gli ammortizzatori sociali le mancate scelte di investimento e gestionali”.

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