Condividi

Euro, spread, banche: tre esami da brivido per l’Italia. Piazza Affari apre negativa

Settimana delicata per l’Italia sempre alla ricerca della govermabilità: segnali d’allarme per la moneta unica, scricchiola la diga dei Btp e le banche soffrono in Borsa – Stamani Milano apre negativa – Attesa per il direttorio della Bce: deve decidere se tagliare o no i tassi – La Ue ha concesso un anno in più a Cipro per raggiungere un avanzo del 4%

Euro, spread, banche: tre esami da brivido per l’Italia. Piazza Affari apre negativa

EURO, SPREAD, BANCHE. TRE ESAMI DA BRIVIDO
WALL STREET RALLENTA, SCIVOLONE A TOKYO

Basteranno i dieci saggi a sostenere l’urto dell’Orso? Piazza Affari riapre i battenti dopo la settimana di passione sotto pessimi auspici. La tregua pasquale non è servita a dare un governo al Paese, la novità dei dieci saggi e delle due commissioni promosse dal Quirinale non ha sortito l’effetto di avvicinare le forze parlamentari in vista di un possibile governo.

In questa cornice l’attenzione dei mercati sarà rivolta alla tenuta dei titoli bancari e dello spread. La scorsa settimana l’indice FtseMib ha accumulato un ribasso del 4,4% in sole quattro sedute. Mai nel 2013 si era registrato un bilancio settimanale così pesante: per trovare una settimana peggiore bisogna tornare allo scorso settembre.

Giovedì le banche hanno registrato un lieve rimbalzo ma in tre giorni, da lunedì a mercoledì, Intesa ha perso il 7,2%, Unicredit l’8%.

Scricchiola anche la diga dei Btp: i titoli di Stato hanno chiuso la settimana con lo spread 10 anni Btp/Bund a 348 punti base. Il rendimento del Btp 10 anni è al 4,75%, non troppo lontano dalla soglia critica del 5%.

ROMA, MA NON SOLO. E L’EURO VA SOTTO PRESSIONE

Si scalda l’attesa per il direttorio della Bce che si riunirà giovedì prossimo. Non mancheranno in quella sede i fautori di un calo dei tassi, giustificato dal rallentamento della congiuntura in tutta l’area Ue. Ma la moneta unica vive una fase delicata.

Il primo segnale d’allarme è suonato ieri sui mercati asiatici: l’euro, stamane in recuerp a quota 1,2875, è scivolato a 1,277. Nel corso del 2012, rivela il Financial Times, i Paesi emergenti si sono disfatti di oltre 40 miliardi di riserve nella moneta unica, che oggi rappresenta solo il 24% del totale. A questo si aggiungono i timori per i probabili disinvestimenti russi, dopo il prelievo forzoso sui depositi moscoviti a Cipro.

La Ue ha intanto concesso un anno di tempo in più a Cipro, dal 2016 al 2017 per raggiungere un avanzo del 4% Entro 15 giorni il governo dell’isola licenzierà un business plan per la ripresa, basato su massicci sconti fiscali e sull’apertura di casinò. Dall’austerità alle bische, par di capire, il passo è breve. Infine, gli ispettori della trojka arriveranno ad Atene per raggiungere, tempo una settimana, l’accordo per sbloccare due tranches del prestito Ue. Le parti sono lontane: Bruxelles esige massicci licenziamenti nel settore pubblico.

WALL STREET E TOKYO FRENANO.

Dopo i record di S&P 500 e Dow Jones della scorsa settimana (da inizio 2013 i mercati hanno registrato rialzi per 10 mila miliardi di dollari) Wall Street ha rivissuto a Pasquetta una seduta di flessione, come quella di ieri. Gli indici hanno virato al ribasso dopo indicazioni peggiori del previsto dell’indice manifatturier: Dow Jones -0,04%, S&P -0,45%, Nasdaq -0,87%.

In calo anche Tokyo -0,76%, quasi invariati i listini asiatici che hanno riaperto stamane i battenti, come Hong Kong -0,02%. Lunedì 1° aprile, primo giorno dell’anno fiscale giapponese, la Borsa di Tokyo ha registrato una perdita superiore al 2%, accompaganta dal rialzo dello yen.

L’attesa è ora rivolta al meeting della Bank of Japan, il primo della gestione Kuroda, che inizierà domani.

Dall’Asia a Wall Street, comunque, si respira tutt’altra aria rispetto alla depressione europea: merito dei record Usa e del rialzo (+23%) di Tokyo nel primo trimestre. Basti citare il titolo di lunedì di Usa Today, il quotidiano popolare più diffuso negli States: “Ci sentiamo di nuovo ricchi”. Nell’articolo si legge che il rialzo delle Borse americane, che a sua volta sta contagiando il settore immobiliare, ha fatto risalire a 66.100 miliardi la ricchezza delle famiglie, ancora sotto i dato del 2007 (67.400 miliardi) ma in netta risalita rispetto ai 51.400 miliardi del marzo 2009, nel momento più drammatico della crisi. E sui quotidiano tornano i consigli per gli acquisti a Wall Street.

INSIDE PIAZZA AFFARI. NON SOLO BANCHE

L’ultima seduta della scorsa settimana non ha fornito grandi spunti operativi, al di là del tenttivo di recupero dei titoli bancari.  

Fra i finanziari, Generali è scesa dell’1%, Mediolanum ha guadagnato lo 0,8%, Azimut +1,2%.

Montagne russe per Fiat scesa dello 0,2%, dopo forti guadagni nella mattinata quando si era diffusa la voce di trattative con Audi per la cessione dell’Alfa Romeo.

Fiat Industrial è scesa dello 0,9%, Finmeccanica -1,8%. In calo anche StM -1,8%.

Ansaldo StS ha perso l’1,4%.

Prysmian è finita in ribasso del 3%, Buzzi -2,6%.

Eni ha perso lo 0,5% e la controllata Saipem è scesa dell’1%.

Positive Enel +0,2%, e Telecom Italia +0,9%.

Tod’s ha guadagnato l’1,9%, Mediaset -2,3%.

Commenta