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Eni rinvia la quotazione di Plenitude ma sostiene l’aumento di Saipem, Ipo De Nora e Opa Atlantia avanzano

Tante novità per Piazza Affari: Eni rinvia la quotazione di Plenitude mentre De Nora va avanti. Via libera all’Opa Benetton su Atlantia. In Europa, intanto, avanza la recessione

Eni rinvia la quotazione di Plenitude ma sostiene l’aumento di Saipem, Ipo De Nora e Opa Atlantia avanzano

Le economie soffrono, viva l’economia. Si moltiplicano i segnali ri recessione, a partire dalla brusca discesa del rame, l’indicatore più sensibile dell’andamento delle manifatture. I venti di recessione spingono al ribasso anche i rendimenti delle obbligazioni. Per paradosso, questi segnali di crisi finiscono per dare una mano ai mercati azionari mentre Eni rinvia la quotazione di Plenitude ma sostiene l’aumento Saipem. Avanzano le Ipotesi di De Nora e l’Opa Atlantia.

In sintesi, prima dell’apertura delle Borse europee:

  • Per la prima volta a giugno l’indice Msci global si avvia a chiudere la settimana con il segno più. 
  • Il future dell’indice EuroStoxx 50 è in rialzo dello 0,8%. Salgono anche i future di Wall Street.
  • In terreno positivo le borse dell’Asia Pacifico sotto la spinta dell’high tech. L’Hang Seng High Tech guadagna il 3%. Il.CSI 300 dei listini di Shanghai e Shenzen avanza dello 0,4% (+1,4% la settimana). Nikkei di Tokyo +1% (+1,8%). Kospi di Seul +2% (-3,3% in settimana).

Ipo, avanza solo De Nora, la famiglia resta in maggioranza

  • L’Eni ha deciso di congelare la quotazione di Plenitude, il ramo d’azienda specializzato nelle energie rinnovabili. Il rinvio dell’Ipo, prevista per luglio, è stato deciso a fonte della situazione dei mercati. 
  • In particolare l’Eni, assieme alla Cdp, dovrà sostenere l’aumento di Saipem. Ieri per il secondo giorno di fila il peggior titolo di Milano (330 milioni bruciati in due sedute). Consob ha dato ieri il via libera alla pubblicazione del prospetto informativo relativo all’aumento di capitale da 2 miliardi di euro al via lunedì prossimo
  • Procede invece secondo programma l’Ipo di De Nora, l’azienda partecipata da Snam che produce elettrodi alcalini per fare l’idrogeno verde, mercoledì ha ricevuto l’ok da Consob per fare l’offerta tra il 22 e il 27 giugno. De Nora, valutata tra 2,72 e 3,28 miliardi, viene venduta solo a investitori “istituzionali” e oltre un terzo dei titoli sono opzionati dalle famiglie Garrone (Erg) e Wertheimer (7-industries). La quota di maggioranza resterà nelle mani della famiglia De Nora.
  • Atlantia. Il governo ha deciso di non esercitare il golden power sull’Opa dei Benetton e del fondo Balckstone sul gruppo infrastrutturale. Lo ha comunicato il veicolo Schema Alfa. 

Europa in recessione: cadono manifattura e servizi

La ripresa, peraltro timida, non nasconde una realtà scomoda: l’Europa è già in recessione. I primi dati sull’attività economica nell’area euro in giugno (da 54.8 a 51,9 l’indice pmi composito) confermano un quadro sempre più depresso. La crescita dell’attività delle imprese della zona euro è rallentata ben oltre le previsioni poiché i consumatori, preoccupati per l’aumento delle bollette, hanno scelto di rimandare gli acquisti. “E’ una brusca sveglia – commenta Giuseppe Sersale di Anthilia – per chi credeva che il ciclo europeo potesse sopportare con danni ridotti la guerra in Ucraina e le sue ricadute sui prezzi e il concomitante inasprimento della politica monetaria da parte della Bce”. 

Brusco calo dei rendimenti di Btp e Bund

  • I dati di giovedì lasciano invece intendere un secondo semestre piuttosto difficile per l’economia dell’Eurozona. Con cali superiori al 20% dai massimi il Dax tedesco, il Cac 40 francese e il Ftse Mib italiano sono già entrati in una fase “orso”. 
  • Il listino peggiore è quello tedesco -1,72%: la Germania ha attivato la fase 2 di “allarme” del piano di emergenza a tre fasi a fronte del rischio elevato di carenza di forniture di gas.
  • Chiusura in rosso per Piazza Affari -0,89%. Mario Draghi ha ottenuto che un prossimo Consiglio europeo sia dedicato alla proposta di un tetto di prezzo per il gas. Ma resta l’opposizione dell’Olanda, sede del mercato che in questi mesi ha garantito ai brokers grandi profitti. 
  • La prospettiva della recessione preme sui rendimenti delle obbligazioni: Il Btp cala al 3,36% (da 3,53%), il Bund tedesco a 1,43% (da +1,62%). 
  • Torna a salire lo spread a 196 punti: dal consiglio europeo sono emersi contrasti sul paracadute anti-frammentazione che la Bce dovrebbe comunque annunciare in questi giorni, salvo nuove tensioni. 
  • Il Bollettino della Bce conferma che, dopo il prossimo aumento a luglio dei tassi di un quarto di punto, ce ne sarà un secondo a settembre; salvo “un incremento superiore” se necessario. 

Usa: Powell conferma i prossimi rialzi, in calo le attese di inflazione

Il presidente della Fed nella seconda testimonianza al Congresso ha ribadito la linea dei tassi in ascesa in funzione antinflazione: da marzo la banca centrale ha già praticato tre rialzi, l’ultimo dello 0,75%. Un altro aumento della stessa rilevanza, ha aggiunto il presidente, è probabile nella riunione di fine luglio. Powell non esclude il rischio di una brusca frenata per l’economia “ma non possiamo permetterci errori in questa materia”, ha aggiunto. Per ora, inoltre, il mercato del lavoro non rallenta: le richieste di cassa integrazione sono state 229 mila, ai minimi. 

  • La stretta è già scontata dal mercato. Gli indici Usa chiudono in progresso. Corre il Nasdaq +1,62% davanti all’S&P +0,95% ed al Dow Jones +0,64% di nuovo oltre i 3 mila punti.
  • Scende ancora il rendimento del T bond a 3,068 (da 3,155%)dopo aver visto quota 3% nel corso della seduta. Il titolo a due anni, ad un rendimento del 3,02%, era martedì a 3,45%: per il biennale è il calo del rendimento più forte dal marzo del 2020.
    Le aspettative di inflazione sono scese più dei tassi nominali, il che ha spinto all’ingiù i tassi reali, scesi sulla scadenza a dieci anni a 0,55% da 0,60% del giorno prima.
  • Nel dopo borsa FedEx ha presentato dati del suo primo trimestre dell’anno fiscale in linea con le previsioni, gli obiettivi per l’intero anno hanno battuto le aspettative. Il titolo della società delle spedizioni è salito di circa il 2%.

Petrolio piatto ma ai minimi da inizio maggio

Il petrolio WTI è piatto a 104 dollari il barile, poco mosso dopo quattro sedute consecutive di ribasso che lo hanno portato sui minimi delle ultime sei settimane. 

L’indice Bloomberg che raccoglie 22 materie prime di riferimento ha chiuso in calo del 3%, flessione che lo ha portato sui minimi da marzo.  Si stanno raffreddando quasi tutte le materie prime ma non scende il prezzo del gas in Europa.

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