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Eni: la Borsa scommette sull’utile

Il gruppo presenterà mercoledì mattina, a Borsa chiusa, i conti 2016 e a fine mattina il piano industriale 2017-2020. Atteso il ritorno all’utile nel iV Trimestre dopo cinque negativi. Produzione record quest’anno. Marcegaglia conferma: “Produzione Zohr in Egitto entro fine 2017

Eni: la Borsa scommette sull’utile

Eni corre in Borsa e gli operatori scommettono sull’utile nel IV trimestre. C’è molta attesa per i dati relativi al quarto trimestre 2016 e all’intero anno che il gruppo pubblicherà mercoledì mattina prima dell’apertura del mercato. Nella stessa giornata, alle 12, sarà presentato il nuovo piano industriale 2017-2020.

Secondo il consensus degli analisti l’utile operativo adjusted è atteso pari a 1.050 milioni, l’utile rettificato è stimato a 200 milioni e la produzione dovrebbe attestarsi a 1.839 milioni kboe/d.

I titoli del gruppo petrolifero sono in rialzo sul Ftse Mib (+1,5% a 14,58 euro). Sono passati di mano 6,5 milioni di pezzi a fronte di una media di 14 milioni in un’intera seduta dell’ultimo mese.

“Eni dovrebbe annunciare risultati in crescita rispetto al terzo trimestre, principalmente grazie all’aumento del prezzo del Brent”, notano gli analisti di Banca Akros consultati da Radiocor, sottolineando tuttavia di non ritenere che i conti del quarto trimestre possano essere un catalizzatore per l’andamento del titolo. “L’attenzione degli investitori sarà rivolta all’aggiornamento del piano industriale – precisano – dove i temi principali sono: l’aumento della produzione tra il 2017 e il 2020 (dopo il record di 1,84 milioni di barili al giorno per il 2017), il programma di dismissioni (dopo i 7 miliardi previsti dal piano 2016-2019), il floor dei dividendi (oggi pari a 0,8 euro, con un rendimento implicito di circa il 5,6%) e il completamento del processo di ristrutturazione delle attività mid e downstream”.

“Confermiamo la raccomandazione positiva con rating Buy” concludono, prevedendo per Eni un quarto trimestre in utile “dopo 5 trimestri negativi”.  L’indebitamento netto è stimato in calo a circa 14,5 miliardi dai 16 miliardi di fine settembre.

Eni, ha sottolineato in mattinata la presidente Emma Marcegaglia a margine della conferenza Ue sull’industria “ha ridotto i costi, con un break even a 27 dollari – ed era a 42 dollari – e ha la solidità finanziaria migliore tra i concorrenti: il piano che presenteremo sarà un piano di ulteriore rafforzamento in questa direzione”. Marcegaglia ha poi notato che quelli trascorsi “sono stati tre anni molti buoni per l’Eni. L’azienda si è completamente trasformata: era costosa, divisionalizzata, conglomerata e adesso è un’azienda sostanzialmente integrata petrolio-gas, molto forte nell’esplorazione in cui abbiamo i dati migliori: un aumento della produzione del 25% nonostante un taglio degli investimenti del 33% perché abbiamo un portafoglio così vasto da permetterci di mettere in produzione i progetti più facili, e meno costosi”, ha concluso.

Per quanto riguarda l’attività in Egitto, la presidente Eni ha confermato che la produzione nel giacimento di gas Zohr nell’offshore egiziano partirà “a fine 2017 e Nooros sta andando molto bene”.

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