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Eni cede la controllata nigeriana Naoc e investe 7,7 miliardi in Egitto

Eni ha ceduto a Oando, la principale società energetica nigeriana, la Nigerian Agip Oil Company (acronimo Naoc), società attiva nell’esplorazione e produzione di idrocarburi onshore e nella generazione di energia elettrica.

Eni cede la controllata nigeriana Naoc e investe 7,7 miliardi in Egitto


Eni
ha ceduto a Oando, la principale società energetica nigeriana quotata sia alla Borsa della Nigeria che a Johannesburg, la Nigerian Agip Oil Company (acronimo Naoc), società interamente controllata da Eni e attiva in Nigeria nell’esplorazione e produzione di idrocarburi onshore e nella generazione di energia elettrica.

L’accordo tra Eni e Oando 

In Nigeria Naoc detiene partecipazioni in 4 blocchi onshore, operati per conto della Naoc Jv (operatore Naoc 20%, Oando 20%, Nnpc E&P 60%), nelle centrali elettriche di Okpai 1 e 2 (con una potenza installata di 960 MW), e in due licenze esplorative onshore (Opl 282 e Ool 135, rispettivamente del 90% e del 48%), di cui è anche operatore.

Secondo quanto previsto dall’accordo tra Eni e Oando, la quota che Naoc detiene in Spdc Jv (Shell Production Development Company Joint Venture – operatore Shell 30%, TotalEnergies 10%, Naoc 5%, Nnpc 55%) non rientra nel perimetro della transazione e rimarrà nel portafoglio Eni.

In seguito al completamento della cessione, Eni continuerà a essere presente in Nigeria attraverso Nigerian Agip Exploration (Nae) e Agip Energy and Natural Resources (Aenr), confermando l’impegno dell’azienda per la salute e la sicurezza delle proprie persone e per l’ambiente. “Eni proseguirà le attività nel paese concentrandosi sugli asset offshore operati. Eni manterrà nel proprio portafoglio anche le quote detenute negli asset operati da terzi, sia offshore che onshore, e in Nigeria Lng”, fa sapere la società in una nota.

“L’Upstream affiancherà la crescita organica di base con attività di portafoglio di elevato profilo, aggiungendo risorse che ne incrementino il valore, cedendo allo stesso tempo attività in grado di offrire valore e opportunità maggiori ai nuovi proprietari”, continua Eni in una nota.

Il closing dell’operazione è soggetto all’autorizzazione di tutte le autorità locali e regolatorie competenti.

Eni: 7,7 miliardi di investimenti in Egitto

“Eni e i suoi partner sono intenzionati a iniettare nuovi investimenti in Egitto nei prossimi quattro anni, per un valore di 7,7 miliardi di dollari, frutto dell’impegno dell’azienda energetica italiana di potenziare i suoi progetti di successo in Egitto”. Lo ha comunicato la Presidenza egiziana attraverso una nota che riassume quanto emerso nel corso dell’incontro tenutosi nel weekend tra l’amministratore delegato di Eni, Claudio Descalzi e il presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi e il ministro del Petrolio, Tarek El-Molla.

Nel corso del meeting, Descalzi ha sottolineato la “grande importanza dell’Egitto come uno dei principali mercati per le attività e gli affari di Eni a livello mondiale, date le promettenti opportunità di cui gode il settore energetico in Egitto, in particolare con l’interesse personale dello Stato e del presidente a potenziare questo settore vitale e massimizzarne il ritorno in Egitto. Ciò ha portato alla creazione di un modello di successo riconosciuto e apprezzato in tutto il mondo”.

A Piazza Affari, il titolo Eni guadagna lo 0,4% a 14,6 euro per azione. 

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