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Enel: utile a 2,9 mld, ma redditività in calo e dividendo in aumento

L’Ad Francesco Starace presenta a Londra il piano industriale 2015-18 con una crescita dell’Ebitda del 3% e dell’utile del 10%. Plafond minimo per il dividendo e pay out al 65% a fine periodo – Nel 2014 il risultato netto di 517 milioni (-84% sul 2013) influenzato da 6,4 miliardi di svalutazioni sugli assets industriali – Titolo brilla in Borsa

Enel: utile a 2,9 mld, ma redditività in calo e dividendo in aumento

Enel archivia il 2014 con un utile netto ordinario di quasi 3 miliardi (2,994 per l’esattezza) in calo del 4% e distribuisce un dividendo di 14 centesimi (il precedente era di 13 centesimi). Ma soprattutto, annuncia nel nuovo piano industriale un aumento del pay out in graduale crescita fino al 65% nel 2018 dall’attuale 40%, ulteriori cessioni per 3 miliardi e un aumento degli investimenti oltre a un taglio dei costi dell’8%. Nel piano è inserito anche un floor minimo per il dividendo che viene individuato a 16 centesimi nel 2015 e 18 nel 2016. La Borsa apprezza con un rialzo del 3,34% nonostante il forte calo il risultato netto di gestione che crolla a 517 milioni (-84%) dopo svalutazioni sugli asset industriali, soprattutto in Italia e Slovacchia, pari a 6,427 miliardi.

I ricavi sono stati pari a 75,79 miliardi (-3,7% rispetto ai 78,6 miliardi dell’anno scorso). Il debito è sceso del 5,9%, a 37.383 milioni, a fronte dei 39.706 milioni al 31 dicembre 2013. L’Ebitda 2014 si è attestato a 15,75 miliardi (-5,6% rispetto ai 16,69 miliardi del 2013), mentre l’Ebit a 3,087 milioni di euro (-68,3%, da 9,7 miliardi). 

I dati annunciati dal gruppo elettrico sono in linea con le aspettative del mercato e in sintonia con le anticipazioni sul piano industriale pubblicate da First online. In particolare l’attese sull’ utile e sulle svalutazioni e la previsione di una crescita dell’Ebitda in accordo con il consensus di analisti e investitori.

Il gruppo, si diceva, distribuirà per lo scorso esercizio un dividendo pari a 14 centesimi, in aumento rispetto ai 13 centesimi dello scorso anno. La cedola sarà proposta all’assemblea del 28 maggio con 0,05 euro per azione a titolo di distribuzione dell’utile netto dell’esercizio 2014 e 0,09 euro per azione a titolo di parziale distribuzione della riserva disponibile denominata “utili portati a nuovo”. Il monte dividendi risulta quindi pari a circa 1.316 milioni di euro a fronte di un utile netto consolidato ordinario relativo all’esercizio 2014 pari a 2.994 milioni di euro, in linea con la politica dei dividendi annunciata al mercato per il 2014, che prevede un pay-out pari almeno al 40% dell’utile netto consolidato ordinario.

“Abbiamo conseguito i nostri obiettivi finanziari nel 2014 – commenta l’amministratore delegato, Francesco Starace che sta per incontrare gli analisti a Londra – nonostante l’impatto sugli utili prodotto dal difficile contesto macroeconomico dell’anno passato, e a fronte di una revisione del valore contabile dei nostri attivi che si è tradotta in diverse sostanziali svalutazioni, soprattutto in Italia e Slovacchia. Svalutazioni che sono anch’esse il riflesso del complesso contesto in cui operiamo in questo momento. Ciò detto, le iniziative assunte fra maggio 2014 e fine anno, principalmente sotto l’egida della riorganizzazione strutturale, ci hanno consentito di compensare in parte i fattori esterni, e produrre risultati operativi coerenti per l’intero 2014”.

IL PIANO INDUSTRIALE

I principali obiettivi del piano sono una crescita annua pari a circa il 3% per l’ebitda e a circa il 10% per l’utile ordinario; un calo nominale dell’8% dei Cash Cost nell’arco di piano; un payout in crescita progressiva che raggiungerà il 50% nel 2015 e il 65% nel 2018; dismissioni per 5 miliardi entro il 2019, di cui cessioni per 2 miliardi già in corso; 18 miliardi di investimenti, 6 miliardi di euro in più rispetto al piano precedente. “Il Piano che presentiamo oggi – ha commentato l’a.d. Francesco Starace  – offre un convincente invito all’investimento. La strategia di Gruppo si basa sui nostri punti di forza: una posizione consolidata sui mercati emergenti, una chiara leadership tecnologica e reti di distribuzione digitalizzate nei mercati più maturi”.

“In questo modo il gruppo – spiga Enel – prevede di liberare fino a 5 miliardi di euro, da impiegare per la riorganizzazione delle attività in America Latina e per cogliere ulteriori opportunità di crescita. Si prevede sotto tale aspetto che nel complesso il piano non abbia effetti sull’indebitamento e possa promuovere nel contempo l’aumento dell’utile netto di circa 200 milioni di euro entro il 2019, al netto delle dismissioni”.

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