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Elezioni Usa, la corsa alla Casa Bianca parte con le primarie: a cosa servono e come funzionano. Un libro di goWare

La prima tornata di elezioni primarie e caucus inizia il 15 gennaio con il caucus repubblicano e la prima parte di quello democratico in Iowa. Il Professor Stefano Luconi, autore del libro “La corsa alla Casa Bianca 2024” edito da goWare, spiega tutto ciò che c’è da sapere

Elezioni Usa, la corsa alla Casa Bianca parte con le primarie: a cosa servono e come funzionano. Un libro di goWare

Da pochi giorni è disponibile nelle librerie online e, su ordinazione, in quelle di città un saggio agile e leggibile che spiega benissimo il meccanismo delle primarie per eleggere i delegati che sceglieranno il candidato repubblicano e il candidato democratico che, nelle elezioni presidenziali degli Stati Uniti d’America del prossimo novembre, si contenderanno la più alta carica del più potente Stato del mondo. 

Il libro, edito da goWare, La corsa alla Casa Bianca 2024. L’elezione del presidente degli Stati Uniti dalle primarie a oltre il voto del 5 novembre, è l’ultima fatica del professor Stefano Luconi, docente di Storia e istituzioni delle Americhe all’Università di Padova. Luconi, sempre con goWare, ha pubblicato un testo di facile lettura, che potrebbe fare da compendio a questo, sul complesso sistema istituzionale degli Stati Uniti, Le istituzioni statunitensi dalla stesura della Costituzione a Biden, 1787-2022. Anch’esso disponibile in tutte le librerie online e di città.

Da gennaio ad agosto

La prima tornata di elezioni primarie e caucus inizia il 15 gennaio con il caucus repubblicano e la prima parte di quello democratico in Iowa (i risultati di quest’ultimo si avranno solo il 5 marzo) ai quali seguiranno le primarie repubblicane e democratiche nello Stato del New Hampshire il 23 gennaio per poi svolgersi in tutti gli Stati e culminare il 15 luglio nella Convenzione nazionale del Partito repubblicano e, il 19 agosto, nella Convenzione nazionale del Partito democratico.

Come tutti i media non mancano di ricordare quotidianamente quelle del 2024 sono considerate tra le elezioni più importanti non solo nella storia degli Stati Uniti ma anche per le possibili conseguenze sul piano internazionale del loro esito.

La posta in gioco

Gli europei ricorderanno, senz’altro, la mancata ratifica degli Stai Uniti, che avevano avuto una parte decisiva nello sforzo bellico alleato, della pace di Versailles del 1919 dopo che il loro Presidente Woodrow Wilson si era apertamente speso per convincere gli europei riluttanti a introdurre istituzioni di arbitrato internazionale, come la Società delle Nazioni. Gli Stati Uniti finirono per non aderirvi, tornando all’isolazionismo e condannando, di fatto, queste istituzioni all’irrilevanza nelle controversie internazionali foriere di una nuova guerra mondiale.

Venendo all’oggi, c’è consapevolezza diffusa che nelle elezioni di novembre si giochi una partita decisiva sugli indirizzi della politica estera e il ruolo internazionale degli Stati Uniti. Una partita il cui esito influirà moltissimo sulle crisi in corso e sui nuovi assetti dello scacchiere interazionale che sono in una fase di fortissima fluidità.

Abbiamo rivolto al professor Luconi una serie di domande sugli appuntamenti principali che condurranno all’insediamento del nuovo presidente: le primarie, le convention dei partiti, il finanziamento dei candidati, le elezioni di novembre per il Presidente e il Congresso, il passaggio dei poteri e l’insediamento del nuovo presidente. 

Oggi pubblichiamo la prima intervista, quella sulle primarie.

Buona lettura!

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D: Che cosa servono le primarie?

R: Le primarie sono elezioni con cui i partiti, attraverso il suffragio popolare, designano i candidati alle cariche pubbliche, compresa la presidenza. In quest’ultimo caso, gli elettori sono chiamati a scegliere i delegati dei loro Stati a una convenzione nazionale che assegna la nomination per la Casa Bianca. Gli aspiranti delegati si presentano in liste contrapposte collegate ai possibili candidati. 

D: In che modo vengono eletti questi delegati?

R: Il partito democratico assegna i delegati col sistema proporzionale e uno sbarramento del 15%. Quello repubblicano ricorre al maggioritario, ma solo per le consultazioni che si terranno dopo il 12 marzo. Le primarie si svolgeranno in date diverse tra gennaio e giungo, a seconda degli Stati, con la maggior parte concentrata il 5 marzo, il “super martedì”.

D: Perché si sono introdotte le primarie?

R: Le primarie vennero introdotte ai primi del Novecento per sottrarre la nomina dei candidati ai dirigenti dei partiti e renderla più democratica, affidandola alle decisioni degli elettori. Queste consultazioni presentano tipologie diverse perché i criteri di ammissione al voto variano da Stato a Stato. Bisogna precisare che, per votare, occorre iscriversi nelle liste degli elettori, dichiarandosi membri di un partito oppure indipendenti. 

D: Vi sono differenti tipologie di primarie, vero?

R: Sì. Ci sono le primarie “chiuse” che consentono il voto solo nelle consultazioni del partito a cui si è affiliati, estromettendo gli indipendenti. Nelle primarie “semi chiuse” o “semi aperte” gli elettori aderenti a un partito partecipano esclusivamente alle consultazioni della propria formazione politica, ma quelli registrati come indipendenti possono votare nelle primarie di un partito a loro scelta. Infine, le primarie “aperte” permettono agli elettori di decidere a quali primarie partecipare a prescindere dalla loro iscrizione.

D: Le primarie hanno una natura istituzionale, pubblica?

R: Sì. Le primarie furono inizialmente considerate una faccenda interna ai partiti che, in quanto associazioni di privati cittadini, ne definivano le procedure a loro insindacabile giudizio. Nel 1944, però, la Corte Suprema federale riconobbe la natura pubblica dei partiti per la loro funzione legislativa e di governo, legittimando una regolamentazione delle primarie da parte delle autorità. 

D: In questo significato va allora vista la sentenza della Corte Suprema del Colorado riguardo alla incandidabilità di Trump nelle primarie dello Stato?

R: Esattamente. Per questo motivo, sia pure con sentenze soggette a ricorsi alla Corte Suprema federale, nelle scorse settimane la Corte Suprema del Colorado e il segretario di Stato del Maine hanno potuto escludere Trump dalle primarie dei rispettivi Stati per il suo coinvolgimento nell’assalto al Campidoglio il 6 gennaio 2021.

D: Ci sono anche i cosiddetti Caucus per scegliere i delegati. Che cosa sono?

R: Non tutti gli Stati utilizzano le primarie per eleggere direttamente i delegati alle convenzioni nazionali. Una ristretta minoranza, che comprende l’Iowa, dove si vota il 15 gennaio, si avvalgono dei caucus. Si tratta di assemblee di membri di partito dove, dopo un dibattito, i partecipanti nominano i delegati per le convenzioni delle contee (ripartizioni amministrative analoghe alle province italiane) che, a loro volta, eleggono quelli per la convenzione nazionale. In Iowa, i repubblicani completeranno questa procedura il 15 gennaio, mentre i democratici si limiteranno a scegliere solo i delegati per le convenzioni delle contee, che il 5 marzo, designeranno quelli per la convenzione nazionale.

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La prossima settimana sentiremo il professor Stefano Luconi sulla questione delle Convention dell’estata per la scelta dei candidati dei due partiti per la Presidenza e la Vice Presidenza.

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