Condividi

Elezioni, debacle della Lega. In Trentino è Fugatti bis, maggioranza difficile in Alto Adige: Svp vince ma perde consensi

Emorragia di consensi per la Lega in entrambe le elezioni, bene Fdi – Fugatti confermato a Trento, Svp vince in Alto Adige ma perde consensi: strada in salita per la nuova giunta

Elezioni, debacle della Lega. In Trentino è Fugatti bis, maggioranza difficile in Alto Adige: Svp vince ma perde consensi

Maurizio Fugatti è stato confermato presidente della provincia autonoma di Trento, mentre in Alto Adige la partita per formare una nuova maggioranza potrebbe essere molto più complicata del previsto a causa dell’emorragia di voti subita dalla Svp e del crollo della Lega.

Trentino: Fugatti presidente

Mentre mancano solo una manciata di sezioni da scrutinare, il risultato è ormai certo: Maurizio Fugatti fa il bis e si conferma presidente della provincia autonoma di Trento. Fugatti, candidato del centrodestra, ha ottenuto oltre il 50% dei voti (51,9%) staccando il rivale di centrosinistra Francesco Valduga di oltre 14 punti (quest’ultimo ha ottenuto circa il 37%).

Filippo Degasperi della coalizione Onda è arrivato al 4%, Sergio Divina di Alternativa popolare per il Trentino non è riuscito a raggiungere il 3%, Marco Rizzo di Democrazia sovrana popolare è al 2% davanti ad Alex Marini del Movimento 5 Stelle e a Elena Dardo della lista Alternativa.

La conferma di Fugatti, noto negli ultimi mesi a livello nazionale per le sue ordinanze sull’abbattimento degli orsi, era già stata largamente anticipata dai sondaggi che davano la sua vittoria quasi per certa. “Gli elettori hanno approvato il nostro governo. E’ un risultato che ci dà ancora più responsabilità», ha detto il presidente riconfermato.

Trentino: la Lega dimezza i suoi voti, Pd primo partito

Boccone amaro per la Lega che, nonostante la riconferma di Fugatti, esce dalle urne con la metà dei voti ottenuti nella precedente tornata elettorale. Cinque anni fa, il partito di Matteo Salvini arrivò al 27% oggi è al 13,3%. Primo partito è il PD, che ha ottenuto il 15% delle preferenze a fronte del 13,9% del 2018. Segue Fratelli d’Italia, salita dall’1,45% al 12% dei voti. Tradotto: i voti della Lega sono andati praticamente in blocco agli alleati di Governo.

Bassa l’affluenza, scesa al 58,39%, sei punti percentuali in meno rispetto al 2018.

Alto Adige: Svp perde voti, la Lega soffre anche qui

Il governatore altoatesino Arno Kompatscher e la sua Svp vincono le elezioni, ma la festa è rimandata a causa della forte perdita di consensi decretata dalle urne che rende difficile la formazione di una nuova giusta.

Secondo il dato definitivo, la Volkspartei scende al 34,5% (-7,4%) e a 13 consiglieri (15). La seconda e la terza forza in consiglio provinciale sono il Team K (11,1%) e la Süd-Tiroler Freiheit (10,9%), entrambi con 4 consiglieri.

Ai piedi del podio i Verdi (9%, 3 consiglieri), mentre Fdi vola e diventa la prima forza di lingua italiana con il 6% dei consensi e 2 consiglieri. Nel 2018 si fermò al 1,7%. Il partner di coalizione della Svp, la Lega, crolla al 3% dall’11,1% di 5 anni fa e avrà solo più un rappresentante.

“Noi siamo pronti – dice Alessandro Urzì, leader di FdI in regione – a governare assieme alla Svp. I voti confermano che non possono più esserci pregiudiziali etniche o linguistiche. Fratelli d’Italia a questo punto vuole partecipare al governo dell’autonomia. Alla Svp dico di avere fiducia e di pensare alla stabilità, alle migliori opportunità per l’Alto Adige, in dialogo con Roma e con Trento”.

Da segnalare anche l’ingresso in consiglio provinciale la lista dell’ex comandante degli Schützen, Jürgen Wirth Anderlan, che con slogan no vax e anti-migranti conquista due seggi (5,9%). Due consiglieri anche per Freiheitlichen (4,9% contro il 6,2% di cinque anni fa). Il Pd è stabile con un consigliere e il 3,5% dei voti (-0,3%). La lista dell’ex assessore Svp Thomas Widmann si ferma ad un unico consigliere (3,4%), come anche La Civica (2,6%) e la lista no vax Vita che entra in consiglio con l’avv. Renate Holzeisen (2,6%). Sotto l’uno percento e lontani dall’ingresso in consiglio il M5s (0,7%) e Forza Italia (0,6%).

Difficile da sciogliere è il nodo della nuova giunta, perché Svp, Fdi e Lega assieme si fermano a 16 consiglieri, per arrivare agli indispensabili 18, servirebbero i Freiheitlichen. Un’alternativa potrebbe sarebbero i Verdi e il Team K che hanno con 20 consiglieri. La cosiddetta coalizione Jamaica (per i colori dei partiti), non convince però l’anima conservatore e pragmatica della Volkspartei. La giunta uscente era sostenuta dalla Lega e da Forza Italia, ma la SVP aveva 15 seggi e la Lega 3, mentre adesso la SVP è scesa a 13 e la Lega a 1. 

L’affluenza è stata al 71,5%, in calo rispetto al 73,9% del 2018.

Commenta