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Educazione finanziaria, Global Thinking Foundation sempre più internazionale

La Fondazione creata e guidata da Claudia Segre per sostenere progetti di alfabetizzazione finanziaria rivolta ai soggetti più deboli della società e in particolare alle donne ha aperto sedi a Parigi, New York e Los Angelos ma senza dimenticare l’Italia, da cui tutto è partito

Educazione finanziaria, Global Thinking Foundation sempre più internazionale

I giornali sono tappezzati di richiami alla necessità dell’educazione finanziaria. I politici sollecitano più trasparenza, ma anche più tutela per i risparmiatori “truffati” che non erano in grado di sapere. Si ripete, dopo la resa della Popolare di Bari, la tragedia già vissuta in occasione degli altri flop del sistema bancario, accompagnati dalla raffica di accuse alla Banca d’Italia e la conferma che la montagna di carte da firmare previste dalla Mifid 2 servono a ben poco.

In mezzo a tanto trambusto, non stupisce che sia passato sotto silenzio il ciclo di incontri organizzato dalla Fondazione Petruzzelli e da Laterza sulle donne che hanno avuto un ruolo nella storia d’Italia, uno degli appuntamenti promossi nelle Puglie dalla Global Thinking Foundation, l’organizzazione creata nel 2016 da Claudia Segre, un vulcano organizzativo strappato ai desk dell’alta finanza e da un manipolo di altri cervelli con l’obiettivo creare e sostenere progetti di alfabetizzazione finanziaria rivolti ai soggetti deboli: donne, poveri e minori in testa. Un progetto ambizioso e coraggioso nato su una convinzione: per garantire l’inclusione sociale ed economica ci vuole una cultura consapevole in materia di gestione del risparmio, un elemento essenziale per una società veramente libera.

“A Bari – spiega Claudia Segre – quest’anno abbiamo lanciato un progetto pensiamo sostenibile perché basato su esperienze precedenti e lanciato il focus Sud in cui tutto quello che facciamo viene inserito in un progetto culturale che a Bari ha coinvolto 1.200 persone (con tanto di biglietto di ingresso). Sempre a Bari, nell’ambito del programma Focus Sud, abbiamo firmato un partenariato di lungo termine con il Comune perché, oltre ai corsi soliti che facciamo in tutta Italia, ne abbiamo fatto uno specifico per i dipendenti del comune e della Regione in ottica di welfare sociale: c’è un grosso problema perché la cassa previdenza del comune è congelata e per ora non si vede una soluzione”.

“La cornice di Focus Sud ci ha permesso anche di anche di fare il primo Education day nazionale: al mattino con 120 ragazzi, nel pomeriggio con le famiglie per parlare di finanza sostenibile. Bari è stato un laboratorio eccezionale che ci ha permesso di lavorare a tutto campo”, compresa la ciliegina sulla torta: il sostegno al “Salento women soccer” per il calcio al femminile. “Si sa – ci spiega – che il numero delle squadre nel Sud si è ridotto drasticamente. Il calcio per le ragazze è un’occasione per uscire dal disagio sociale in una zona dove non è che ci sia il Conturella. Per noi è molto importante passare per i valori dello sport per incontrare le ragazze e diffondere i valori della sostenibilità”.

E quel che vale per la Puglia sta per essere replicato in Sicilia, Calabria e Sardegna secondo un modello già sperimentato nel Lazio. “Noi non lavoriamo con le vittime di violenza fisica ma con persone che hanno comunque problemi gravi: l’indebitamento della casa, fidejussioni, magari firme false o la difficoltà a far fronte al quinto dello stipendio. Donne che non vanno al centro antiviolenza perché il problema non sono le botte, ma un po’ si vergognano un po’ sono smarrite e non sanno a chi rivolgersi. Noi offriamo in questi casi la task force di professionisti volontari”.

Ecco alcuni esempi dell’approccio di Global Think Foundation al tema dell’alfabetizzazione finanziaria, inteso come un’arma per l’emancipazione è l’inclusione dei più deboli sviluppata secondo una metrica rigorosa e misurabile. Non una semplice fondazione internazionale che ha varie sedi, bensì un progetto mirato che attraverso l’educazione finanziaria ha come obiettivo la prevenzione all’abuso ed alla violenza economica. Per questo GTF supporta l’istruzione di qualità, con borse di studio e premi a studenti meritevoli e meno abbienti, l’uguaglianza di genere, attraverso corsi di alfabetizzazione finanziaria dedicati alle donne, e lavoro dignitoso e crescita economica, grazie a progetti volti all’inclusione sociale ed economico-finanziaria di tutti i cittadini. Un progetto che si sviluppa attraverso costanti stimoli di intellettuali del calibro di Nouriel Roubini, Alan Krueger e Robert Rubenstein.

“Non si tratta di semplici conferenze, ma di anticipazioni su quel che andremo a fare nel corso della stagione”, continua Segre. Quest’anno è toccato a Paolo Sironi affrontare il tema della trasparenza e dell’etica nell’era del fintech, un modo “per mettere l’homo sapiens al centro dell’economia” ma anche un rischio per chi non partecipa e finisce ai margini vittima di analfabetismo digitale. Nel frattempo è stata lanciata una App con tutti i contenuti delle nostre attività e lanciato l’osservatorio per il fintech in Asia. L’orizzonte, infatti, è il mondo.

“Per me – spiega ancora Segre – essere internazionale significa agire il più possibile localmente. In Italia lavoriamo su tutto il territorio con i nostri progetti, tipo Donne al Quadrato, negli altri Paesi lavoriamo su target specifici, come negli Stati Uniti, dove affrontiamo la piaga del super indebitamento dei ragazzi per il costo dell’istruzione. O in Francia, dove sono concentrati sul tema delle pensioni. Anche lì abbiamo voluto concentrarci su un obiettivo specifico su cui sia poi possibili fare un’analisi sull’impatto dell’operazione”.

Un approccio che altri non applicano. “In Banca d’Italia ti dicono che sono vent’anni che si occupano di educazione finanziaria, ma non vedi mai un dato. Noi riteniamo che solo misurando l’impatto come noi facciamo sulle varie iniziative condividi i risultati a livello internazionale”. Come per il glossario distribuito nelle scuole il primo anno in 125 mila copie, poi agli adulti che partecipavano ai corsi,oltre alla traduzione inglese ed in spagnolo per gli immigrati. In due anni “Donne al quadrato” ha coinvolto 1.500 donne. Senza dimenticare la piattaforma digitale per le famiglie e i video della piattaforma per famiglie FamilyMi con sottotitoli per non udenti/sordomuti.

Insomma, un piccolo grande esercito (sette dipendenti in Italia, due in Francia, sedi a New York e Los Angeles) che agisce sia in via preventiva così come con azioni di emergenza con un obiettivo: garantire a tutti/e un lavoro dignitoso, così assicurando la crescita dell’economia.

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