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Edf chiude il 2021 in crescita ma annuncia un aumento di capitale da 2,5 miliardi per “salvare” il 2022

Il gruppo Edf chiude il 2021 in crescita ma la frenata della produzione nucleare e le misure dell’Eliseo contro il caro bollette rischiano di far crollare i guadagni del 70% nel 2022

Edf chiude il 2021 in crescita ma annuncia un aumento di capitale da 2,5 miliardi per “salvare” il 2022

il gruppo energetico Edf ha pubblicato un forte aumento dei suoi risultati per l’esercizio 2021: obiettivi finanziari raggiunti, forte crescita dell’EBITDA e dell’utile netto rispetto al 2020 e al 2019, successo dei piani di disinvestimento e riduzione dei costi. Ma sullo sfondo di un 2022 difficile per l’azienda francese, con problemi nella produzione del nucleare e misure per limitare il caro bollette, i guadagni rischiano di crollare del 70%. Per questo motivo la società ha annunciato un aumento di capitale con diritto di opzione per raccogliere circa 2,5 miliardi di euro e compensare l’impatto delle misure governative, che la costringeranno a vendere energia a prezzi inferiori al mercato. Lo Stato, suo azionista all’84%, parteciperà per un importo di 2,1 miliardi. Nonostante il “piano d’azione” la compagnia elettrica cade in Borsa: seduta negativa per Edf che si posiziona a 7,97 con una discesa del 4,44%.

Risultati annuali del 2021

La società produttrice e distributrice di energia in Francia ha registrato vendite per 84,5 miliardi di euro nel 2021 (+22,4% rispetto al 2020). L’EBITDA è aumentato in modo significativo, dell’11,3%, attestandosi a 18 miliardi di euro, il miglior risultato dal 2015. L’utile netto di pertinenza del gruppo è stato di 5,1 miliardi di euro, contro i 650 milioni del 2020. Per quanto riguarda il dividendo, la multinazionale intende offrire un’opzione di pagamento in azioni per gli esercizi 2022 e 2023 e 3 miliardi in cessioni negli anni 2022, 2023, 2024. La società ha spiegato la crescita dell’EBITDA con un aumento della produzione nucleare in Francia, l’andamento positivo della sua attività di trading, miglioramenti in Italia, grazie ai buoni risultati del 2021 della controllata Edison che dopo otto anni torna a pagare il dividendo, e nelle attività regolamentate in Francia.

Si tratta del primo dividendo incassato dai francesi dopo l’uscita dei soci italiani del 2013. Il balzo dell’Ebitda 2021 a ridosso di 1 miliardo e dell’utile netto a 413 milioni sono il frutto di questa svolta che porta un pò di serenità nei conti della compagnia francese.

Sebbene nel 2021, Edf abbia raggiunto i suoi obiettivi commerciali, operativi e finanziari, il Ceo Jean-Bernard Lévy ha sottolineato che le “difficoltà incontrate all’inizio del 2022 hanno portato Edf ad attuare un piano d’azione volto a proseguire questa strategia a sostegno della transizione energetica e degli obiettivi industriali e climatici della Francia per gli orizzonti 2030 e 2050”.

Edf: un “piano d’azione” e un aumento di capitale di 2,5 miliardi

Alla base della manovra c’è il fatto che i guadagni di Edf potrebbero crollare fino al 70% nel 2022 dato che il governo ha imposto di vendere l’energia a prezzi bassissimi per proteggere i consumatori e le imprese dall’impennata dei prezzi. Non solo, la compagnia elettrica deve fare i conti anche con le centrali nucleari difettose e con l’escalation dei costi e i problemi tecnici che avevano ostacolato l’espansione dell’energia nucleare di Edf e potrebbero farlo ancora. Un problema, dato l’ultimo annuncio del presidente Macron sul nucleare in Francia.

Si tratta dunque di una misura di emergenza per tappare le finanze di Edf messe a rischio dal crollo senza precedenti della sua produzione nucleare e dal suo contributo al congelamento delle tariffe dell’elettricità, il colosso energetico ha annunciato oltre l’aumento di capitale anche un nuovo piano per vendere 3 miliardi di euro di attività entro il 2024.

Pochi giorni fa, il ministro Le Maire parlava di nazionalizzazione. Nessuna opzione viene esclusa per il futuro del colosso energetico. Ad annunciarlo il ministro dell’Economia, Bruno Le Maire: “Tutte le opzioni sono sul tavolo, anche se non hanno tutte le stesso calendario”. Un bel dietrofront da inizio anno quando si scartava l’ipotesi di un ritorno nell’ambito statale, ma evidentemente i gravi problemi in cui si trova la società non lasciano manovra di errore: il titolo Edf ha perso oltre il 20% da inizio anno.

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