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“Ecco la banca dei prossimi dieci anni”: Messina presenta il nuovo piano di Intesa Sanpaolo 

Il Ceo della prima banca italiana, Carlo Messina, ha presentato il nuovo piano d’impresa al mercato che già quest’anno garantirà 6,6 miliardi di cedole agli azionisti

“Ecco la banca dei prossimi dieci anni”: Messina presenta il nuovo piano di Intesa Sanpaolo 

“Il nostro è un piano industriale che crea la banca dei prossimi dieci anni”. Con queste parole Carlo Messina ha aperto e chiuso l’incontro con gli analisti finanziari per la presentazione del nuovo piano di Intesa Sanpaolo. Un modo per sottolineare il cambiamento di pelle che s’impone alla “banca di sistema” per conservare la leadership in Italia conquistata a suon di utili e dividendi. Per carità, la priorità resta “una solida creazione di valore e la distribuzione agli azionisti con una crescita del dividend cash anno dopo anno”. Anzi. “Anno dopo anno – ha promesso l’Ad – rivaluteremo la possibilità di rivalutare i target, perché oggi stabiliamo degli obiettivi che siamo certi di poter raggiungere, dato che il piano è decisamente conservativo”. Una promessa facile, visto che “ogni aumento di 50 punti base dei tassi vale per noi un miliardo in più”. 

Piano Intesa Sanpaolo, la solidità finanziaria e M&A

Ma la solidità finanziaria, tradizionale punto di forza nell’ammiraglia del credito Made in Italy, va inserita in un contesto nuovo, per certi versi più sfidante ma che poggia su un terreno più solido. La banca, innanzitutto, si è quasi del tutto emancipata dai gap che hanno condizionato gli anni della crisi scanditi dalla spada di Damocle nelle sofferenze. Oggi, dopo una massiccia azione di derisking dei crediti deteriorati già finanziari nel quarto trimestre 2021, Banca Intesa può porsi l’obiettivo di “diventare una banca con zero crediti deteriorati, in pratica una sorta di banca nordica che si colloca tra le migliori in Europa per l’incidenza dei Non Performing Loans e lo stock di crediti deteriorati’.

Il successo dell’operazione avrebbe potuto tradursi nella tentazione di creare una sorta di “fortezza Italia”, adagiata sui margini garantiti dalla forza contrattuale della banca leader. Messina, assieme alla sua squadra, ha scelto una via opposta: puntare all’eccellenza nel futuro, che si annuncia ricco di opportunità così come di insidie, senza disperdere energie. Banca Intesa, ha sottolineato il numero uno, “Non sta considerando alcuna fusione e acquisizione. Il capitale in eccesso non verrà utilizzato nei prossimi anni per l’M&A”. Nel bel mezzo della rivoluzione digitale non c’è valore nel fare l’acquisizione di una banca che ha un grande numero di filiali – ha aggiunto – “il modello di impresa mira essenzialmente al wealth management e protezione, mentre  qui vediamo multipli di book value che non creano valore per gli azionisti. Questo è un piano conservativo, ma industriale e l’AD deve rimanere impegnato nel conseguire i target del piano”.

 Piano Intesa Sanpaolo, lo sviluppo tecnologico

Di qui il salto nel futuro, frutto di un’attenta lettura di quel che sta cambiando nel mondo del credito, sia dal lato dell’offerta, plasmata dalle novità dello sviluppo tecnologico, che da quello della domanda, caratterizzata da nuove esigenze di una clientela che cambia con grande velocità.  Di qui l’investimento (650 milioni di euro) per dare il via a Isybank, la nuova banca digitale del gruppo. “Abbiamo individuato 4 milioni di clienti che serviremo con nuova banca digitale appena creata, Isybank, che stiamo sviluppando assieme a Thought Machine. “Isybank ci renderà resilienti di fronte agli attacchi e alla concorrenza del fintech”. Ma non sarà una semplice azione difensiva. Ca’ de Sass, infatti, ha già sviluppato un fronte di alleanze che coinvolgono anche il wealth management ed il gestito (i punti di forza di un piano basato sui profitti da commissione) con partner eccellenti: non solo Thought Machine, specializzata nei servizi bancari per i nativi digitali, ma anche Aladdin, l’avveniristica piattaforma di Wealth Advisory di Black Rock, all’avanguardia nel Robot advisory e Kyriba, tra i leader per le soluzioni per le aziende. Nonché una serie di alleanze nel mondo Fintech avvalendosi anche di infrastrutture multi-cloud.

Piano Intesa Sanpaolo, la transizione e gli esuberi

Insomma, un nuovo modo per essere grandi, senza essere inutilmente grossi. Il piano prevede la chiusura di 1.500 filiali (in parte già avviato) e l’uscita volontaria di 9.200 dipendenti, di cui 2.850 già effettuate nel 2021. Ma ci sono anche 4,600 assunzioni e 8 mila dipendenti avviari a rafforzare i nuovi segmenti di business.

Riuscirà questa transizione al futuro? Messina dispone di un prezioso asso nella manica: un payout al 70% che “è il più alto nel settore in Europa”, ma che potrebbe salire in futuro perché, aggiunge, “’la mia aspettativa è che nell’arco del piano pagheremo molto di più agli azionisti di quanto abbiamo annunciato come dividendo cash”. “Posso dire – aggiunge – che avremo una posizione patrimoniale con un eccesso significativo rispetto al livello minimo che stiamo stabilendo”, ribadendo che l’istituto valuterà anno per anno eventuali ulteriori distribuzioni di capitale agli azionisti. E’ una promessa che vale oltre 22 miliardi per gli azionisti (6,6 miliardi per il solo 2022), ma addirittura 520 miliardi per gli stakeholders, ovvero per il Bel Paese tutto.  Un buon modo per essere la “banca di sistema” nel futuro.   

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