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E.on e Rwe danno la carica alle Borse, vola Poste

Il deal miliardario annunciato dai due Big dell’energia in Germania fa da traino ai listini europei. Anche a Milano in luce i titoli del settore: Enel, Italgas, Snam, A2A e Terna. Rallenta Atlantia dopo i rumours su un’offerta congiunta per Abertis in seguito al via libera spagnolo all’offerta Acs. Vendite su Telecom Italia

E.on e Rwe danno la carica alle Borse, vola Poste

In rialzo in mattinata i mercati europei, comunque meno euforici dei listini asiatici. La Borsa più tonica è quella di Francoforte +0,60%, trainata dal riassetto dell’energia, davanti a Madrid. A Milano l’indice Ftse Mib avanza dello 0,3% poco sopra 22.800 punti, in linea con Parigi. Piatta Londra: oggi l’Eurogruppo (il soggetto che riunisce i ministri finanziari dei paesi della zona euro) prende una posizione su Brexit.

Le utilities europee (+2,2% l’indice di settore) sono in forte rialzo dopo l’accordo di principio nell’energia che ridisegna il settore in Germania. RWE (+8,36%) cederà a E.ON (+5,3%) il 76,8% di Innogy (+12,8%) a 40 euro per azione concentrandosi sulle reti elettriche con tariffe regolamentate e sui servizi.. L’accordo prevede anche che Rwe acquisti il 16,67% di E.ON e rilevi tutti gli asset nelle energie rinnovabili delle aziende coinvolte dall’operazione che avrà un importo complessivo di 43 miliardi di euro.

Toniche le società italiane: Enel guadagna l’1.1%, Italgas+1,4%, Snam +1,2%, A2A +0,8% e Terna +0,7%. L’Autorità dell’Energia ha pubblicato le nuove indicazioni regolamentari sugli incentivi alla realizzazione di nuova capacità realizzata nel periodo 2020-2023. In più, viene introdotta la remunerazione per alcuni tipi di investimenti in nuovi progetti. Sotto i riflettori anche Erg +2% e Falck Renewable +4%. Kepler-Cheuvreux ha alzato la raccomandazione a Hold da Reduce, portando il prezzo obiettivo a 2,0 euro da 1,80 euro.

Poco mossi i Bund tedesco 0,65%, in lieve rialzo i rendimenti dei Btp 2,02%. Lo spread si allarga a 138 punti base. Stamane il Tesoro ha collocato tutti i 6,5 miliardi di Bot annuali con un rendimento a -0,403%.

Oggi in Usa andranno all’asta 21 miliardi di Bond a dieci anni.

Il petrolio Brent è poco mosso a 65,5 dollari il barile, venerdì ha chiuso in rialzo del 3%, variazione giornaliera più ampia da luglio. Ci sono segnali di rallentamento dell’attività estrattiva negli Stati Uniti. Il numero di impianti di trivellazione attivi è in calo da sei settimane consecutive.

Eni (+0,6%) ha annunciato di aver ceduto il 10% del giacimento di Zohr al prezzo di 930 milioni di dollari. Il campo egiziano è stato valutato 9,3 miliardi di dollari, quasi il doppio della valutazione di due anni fa. La stessa società ha anche annunciato l’acquisto di quote in due giacimenti petroliferi ad Abu Dhabi: totale investimento 875 milioni di dollari. Saras +2,7% in attesa dei risultati e del piano industriale.

In Piazza Affari si risveglia Leonardo (+1,2%). L’Arabia Saudita acquisterà 48 Typhon Eurofighter per un valore di 10 miliari di dollari La quota di pertinenza per il gruppo italiano è di 1,7 miliardi di euro.

Fca +0,28%, nonostante l’aria di guerra commerciale stia minacciando anche l‘auto. Dopo la conferma dello spin-off di Magneti Marelli “La nostra visione positiva – scrive Mediobanca Securities –  non è cambiata, il titolo è in rialzo del 15% da inizio anno e ora scambia a un multiplo di 5,6 volte il rapporto prezzo-utili atteso per il 2018 rispetto al 6,6 medio dei concorrenti”, calcola l’investment bank, che sul titolo ha confermato il giudizio outperform con target price di 22 euro.

Rallenta Atlantia (-0,22%). L’offerta congiunta con Acs su Abertis verrà fatta attraverso un nuovo veicolo, senza alcun break up per almeno 5 anni. Gli sviluppi stanno suscitando le proteste dei fondi che hanno preso posizione in attesa delle offerte contrapposte dei due ex duellanti. Alcuni gestori stanno valutando se presentare una causa contro le società coinvolte per aver nascosto informazioni rilevanti e contro la Consob spagnola, che oggi ha dato l’ok all’offerta di Acs/Hochtief.

Perde colpi anche Telecom Italia (-1%) dopo le precisazioni di Elliott che intende fornire indicazioni sulla partecipazione “nei tempi e nelle modalità previste dalla normativa italiana”. In settimana, al massimo entro il 20 marzo, il nuovo socio chiederà la decadenza di almeno cinque consiglieri. Vivendi potrebbe rispondere facendo decadere il consiglio di amministrazione.  Mediaset +1,8%.

Tra le banche, Unicredit -0,2% nel giorno in cui diventa efficace la conversione delle risparmio in ordinarie. Intesa +0,5%. FinecoBank (+0,8%) segna oggi un nuovo massimo storico a 10,43 euro.

In gennaio c’è stato un balzo dei prestiti alle imprese (+1,9%), più un calo delle sofferenze nette, scese sotto quota 60 miliardi di euro (-17,6% anno su anno), lo ha comunicato Banca d’Italia.

Tocca nuovi massimi storici Poste italiane (+2%), promossa da alcuni impostanti broker: JP Morgan ha alzato il giudizio a Overweight da Neutral, portando il target price a 9,0 euro da 6,60 euro. Equita passa a Buy da Hold, target 8,10 euro. Goldman Sachs ritocca il target a 7,70 euro da 7,40 euro, giudizio Neutral confermato.

Generali +0,6%. Cattolica +3,7%. L’ad Alberto Minali apre il Cda ai rappresentanti di Warren Buffett.

Da segnalare la frenata di Astaldi (-4%). Secondo Il Sole 24Ore di sabato, il gruppo delle costruzioni intende aumentare fino a 300 milioni di euro l’aumento di capitale dai precedenti 200 milioni, senza procedere con l’emissione di strumenti finanziari per altri 200 milioni.

Giù anche MolMed (-5%), biotech company specializzata nelle terapie innovative sul cancro ha riportato i conti del 2017. Perdita netta in calo del 39% a 8,5 milioni di euro. Ricavi operativi +5,1% a 24 milioni.

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