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Disoccupazione per la prima volta giù, l’occupazione sale al Sud

Secondo i dati Istat nel 2015 è aumentata l’occupazione per il secondo anno consecutivo e, per la prima volta in sette anni, è anche diminuita la disoccupazione – Crescono i contratti a tempo indeterminato e il recupero dell’occupazione è più consistente nel Mezzogiorno, anche se “le differenze permangono elevate”.

Disoccupazione per la prima volta giù, l’occupazione sale al Sud

Nel 2015 è migliorato il mercato del lavoro. Almeno così risulta dall’ultimo Flash dell’Istat pubblicato oggi, che registra che l’anno scorso è aumentata l’occupazione per il secondo anno consecutivo e, per la prima volta in sette anni, è anche diminuita la disoccupazione. Ma soprattutto, è partito il recupero del Sud: “Nel complesso- rileva infatti l’istituto di statistica – l’incremento dell’occupazione nell’ultimo anno risulta diffuso sul territorio ed è più accentuato nel Mezzogiorno, ripartizione che nel corso della crisi ha registrato le perdite più consistenti. Anche il tasso di disoccupazione diminuisce soprattutto nelle regioni meridionali”.

Nel dettaglio, l’occupazione è cresciuta di 186 mila unità, lo 0,8% in più e a ritmi più sostenuti rispetto al 2014, portando il tasso di occupazione al 56,3% (+0,6 punti). La stima dei disoccupati “diminuisce in misura significativa” di 203 mila unità, pari al 6,3% in meno rispetto all’anno precedente, soprattutto nella seconda metà dell’anno, con una flessione del tasso di disoccupazione di 0,8 punti (dal 12,7% del 2014 all’11,9% del 2015). Si riduce anche il numero di coloro che cercano lavoro da almeno 12 mesi, la cui incidenza passa dal 60,7 al 58,1%.

Nel quarto trimestre 2015 l’occupazione risulta stabile, dopo la crescita nei due trimestri precedenti, ma all’aumento registrato nel Nord e nel Centro si contrappone la riduzione nel Mezzogiorno. Il tasso di occupazione sale soprattutto tra i 50-64enni mentre il tasso di disoccupazione rimane invariato e quello d’inattività diminuisce. “La stabilità dei livelli occupazionali complessivi – spiega l’Istat – è la sintesi di un consistente aumento del numero dei lavoratori dipendenti a tempo indeterminato (99 mila in più rispetto al terzo trimestre), bilanciato da cali dei dipendenti a termine (-43 mila) e degli indipendenti (-48 mila)”.

L’analisi dell’istituto di statistica rileva anche che nell’anno solare l’incremento dell’occupazione nell’ultimo anno risulta diffuso sul territorio ed è più accentuato nel Mezzogiorno, l’area territoriale che nel corso della crisi ha registrato le perdite più consistenti. Anche il tasso di disoccupazione diminuisce soprattutto nelle regioni meridionali. “Le differenze permangono elevate”, sottolinea però l’Istat. “Per il terzo trimestre consecutivo si attenuano i divari territoriali: oltre un terzo della crescita dell’occupazione si concentra nel Mezzogiorno (+73 mila in un anno), anche se il tasso di occupazione 15-64 anni cresce con la stessa intensità nelle tre ripartizioni territoriali; la riduzione del tasso di disoccupazione è invece più consistente nelle regioni meridionali (-1,9 punti in confronto a -1,6 del Centro e -0,9 del Nord)”. Per quanto riguarda le differenze di genere, l’Istat rileva che il miglioramento dell’occupazione “è dovuto quasi esclusivamente agli uomini”.

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