Condividi

Diario del terremoto, Mantovani (benne): per ripartire ci vogliono mutui all‘1,5%

DIARIO FUORI DAL CORO – E’ la proposta di Alberto Mantovani, ex presidente di Confindustria Emilia-Romagna ed oggi numero uno della Banca modenese del gruppo Carife – “Gli istituti ci stanno vicino, dalla mia banca alla Bper, ma hanno bisogno di garanzie” – Intanto oggi alle 16,30 le imprese incontrano la protezione civile.

Diario del terremoto, Mantovani (benne): per ripartire ci vogliono mutui all‘1,5%

Alberto Mantovani imprenditore e banchiere di Mirandola ha una proposta: “Niente regali – dice – ma mutui al 1,5% a medio termine, 8-10 anni, con garanzia statale e contributo della Regione. Questo ci serve per ripartire”. Ex presidente di Confindustria Emilia-Romagna, già presidente della Cassa di Mirandola, oggi Mantovani presiede la Banca modenese del gruppo Carife. Capisce le ragioni del credito: “Gli istituti ci stanno vicino, dalla mia banca alla Bper, ma hanno bisogno di garanzie”, e le ragioni delle imprese: “Ci vuole coraggio a ripartire e non tutti se la sentono. Molti piccoli che hanno perso ogni cosa non riapriranno. Prenderanno quel che c’è, se c’è, e chiuso. Io e molti altri no e se l’Italia non vuole una ‘dead valley’, una valle della morte al posto di una valle piena di imprese e lavoro, deve fare sforzi un po’ più seri di quelli annunciati dal Governo”. Il rinvio delle tasse vi soddisfa? “Non mi pongo il problema. Non sto incassando. Non pagherò. Non ho nemmeno il computer, posso preoccuparmi delle imposte?”.   

Mantovani produce benne a Mirandola, quelle cesoie che servono per tirare giù i palazzi pericolanti. Il terremoto ha creato anche questo paradosso: il fornitore non può consegnare le macchine per l’abbattimento e la ricostruzione perché a sua volta terremotato. La Mantovanibenne in mezzo secolo di vita non si era mai fermata, fino a martedì 29 maggio. “Il primo terremoto aveva già provocato danni – racconta l’imprenditore – ma dalla seconda scossa non siamo più riusciti ad entrare, benché siano crollati solo i pannelli laterali del capannone. Là dentro ci sono prodotti da consegnare, macchine per la produzione impossibili da spostare, computer per gestire l’amministrazione e fare i disegni dei progetti. Sto aspettando i vigili del fuoco dalle 8 di stamattina. Ma come Godot mi sembra di aspettare da una vita e con poca speranza”. L’imprenditore ha avuto anche la casa lesionata e vive in un camper noleggiato a Bergamo, insieme alla moglie, al figlio e ai nipoti. “Ci siamo accampati in giardino, da mio figlio – racconta – e ora apriremo dei container nel giardino dell’azienda, per fare i progetti e mettere l’amministrazione. Il problema è che il secondo terremoto ci ha abbattuto anche psicologicamente”.

Tutto è rallentato dal 29, ma per Mantovani non si può pretendere di più: “Ora c’è quest’ordinanza che ci impedisce di entrare, prima del sopralluogo dei vigili. Io non me la sentirei certo di ripartire senza autorizzazioni, non voglio rischiare la vita dei miei ragazzi, perché è più importante di qualsiasi cosa. Personalmente però vorrei entrare. Io sono pronto a rimboccarmi le maniche e anche a correre qualche rischio sulla mia persona, perché non ho intenzione né di chiudere né di spostarmi da qui”. La Mantovanibenne a Mirandola ha 60 dipendenti, ma un centinaio sono anche all’estero, negli stabilimenti in Brasile, Cina e Francia. “Quelle aziende stanno funzionando – sostiene – ma non voglio spostarmi. Io voglio restare soprattutto qui, dove lavoro con delle persone che sono con me da 30 anni e che non potrei sostituire con nessuno. E poi ho 10 mila metriquadri di superficie, non è una cosa che si inventa dall’oggi al domani”. Insomma non resta che aspettare, nella speranza che dopo lo stordimento la macchina si rimetta in moto: “Mi è piaciuto molto il discorso del presidente della Regione, Vasco Errani. Niente commissariamento, ma vie normali per la ricostruzione, perché noi possiamo farcela”. 

Le imprese incontrano la protezione civile a Medolla alle 16,30
Protezione civile e imprese colpite dal sisma si incontrano oggi alle 16,30 a Medolla, nel piazzale della sede locale di Confindustria Modena. Nell’occasione le imprese potranno chiedere lumi sulle procedure da seguire per verificare l’agibilità o l’inagibilità delle proprie strutture e per richiedere i sopralluoghi speditivi e i successivi rilievi delle squadre di strutturisti addestrati. Interverrà Demetrio Egidi, direttore dell’Agenzia Regionale della Protezione Civile.

Commenta