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DEF, RENZI: “Il tempo dell’aumento delle tasse e dei sacrifici è finito”

Il Consiglio dei ministri ha approvato il Def 2015 – “Sul tesoretto da 1,6 miliardi di euro decidermo più avanti”: estensione degli 80 euro agli incapienti o rafforzamento degli ammortizzatori sociali “Nè aumenti di tasse nè nuovi tagli al Welfare” – Trenta le opere infrastrutturali considerate prioritarie: nè Pontina, nè Tirrenica nè Ragusa-Catania

DEF, RENZI: “Il tempo dell’aumento delle tasse e dei sacrifici è finito”

E’ il tesoretto da 1,6 miliardi di euro la novità più interessante e più gradevole che esce dal Def 2015 approvato ieri sera dal Consiglio dei Ministri. “Il tempo dell’aumento delle tasse e dei sacrifici è finito” ha affermato con orgoglio il premier Matteo Renzi nella conferenza stampa che ha illustrato il Def che, con l’occhio anche alle prossime elezioni regionali, non prevede nè inasprimenti fiscali nè tagli al Welfare ed estende il principio della fine degli aumenti delle tasse anche alle Regioni e ai Comuni. La scure calerà invece sulle poltrone delle Asl e delle ex municipalizzate.

Il Governo punta inoltre ad aumentare gli investimenti pubblici e alla totale eliminazione delle clausole di salvaguardia inserite nelle ultime due leggi di Stabilità che postulano l’aumento dell’Iva di circa 17 miliardi qualora non fossero centrati gli obiettivi di finanza pubblica, al cui rispetto concorrerà anche la maggior flessibilità concordata in sede europea oltre che la maggior crescita dell’economia con conseguente incremento del gettito tributario.

La destinazione del tesoretto, ha aggiunto Renzi, “sarà decisa nelle prosiime settimane” ma tra le soluzioni più probabili del bonus, che ieri ha letteramente fatto impazzire la rete con l’hastag #bonusDef,  ci sono l’estensione degli 8o euro agli incapienti o il rafforzamento degli ammortizzatori sociali.

Quanto ai decreti attuativi della delega fiscale il Governo ne varerà un primo pacchetto il prosisimo 21 aprile.

Sul piano generale il Def conferma tutti gli obiettivi precedentemente indicati: crescita del Pil 2015 dello 0,7%, (+1,4% nel 2016 e +1,7% nel 2017), discesa del deficit nominale al 2,6% del Pil nel 2015 (1,8% nel 2016 e 0,8% nel 2017), pareggio strutturale nel 2017 e pieno rispetto delle regole europee sul debito pubblico nel 2018.

Tra gli allegati al Def c’è anche il nuovo elenco delle 30 opere infrastrutturali che il Governo considera prioritarie su indicazione del nuovo ministro Graziano Delrio e che costeranno 70,9 miliardi di euro (ma per ora ce ne sono 48) e che riguardano strade, ferrovie e metropolitane. Tra le esclusioni eccellenti la Nuova Pontina, la Tirrenica da Grooseto a Civitavecchia e la Catania-Ragusa.

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