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Def: Pil 2020 -8%, altri 55 miliardi in deficit, debito a 155,7%

Il Governo ha approvato il nuovo Def – Deficit al 10,4% quest’anno e al 5,7% nel 2021 – Con una seconda ondata di epidemia (e senza vaccino) la ripresa slitterà

Def: Pil 2020 -8%, altri 55 miliardi in deficit, debito a 155,7%

Nel 2020 il Pil italiano crollerà dell’8%, registrando perdite per 126 miliardi di euro rispetto al 2019. Lo scrive il governo nel nuovo Documento di economia e finanza (Def), approvato venerdì nel primo pomeriggio dopo una riunione del Consiglio dei ministri durata quasi tre ore. Le stime del governo sono peggiori di quelle diffuse dal centro studi Prometeia, ma più ottimiste di quelle del Fmi.

Quanto al 2021, il governo si aspetta un rimbalzo del Pil pari al 4,7%. Ma non è detto: se arriverà una nuova ondata di contagi in assenza di un vaccino, la ripresa inizierà solo dal secondo trimestre dell’anno prossimo e a fine anno la crescita del Pil “risulterebbe pari a solo il 2,3%”. Il recupero della perdita registrata nel 2020 arriverebbe quindi nel 2022.

Il deficit di quest’anno arriverà al 10,4% del Pil, per poi riscendere al 5,7% nel 2021.

Il debito pubblico dovrebbe attestarsi invece al 155,7% quest’anno e al 152,7% alla fine del 2021.   

Insieme al Def, il governo chiede al Parlamento di autorizzare uno scostamento di bilancio pari a 55 miliardi per quest’anno e a 24,6 miliardi per il 2021. Si tratta dei soldi necessari a coprire per intero il decreto aprile, che vedrà la luce la prossima settimana e dovrebbe valere intorno ai 100 miliardi.

Infine, l’esecutivo cancella le clausole di salvaguardia sull’Iva dal 2021: l’idea è quella di assorbire e quindi annullare una volta per tutte la clausola, anche per dare un segnale di stabilità dei conti pubblici ai mercati finanziari.

“Se non si fosse materializzato il cigno nero della crisi epidemica – si legge nella bozza del Def -, l’economia italiana avrebbe potuto registrare un ritmo di crescita in graduale miglioramento nell’anno in corso. Tale ripresa avrebbe condotto ad una modesta espansione nel primo trimestre dell’anno, rendendo raggiungibile la previsione di crescita annua dello 0,6 per cento formulata nella Nadef di settembre 2019”.

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