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Dazi, l’accordo non arriva e Hong Kong fa paura ma Milano è al top

Trump delude i mercati e non annuncia nulla di nuovo sul negoziato con la Cina sui dazi, mentre a Hong Kong la situazione peggiora sempre di più e spaventa i mercati – Piazza Affari al top e oggi l’esame delle aste Btp

Dazi, l’accordo non arriva e Hong Kong fa paura ma Milano è al top

Donald Trump stavolta ha deluso i mercati. Il Presidente Usa, parlando all’Economic Club di New York, non ha detto nulla di nuovo a proposito dei dazi: ha ribadito che un accordo con la Cina potrebbe arrivare anche a breve, ma non ha aggiunto particolari, salvo sostenere che Pechino vuole chiudere al più presto. E così, di fronte ai silenzi di Trump, la scena è stata occupata dai rumori, sempre più drammatici, che arrivano da Hong Kong, al cento ormai di una vera e propria battaglia “come quella del 4 giugno”, ha detto un manifestante riferendosi alla protesta di Tien An Men del 1989. La pensa così anche il responsabile della sicurezza di Hong Kong, che stanotte ha avvertito che se le violenze continueranno, le conseguenze saranno “inimmaginabili”. In questa cornice non stupisce la frenata dei listini e la ripresa d’interesse per i beni rifugio.

ALIBABA CHIEDE AL MERCATO 15 MILIARDI

Scende la Borsa di Hong Kong (-1,8%), assediata dai manifestanti e isolata dalle proteste che hanno paralizzato buona parte della rete dei trasporti. Eppure proprio ieri Alibaba, reduce dal successo del Single’s Day (vendite per 39 miliardi di dollari, circa il doppio del Black Friday americano) ha annunciato la prossima offerta di azioni per 15 miliardi di dollari da offrire in quello che resta il principale hub della finanza asiatica.

Perde colpi anche Tokyo (-1,02%), alle prese con i conti deludenti di Nissan. In rosso seppur pallido anche Shanghai e Shenzhen (-0,1%). Taiex di Taiwan -0,4% e Kospi di Seul -0,1%.

L’indice NZX 50 della Borsa della Nuova Zelanda perde lo 0,8%, dopo la conferma dei tassi d’interesse sui valori attuali da parte della Banca centrale del Paese: la decisione ha sorpreso gli economisti, che avevano previsto un taglio del costo del denaro.

PIATTA WALL STREET, PARTE BENE LO STREAMING DI DISNEY

Anche Wall Street, ieri, non ha nascosto la delusione per i mancati annunci di Trump: l’indice S&500, dopo aver segnato un nuovo record in avvio, ha ridotto in rialzo allo 0,16%, invariato il Dow Jones. Nasdaq +0,26%.

Disney (+1,3%) festeggia l’avvio “molto positivo” degli abbonamenti al servizio di streaming. Netflix arretra dello 0,7%.

SALGONO I T BOND. OGGI POWELL AL CONGRESSO

Le aspettative di miglioramento della congiuntura spingono all’insù i rendimenti delle obbligazioni. Il Treasury Note a 10 anni sta attaccando quota 2%, dall’1,45% di quest’estate e dal 3,20% di un anno fa. La curva dei tassi diventa un poco più ripida, allontanando i timori di una recessione imminente.

Oggi il presidente della Fed, Jerome Powell, riferisce sulle previsioni economiche al Comitato economico congiunto del Congresso. 

L’oro guadagna lo 0,3% a 1.460 dollari l’oncia.

Terzo giorno di ribasso per il petrolio Brent, a 61,7 dollari il barile.

PIAZZA AFFARI AL TOP DA MAGGIO 2018

Record a grappoli per le Borse europee, ieri in salita corale, come dimostra il primato dell’Eurostoxx (+0,5%) con l’eccezione di Madrid. A guidare la corsa ancora una volta è Piazza Affari, che tocca nuovi massimi dal maggio 2018.

Milano chiude la giornata con un rialzo dell’1,24% a quota 23.782 punti, +30% da gennaio. L’obiettivo della crescita del Pil dello 0,6% nel 2020 “è ampiamente raggiungibile”, ha sostenuto ieri in Parlamento il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri. “I modelli di previsione a breve indicano un lieve incremento della crescita anche nel quarto trimestre, il che potrebbe migliorare anche la stima di crescita sul 2019 e dovrebbe dar luogo a un effetto trascinamento positivo nel 2020”, ha aggiunto.

SALE FRANCOFORTE: LA FABBRICA TESLA SI FARÀ A BERLINO

Segue a ruota Francoforte (+0,65%), galvanizzata dalla pubblicazione di dati incoraggianti sulle condizioni dell’economia tedesca. L’indice Zew, basato sulle aspettative di un campione di imprenditori, economisti ed analisti, in novembre risale molto più del previsto, passando da -22,8 a -2,1: il consensus si aspettava -13. Non meno importante il probabile rinvio dei dazi sull’auto europea, anticipazione diffusa ieri dal New York Times. Anzi, dagli Usa è arrivata un’ottima notizia per l’auto tedesca: Elon Musk ha annunciato che la prima fabbrica europea di Tesla sorgerà a Berlino.

La peggior Borsa europea è Madrid (-0,7%). Il Partito Socialista ed il partito di estrema sinistra Podemos hanno annunciato oggi di aver stipulato un accordo preliminare, in vista della formazione di un governo “progressista”. Ma le due formazioni arrivano insieme a 155 seggi, 21 in meno di quel che serve ad avere una maggioranza. 

UN MEGA BUY BACK PER ILIAD: +20,2%

A Parigi (+0,44%) fuochi d’artificio su Iliad (+20,2%) dopo che Xavier Niel, già azionista di controllo con il 52% del capitale, ha lanciato un’offerta d’acquisto per 1,4 miliardi di euro per salire al 72% del capitale di Free.

Avanza anche Londra (+0,52%) nel giorno di una storica staffetta: Lionel Barber, veterano del Financial Times, lascia la direzione dopo 34 anni di militanza nel quotidiano simbolo della City. Al suo posto, da gennaio, ci sarà Roula Khalaf, libanese cresciuta in mezzo alle guerre, da 24 anni al Ft, dove ha guidato i 100 corrispondenti esteri della Bibbia dei mercati, per la prima volta guidata da una donna.

SPREAD IN CALO A 147. OGGI DEBUTTA IL NUOVO BTP 7

Dopo una partenza stentata, i Btp hanno recuperato posizioni alla vigilia dell’asta medio-lungo di metà mese di oggi che vedrà il debutto del nuovo Btp 7 anni, con rendimenti attesi in rialzo.

In chiusura lo spread scende a 147 punti base dai 151 di ieri.

Il tasso del decennale si è attestato in area 1,22%, dopo aver chiuso a 1,25% la seduta precedente.

Nell’asta di oggi vengono offerti agli investitori fino a 7,25 miliardi di euro divisi tra il nuovo Btp 7 anni gennaio 2027 scambiati ieri sul mercato grigio intorno a 0,94% e i titoli a 3 e a 30 anni.

Ieri il Tesoro ha collocato 5,5 miliardi di euro nel Bot annuale al rendimento di -0,135%, in rialzo da -0,219% del mese scorso e massimo da metà luglio.

NAGEL: “POSITIVA L’USCITA DI UNICREDIT”

Banche, auto e gestito sono state le punte di diamante del mercato italiano.

Sotto i riflettori Mediobanca (+2,01%) nel giorno della presentazione del piano industriale, messo a punto prima dell’irruzione di Leonardo Del Vecchio, al 10% circa del capitale prima del probabile raddoppio.

“Considero la vendita della quota UniCredit positiva per tutti” ha dichiarato l’amministratore delegato di Mediobanca, Alberto Nagel, nel corso della conference call di presentazione del nuovo piano industriale. L’uscita di UniCredit dal capitale, ha spiegato, è in primo luogo “positiva per noi, che così abbiamo una base azionaria più normale”. Unicredit, ha aggiunto, “non è mai stato considerato un azionista credibile di Mediobanca dato che opera negli stessi settori e negli stessi mercati’. Quindi la vendita della partecipazione, “è positiva per noi – ha ribadito – per Unicredit e per le banche italiane, che credo abbiamo migliori chance se hanno un azionariato standard, istituzionale, normale, che poi si riflette nel sistema di governance”.

Il business plan prevede introiti a 3 miliardi di euro nel 2023. La crescita media annua dell’utile per azione è del 4%, mentre il dividendo dovrebbe crescere del 10% nel 2020 e successivamente del 5% fino a 0,60 euro nel 2023. Nagel intende sviluppare le attività del wealth management, in modo che questa area arrivi ad essere il primo contributore a livello di commissioni.

BPER: SIAMO PRONTI PER UN’AGGREGAZIONE

Positivo il comprato finanziario in tutti i segmenti.

Tra i Big avanzano Unicredit (+1,9%), Intesa (+0,90%) e Ubi Banca (+2,9%). Prendono velocità i piani per un’aggregazione con un partner di Bper (+1,3%): “Siamo pronti a valutare le possibili opzioni”, ha detto l’ad Alessandro Vandelli, “perché la qualità degli attivi è migliorata”.  

Tra i minori esplode Popolare Sondrio (+13,58%).

Brilla il gestito: Azimut +2,4%, FinecoBank +2,7%, Anima +2,7%.

Bene anche le assicurazioni: Generali +1,3%, UnipolSai +1,5%.

SALE ENEL, OGGI I CONTI DI SNAM E TERNA

Tra i bilanci dei Big spicca quello di Enel (+1,79%) che ha registrato ricavi, ebitda e utile netto ordinario in salita nei primi nove mesi del 2019.

Oggi sono in programma i risultati di Mondadori, Salini Impregilo, Snam e Terna.

FCA, LEONARDO E STM: UN TRIS DI INDUSTRIALI AL RIALZO

Salgono anche gli industriali. Leonardo +0,84%: Goldman Sachs ha alzato il prezzo obiettivo da 13,7 a 14,1 euro, confermando la raccomandazione buy.

Fiat Chrysler +1,2% premiata da Exane con l’upgrade da neutral a outperform. Cnh Industrial +1,5%.

Stm +2,27% in scia ad Infineon (+7% a Francoforte), dopo che il produttore tedesco di chip ha comunicato i dati del suo quarto trimestre fiscale, finito il 30 settembre 2019 con profitti per 311 milioni di euro, sopra le stime di 294 milioni di euro.

In rosso Prysmian (-1,6%), che ha archiviato i primi nove mesi dell’anno con ricavi pari a 8,63 miliardi di euro, +0,3%.

MEDIASET PIÙ FORTE IN PROSIEBEN, PIAGGIO IN RALLY

Mediaset (+2%) è salita al 15,1% in Prosiebensat 1: con questa quota è di gran lunga il primo socio della società tedesca.

In rally Piaggio (+6,88%), sui massimi dal 2015, e Salini Impregilo (+4,46%), che ha continuato la marcia degli ultimi giorni dopo il successo dell’aumento di capitale.

Ancora sugli scudi Falck Renew (+2%). MolMed è in rialzo del 7% dopo la pubblicazione dei dati del trimestre.

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