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Cybersecurity contro la violenza digitale di genere: a Firenze il Tour di Global Thinking Foundation

Della violenza contro le donne c’è una dimensione anche digitale e per questo è essenziale la cybersecurity a cui è dedicato il Tour “Libere di ….VI VERE” della Global Thinking Foundation

Cybersecurity contro la violenza digitale di genere: a Firenze il Tour di Global Thinking Foundation

Dal blocco dei bancomat nei supermarket del Venerdì Santo agli attacchi alle imprese, siamo tutti sotto tiro di una cyberviolenza che dilaga e coinvolge molti aspetti della nostra vita, personale e lavorativa. Per questo motivo, ed alla luce dell’allarme lanciato dal Global Cybersecurity Outlook del World Economic Forum dello scorso gennaio, il Tour 2022 di Libere di…VIVERE di Global Thinking Foundation è dedicato alla Cybersecurity come risposta alla dimensione digitale della violenza di genere.  La seconda tappa del Tour, giunto alla sua terza edizione, si aprirà giovedì 28 aprile alle h.10 nella bellissima biblioteca delle Oblate a Firenze e durerà fino alle ore 19 di sabato 30 aprile.

La sicurezza digitale

Quando la cyberviolenza si inserisce nelle dinamiche dell’abuso economico parlarne e confrontarsi sulla sicurezza digitale personale e professionale diventa una responsabilità che non è solo rivolta a salvaguardare risorse economiche ma soprattutto a proteggere la nostra società e la parte della cittadinanza più esposta ai danni che ne derivano. Quindi l’educazione alla sicurezza digitale e la formazione mirata in tal senso possono essere vitali per prevenire questi tipi di rischi sempre più attuali.

Purtroppo, le minacce alla sicurezza informatica hanno recentemente giocato un ruolo importante sulla scena internazionale. Molte di esse sono state attribuite alla rapida espansione delle tecnologie online innescata dalla pandemia COVID-19. A partire dal 2020, infatti, la sicurezza informatica ha assunto un ruolo sempre più importante, dovuta anche alla diffusione del lavoro a distanza che ha favorito la proliferazione di internet, ma anche di conseguenti abusi.

La violenza informatica

In ogni caso, la violenza informatica ha caratteristiche speciali: grazie ai processi di digitalizzazione, questa forma di violenza ha acquisito un carattere ancora più complesso grazie alla sua capacità di garantire l’anonimato, di fornire potere di trasmissione e di raggiungere un pubblico più ampio. Anche se ci sono notevoli differenze in termini di tipi di attacchi, l’educazione e la formazione rimangono i metodi più importanti ed efficaci di prevenzione e riduzione dei costi sociali. In effetti, queste disuguaglianze sono aggravate dalla padronanza di competenze più avanzate e digitali da parte del perpetratore, in contrasto con le competenze limitate e la mancanza di conoscenza dei rischi da parte della vittima.  

L’educazione digitale di donne e giovani 

In questo contesto, mentre sforzi enormi vengono messi in atto per contrastare questo fenomeno, è fondamentale tenere a mente la persistente necessità di garantire pratiche sostenibili: la sicurezza informatica deve essere “sostenibile”, non in termini di alta intensità energetica e non solo in termini economici, ma anche in termini di tecnologie, processi, persone e, soprattutto, conoscenze. L’unica soluzione e metodo di prevenzione, è data dall’informazione e dall’educazione.

L’attenzione non dovrebbe essere solo sulla prevenzione di questi attacchi informatici, ma anche sullo sviluppo dell’infrastruttura informatica e di sicurezza per aumentare la consapevolezza e proteggere le vittime. Ed è ciò che ci si aspetta dalla neonata Agenzia Cyber italiana.

Soprattutto, bisogna ricordare che, come nella maggior parte dei casi, le vittime sono spesso donne e giovani. Pertanto, gli Stati dovrebbero riconoscere la dimensione digitale della violenza contro le donne come una forma di violenza di genere, adottando le misure legislative necessarie per promuovere e proteggere il diritto di tutti, specialmente delle donne e dei giovani, a vivere liberi da questa forma di violenza sia nella sfera pubblica che in quella privata. 

Ignorare il modello generale di genere associato ai rischi della violenza informatica lascia indietro la realtà sociale della violenza contro le donne che deriva dall’idea di inferiorità delle donne e dai ruoli stereotipati assegnati a donne e uomini. La gravità del modo in cui queste forme di violenza si sviluppano e sono interconnesse sottolinea ulteriormente l’urgente necessità di adottare misure per garantire che le donne e i giovani in particolare abbiano le conoscenze e le informazioni pertinenti per prevenire o almeno affrontare e superare tali sfide.

Molte persone credono che il cyberspazio sia un luogo sicuro, e se immaginiamo che il nostro obiettivo sia quello di raggiungere la cooperazione digitale e l’adozione della tecnologia per lo sviluppo economico, dobbiamo garantire che le persone possano usare la tecnologia senza essere costantemente esposte a rischi e minacce, specialmente le nuove generazioni. 

È essenziale assicurare una proliferazione globale di informazioni rilevanti che garantiscano l’uso sicuro degli strumenti digitali per tutte le persone, sia a livello personale che professionale. Dobbiamo proteggere tutti gli individui, specialmente i più vulnerabili e meno esperti di tecnologia – gli anziani e le giovani generazioni. 

La violenza di genere nella lista degli eurocrimini

Nonostante la strada da fare sia ancora lunga, possiamo affermare di essere essere sulla via giusta. A contribuire è anche l’esempio di molti Paesi europei, tra cui la Francia che ha recentemente varato una importante legge sul cyberbullismo e una sull’uguaglianza economica, con il rinnovato Governo Macron più che mai impegnato nelle questioni di uguaglianza di genere.

È necessario andare oltre e implementare tutti gli strumenti necessari per sviluppare una cultura di protezione per le donne e i bambini esposti a questa insopportabile violenza e anche per avere strumenti europei per combattere tutte le forme di violenza contro le donne e le ragazze, compresa la cyber-violenza di genere. La speranza è che la Commissione europea e gli Stati membri possano includere la violenza di genere nella lista degli eurocrimini dell’articolo 83 (1) del trattato sul funzionamento dell’Unione europea, al fine di avere una solida base giuridica per una direttiva efficace e olistica per combattere tutti i tipi di violenza contro le donne e le ragazze, sia online che offline.

È necessaria una direttiva che stabilisca misure preventive per combattere le cause profonde della cyber-violenza di genere, concentrandosi sull’educazione e sulla sensibilizzazione, così come sulle azioni per migliorare la protezione e il sostegno alle vittime. Allo stesso tempo, è necessario prendere misure per aumentare le segnalazioni e raccogliere dati appropriati per capire la portata del problema. 

La tecnologia e internet giocano un ruolo importante nelle nostre vite, nel bene e nel male. Come persone, siamo potenziali bersagli per molte ragioni, ma questo non significa che dobbiamo essere passivi o “scollegati”.

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