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Csc: produzione industria -0,2% a settembre, “improbabile cambio di rotta”

I nuovi dati diffusi da Csc ed Istat compongono il quadro poco rassicurante dell’industria italiana, la cui produzione segna un calo dello 0,2% su mese e dello 0,4% su anno a settembre – In calo il clima di fiducia e i giudizi sugli ordini – Prezzi alla produzione dei prodotti industriali -1,7% su anno.

Csc: produzione industria -0,2% a settembre, “improbabile cambio di rotta”

Continua a rallentare la produzione industriale italiana. A rivelarlo sono le stime del Centro studi confindustria, secondo cui la produzione sarebbe calata dello 0,2% a settembre rispetto ad agosto. “Le indicazioni qualitative -avverte la nota del Csc – non lasciano intravedere un cambio di rotta nei mesi autunnali”. Su base annua la produzione ha segnato un flessione dello 0,4%. Nel terzo trimestre 2014 risulta un calo della produzione industriale dello 0,5% sul secondo. 

Una situazione, quella dell’industria italiana, che sembra complicarsi di mese in mese, offrendo un quadro generale poco rassicurante. Sempre a settembre, stando all’Istat, il clima di fiducia delle imprese manifatturiere è calato per il quarto mese consecutivo (-0,3 punti da agosto, -4,5 da maggio) con un nuovo peggioramento dei giudizi sui livelli degli ordini (saldo a -27 da -25, giù da luglio).

Sempre per quanto riguarda gli ordini, il loro volume ha registrato in settembre un aumento dello 0,1% su agosto e dell`1,8% su base annua, secondo le stime dell’Istat.

L’istituto di statistica ha anche certificato che, nel mese di agosto, l’indice dei prezzi alla produzione dei prodotti industriali è rimasto invariato rispetto al mese precedente e ha conosciuto una flessione dell’1,7% su base annua. Pesa, sul calo tendenziale, il calo del comparto energetico sul mercato interno. Tra i settori, spicca la flessione della fabbricazione di coke e prodotti petroliferi raffinati.

I prezzi dei prodotti venduti sul mercato interno rimangono invariati rispetto a luglio e diminuiscono del 2% su base tendenziale. Al netto del comparto energetico si registra una variazione congiunturale nulla e un aumento dello 0,2% in termini tendenziali.I prezzi dei beni venduti sul mercato estero rimangono stazionari rispetto al mese precedente (con un calo dello 0,1% per l’area euro e una variazione nulla per quella non euro). In termini tendenziali si registra un calo dello 0,2% (con pari diminuzione per entrambe le aree).

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