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Covid-19: guida alle nuove indicazioni anti-contagio

Ministero della Salute, ISS, Aifa e Inail hanno diffuso un documento contenente le indicazioni anti-contagio – Nuove raccomandazioni su distanza, quarantena e vaccini – Ecco tutte le informazioni

Covid-19: guida alle nuove indicazioni anti-contagio

Ministero della Salute, Istituto Superiore della Sanità, Aifa e Inail hanno diffuso un documento contenente le nuove indicazioni anti-contagio, utili a proteggersi dalle varianti del Covid-19 che si stanno diffondendo nel Paese.

Quando si mangia o si beve bisogna mantenere una distanza di due metri dagli altri, chi ha ricevuto il vaccino anti Covid-19 deve comunque rispettare la quarantena dopo aver avuto un contatto diretto con un positivo, chi ha già contratto il Covid può ricevere una sola dose di vaccino. Queste alcune delle raccomandazioni contenute nel report dal titolo “Indicazioni ad interim sulle misure di prevenzione e controllo delle infezioni da SARS-CoV-2 in tema di varianti e vaccinazione”. 

DISTANZA DI 2 METRI

In Italia la variante inglese è responsabile di circa il 50% dei nuovi contagi, mentre le varianti brasiliana e sudafricana continuano a diffondersi. Per rispondere alla loro circolazione, il documento consiglia di aumentare il distanziamento fisico. Un metro rimane la distanza minima da mantenere, ma quando possibile è bene aumentare la distanza dalle altre persone “fino a due metri”, soprattutto “in tutte le situazioni in cui venga rimossa la protezione respiratoria come, ad esempio, in occasione del consumo di bevande e cibo”. Nei bar e nei ristoranti dunque, la distanza tra i tavoli dovrebbe essere aumentata. 

DISTANZE E MASCHERINE SUL LAVORO

Tutti i lavoratori, compresi quelli che hanno già ricevuto il vaccino anti Covid-19, devono continuare a rispettare le regole: indossando la mascherina, igenizzando le mani, rispettando il distanziamento e adottando tutte le precauzioni necessarie per evitare il contagio. 

UNA SOLA DOSE PER CHI HA GIÀ CONTRATTO IL COVID

Per le persone che hanno già contratto il Covid “è possibile considerare la somministrazione di un’unica dose purché la vaccinazione venga eseguita ad almeno 3 mesi di distanza dall’infezione e entro i 6 mesi dalla stessa”. Un’unica dose dunque, anche per i vaccini che ne prevedono due come Pfizer, Moderna e Astrazeneca. Questa regola non vale però per i soggetti in condizioni di immunodeficienza, primitiva o secondaria a trattamenti farmacologici, che, anche se hanno avuto il Covid, “devono essere vaccinate quanto prima e con un ciclo vaccinale di due dosi”.

VACCINI E QUARANTENA

Anche chi è già stato vaccinato, in caso di contatto diretto con un soggetto risultato positivo al Covid-19 deve rispettare il periodo di quarantena di 10-14 giorni. Valgono dunque, le stesse indicazioni previste per una persona che non ha ricevuto il vaccino. 

Chi invece non è ancora stato vaccinato e ha un contatto stretto con un positivo deve “terminare la quarantena di 10-14 giorni prima di potere essere sottoposto a vaccinazione”. Il documento ricorda che per contatto stretto s’intende “l’esposizione ad alto rischio a un caso probabile o confermato; tale condizione è definita, in linea generale, dalle seguenti situazioni: una persona che vive nella stessa casa di un caso Covid-19, una persona che ha avuto un contatto fisico diretto con un caso Covid-19 (per esempio la stretta di mano), una persona che ha avuto un contatto diretto (faccia a faccia) con un caso Covid-19, a distanza minore di 2 metri e di almeno 15 minuti, una persona che si è trovata in un ambiente chiuso (ad esempio un’aula, una sala riunioni, la sala d’attesa dell’ospedale) con un caso Covid-19 in assenza di dispositivi di protezione come le mascherine Ffp2 e Ffp3 e i guanti o di dispositivi medici appropriati come le mascherine chirurgiche”. 

COVID-19 DOPO IL VACCINO 

I vaccinati possono reinfettarsi? Secondo il documento, i soggetti che hanno già ricevuto il vaccino  “possono andare incontro a infezione da SARS-CoV-2, seppur con rischio ridotto, poiché nessun vaccino è efficace al 100% e la risposta immunitaria alla vaccinazione può variare da soggetto a soggetto.

QUANTO DURA LA PROTEZIONE DOPO LA MALATTIA

Il report cita uno studio condotto nel Regno Unito su 6.600 operatori sanitari secondo cui “la durata dell’effetto protettivo dell’infezione precedente ha una mediana di 5 mesi”.

EFFICACIA VACCINI

Tutti e tre i vaccini attualmente in circolazione sono efficaci contro il Covid-19, ribadisce il documento. Nel dettaglio, Pfizer-BionTech protegge a partire dalla settimana successiva alla seconda dose, anche se una protezione minima arriva già 10 giorni dopo aver ricevuto la prima dose. Moderna invece presenta una protezione “ottimale a partire da 2 settimane dopo il richiamo”.  AstraZeneca, su cui l’Ema si esprimerà giovedì, comincia a funzionare a 3 settimane dalla prima dose e la protezione persiste fino alla dodicesima settimana, quando viene somministrata la seconda dose. In tutti e tre i vaccini la protezione non è al 100% e non si sa quanto dura l’immunità.

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