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Coronavirus, Borsa: vendere o no? Ecco i consigli di Moneyfarm

L’Osservatorio Moneyfarm spiega quale sia il comportamento più giusto da tenere nei periodi in cui le Borse sono sotto pressione se si vogliono difendere i propri risparmi

Coronavirus, Borsa: vendere o no? Ecco i consigli di Moneyfarm

Sulla Borsa di Milano prosegue la pioggia di vendite cominciata in seguito alla diffusione del coronavirus in Italia. Dopo il -11,25% registrato nelle sedute dal 24 al 28 febbraio, il Ftse Mib continua a soffrire: dal 2 al 6 marzo l’indice principale di Piazza Affari ha perso l’8,77%. Il saldo delle ultime due settimane è dunque impietoso, con un rosso del 20%. Non va meglio sulle altre Borse europee, tutte caratterizzate da forti ribassi, mentre Wall Street è riuscita a contenere le perdite e Shanghai ha faticosamente cercato di rialzare la testa. 

Questo il bilancio di cosa accadendo in Borsa ai tempi del coronavirus. Dalle strade il panico si è trasferito sui mercati, portando molti investitori a chiedersi cosa fare per proteggere i propri risparmi. Vendere a man bassa? Non sembra essere questa la risposta giusta. E’ troppo tardi e si rischierebbero colossali minusvalenze.

Prima di prendere qualsiasi decisione, l’Osservatorio di Moneyfarm riportato da AdnKronos suggerisce di affidarsi alla finanza comportamentale, un campo di studio che aiuta a capire i comportamenti dei risparmiatori, ma anche quali azioni intraprendere in un periodo ad alto rischio come quello attuale. 

Agire di impulso e farsi prendere dal panico sono gli errori più comuni che si commettono in situazioni del genere ma sono anche quelli che fanno maggior danni ai nostri risparmi”, spiega lo studio, sottolineando l’importanza di agire con razionalità e lucidità evitando che l’ansia da coronavirus abbia la meglio. 

L’analisi di Moneyfarm riportata dall’agenzia AdnKronos passa poi a un esempio pratico, mostrando l’andamento di due portafogli uguali appartenenti ad altrettanti investitori che hanno deciso di comportarsi in maniera opposta. Il primo “è uscito in concomitanza delle quattro principali flessioni dei mercati (11 settembre, Sars, etc) degli ultimi dieci anni per poi rientrare dopo le rispettive riprese”. Il secondo invece “non ha mai disinvestito perché ha preferito lasciar passare le tempeste sui mercati”.

Ebbene il primo portafoglio (quello dell’investitore che ha scelto di uscire) ha registrato un rendimento inferiore del 35% rispetto al secondo (quello dell’investiore che ha deciso di restare). 

“In pratica, non è servito a niente evitare le perdite nel breve termine: uscire dai mercati in questo caso ha portato alla perdita di circa il 60% della crescita del portafoglio”, commentano gli analisti.

L’Osservatorio di Moneyfarm sottolinea infatti come restare fermi ed evitare mosse azzardare durante i periodi più difficili sia la scelta più giusta ma soprattutto quella che sul medio-lungo termine paga di più. “Per questo – concludono gli analisti – la scelta di rimanere investiti, è il miglior vaccino per i nostri risparmi al tempo del coronavirus”.

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