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Conti pubblici, allarme di Baldassarri: mancheranno 20 miliardi

Sulla spesa pubblica interviene l’economista e presidente della commissione Finanze del Senato, che paventa la necessità di un nuovo aggiustamento dei conti – “Nel 2013 non ci sarà l’azzeramento del deficit e non si raggiungerà il pareggio di bilancio: mancheranno almeno 20 miliardi” – Si aspetta l’arrivo in aula del Def, martedì prossimo

Conti pubblici, allarme di Baldassarri: mancheranno 20 miliardi

Camera e Senato sono impegnati sulla nota di aggiornamento del documento economico-finanziario. Le varie commissioni, ognuna per la parte di propria competenza, lo sta esaminando, per giungere poi al parere e approdare, martedi’ prossimo, in aula. Ma gia’ si paventa la necessita’ di un nuovo aggiustamento dei conti pubblici. Ne e’ convinto l’economista e presidente della commissione Finanze del Senato, Mario Baldassarri, che lancia un allarme: serviranno altri 20 miliardi.

”Nel 2013 non ci sara’ l’azzeramento del deficit e non si raggiungera’ il pareggio di bilancio, perche’ mancheranno almeno 20 miliardi. Dopo le manovre di luglio e agosto, sara’ indispensabile un nuovo aggiustamento dei conti pubblici. Da mesi – spiega il senatore di Fli – diciamo che gli interventi del governo avrebbero avuto un effetto depressivo sulla crescita e che, di conseguenza, non avrebbero reso possibile il pareggio di bilancio. Previsioni che vengono ora confermate dalla nota di aggiornamento”.

Per Baldassarri , il ministero guidato da Tremonti ha sovrastimato in aprile la crescita del Pil che nel 2013 doveva essere dell’1,3%, salendo fino all’1,5 l’anno successivo, stabilizzandosi all’1,6 nel 2014. Previsioni riviste nella Nota di aggiornamento del Def (0,6 nel 2012; 0,9 nel 2013 e infine 1,2 nel 2014) ma sempre in un’ottica “contrassegnata dall’ottimismo. Non sono stati calcolati – sostiene Baldassarri – gli effetti recessivi delle manovre estive. Se cosi’ fosse, le stime del governo dovrebbero essere molto piu’ vicine a quelle fatte dal Fondo Monetario Internazionale che prevede una non-crescita rispettivamente dello 0,4 nell’anno in corso e dello 0,3% per il 2012”.

Baldassarri non ha dubbi: ”Il decreto sviluppo annunciato da mesi e la Legge di Stabilita’ sono l’ultimo treno prima che la Bce smetta di acquistare titoli italiani sorreggendo il differenziale con quelli tedeschi”.

Il Def arrivera’ in aula martedi. Lunedi’ i gruppi di maggioranza si riuniranno per mettere a punto una risoluzione di approvazione.

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