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Consip, veleni contro il Pd. M5S candida anche indagati

Rivelazioni choc del Procuratore di Modena, Lucia Musti, che smonta le indagini “da matti” fatti sul caso Consip da un reparto deviato dei carabinieri per tentare di incastrare il segretario del Pd Matteo Renzi che afferma: “Quelli che volevano usare Consip per gettare fango addosso a me vedranno il fango ritorcersi contro” – Intanto M5S, per spianare la strada a Di Maio, candiderà alle primarie anche gli indagati

Consip, veleni contro il Pd. M5S candida anche indagati

Sono destinate a fare rumore sia sul piano giudiziario che politico le rivelazioni che il Procuratore di Modena, Lucia Musti, ha reso al Csm sul modo in cui un reparto deviato dei Carabinieri del Noe ha condotto le indagini e le intercettazioni  sul caso Consip con l’obiettivo di colpire l’ex premier e segretario del Pd, Matteo Renzi. 

“Quei due sono veramente dei matti e le loro intercettazioni sono state fatte con i piedi” ha detto al Csm la Musti in riferimento alle indagini condotte sul caso Consip dal colonnello del Noe, Sergio De Caprio (il famoso capitano Ultimo che vent’anni fa arrestò Totò Riina) e dal capitano Giampaolo Scafarto” che lavoravano per il Pm di Napoli Henry John Woodcock (che ora è indagato anche per “falso” dalla Procura di Roma) e di cui diede conto, in violazione del segreto istruttorio, il “Fatto quotidiano”. “Quei due ufficiali del Noe vennero da me invasati dicendomi: “Dottoressa, abbiamo una bomba in mano: possiamo arrivare a Renzi”.

Di  fronte a queste inquietanti rilevazioni il segretario del Pd Renzi ha commentato: “Quelli  che volevano usare Consip per gettare fango addosso am  vedranno il fango ritorcersi contro. Il tempo è galantuomo e lo sarà anche per la vicenda Consip: la verità verrà fuori e colpirà chi ha tradito il senso dello Stato”. Il Pd ha già presentato un’interrogazione parlamentare urgente ai ministri dell’Interno e della Difesa perchè verifichino “se alcuni Carabinieri abbiano tramato contro i vertici democratici del Paese”.

Settimana prossima la Procura di Roma esaminerà le carte trasmesse dal Csm sulla testimonianza della pm modenese.

“La testimonianza del Procuratore di Modena Lucia Musti al Csm documenta un metodo – scrive oggi la Repubblica – che può oggettivamente riassumersi così. A partire dal 2015 uno stesso reparto investigativo dell’Arma (il Noe), nelle persone degli stessi ufficiali (il colonnello Sergio De Caprio e il capitano Giampaolo Scafarto), uno stesso pubblico ministero napoletano (John Henry Woodcock), un medesimo quotidiano (il Fatto) istruiscono e veicolano gli esiti investigativi parziali (in qualche caso manipolati all’origine) di indagini che hanno come bersaglio grosso il Presidente del Consiglio in carica (Matteo Renzi) e la sua cerchia familiare e politica più ristretta. Materiale la cui deflagrazione si consuma singolarmente in occasione di passaggi politici cruciali della vita del Paese”, come avvenne – è sempre la Repubblica sottolinearlo – alla vigilia del referendum costituzionale del 4 dicembre scorso. Ma per quali meriti – ha polemicamente chiesto l’ex ministro delle Giustizia, Piero Fassino del Pd – Scafarto è stato recentemente promosso Maggiore?

Ma il caso Consip-Pd non è l’unico a infiammare la vigilia delle elezioni. Sarà interessante capire che cosa farà in concreto il segretario della Lega, Matteo Salvini, che domani parlerà alla Festa di Pontida, di fronte alla decisione della magistratura di confiscare 48 milioni e bloccare i conti del partito per i maneggi della vecchia gestione Bossi.

Ma un altro caso destinato a sollevare le polemiche è quello dei Cinque Stelle che, per spianare la strada alla leadership di Luigi Di Maio (due volte indagato per presunta diffamazione), hanno approvato un regolamento stilato da Beppe Grillo che prevede che per le prossime primarie possano candidarsi anche gli indagati dalla magistratura, purchè – bontà sua – alleghino la documentazione per spiegare le ragioni per cui sono sotto indagine. Ma che faranno i Cinque Stelle, che sono sempre stati giustizialisti contro gli avversari, se per caso i loro candidati indagati dovessero venire condannati?

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