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Confindustria contro l’abbandono della Fiat: “Scelta non condivisibile”

Il comitato di presidenza di viale dell’Astronomia risponde all’abbandono del Lingotto con una nota in cui sottolinea che “vi sono forti garanzie in ordine all’efficacia ed esigibilità degli accordi per assicurare i necessari margini di flessibilità all’organizzazione aziendale”, perciò le motivazioni dell’industria torinese “non sono condivisibili”.

Confindustria contro l’abbandono della Fiat: “Scelta non condivisibile”

Confindustria “non condivide” la decisione di Fiat, che stamane ha ufficializzato la volontà di abbandonare l’associazione degli industriali. “Grazie all’azione di Confindustria – si legge in una nota della presidenza di viale dell’Astronomia – sono oggi riconosciuti spazi molto ampi alla contrattazione aziendale. Vi sono forti garanzie in ordine all’efficacia ed esigibilità degli accordi per assicurare i necessari margini di flessibilità all’organizzazione aziendale. Le imprese hanno quindi maggiori certezze riguardo alla loro operatività”.

Il comitato di presidenza sottolinea quindi che Confindustria prende atto “delle decisioni della Fiat, pur non condividendone le ragioni, anche sotto il profilo tecnico-giuridico”. Nella stessa lettera dell’amministratore delegato della Fiat, Sergio Marchionne, “si riconosce che il quadro normativo in tema di relazioni industriali, che peraltro era già stato fortemente innovato con l`accordo del 2009 – sottolineano ancora gli imprenditori – è sensibilmente migliorato per effetto dell’accordo interconfederale del 28 giugno e dell’articolo 8 della manovra di agosto”.

Confindustria sottolinea poi di non aver “mai messo in dubbio la validità e l’applicabilità dell’articolo 8” e, anzi di averne “sempre ribadito la coerenza rispetto all’accordo del 28 giugno. Secondo la generalità degli esperti di diritto del lavoro, in nessun modo la ratifica dell’accordo interconfederale avvenuta il 21 settembre ne ha depotenziato gli effetti o ha posto dei limiti aggiuntivi all’applicabilità delle norme di legge”.

Il comitato di presidenza aggiunge che “l’accordo del 28 giugno è stato approvato all’unanimità dalla giunta di Confindustria sia a luglio sia a settembre e ha ricevuto il plauso delle autorità europee e delle principali istituzioni internazionali”. Pertanto “la decisione di Fiat ci appare a maggior ragione non condivisibile dal momento che, come noto, lo statuto di Confindustria permette di rimanere associati al sistema senza conferire delega sindacale, come già avviene per numerose imprese associate che non applicano accordi sottoscritti da associazioni di categoria di Confindustria. Auspichiamo che la collaborazione con Fiat possa continuare nelle organizzazioni territoriali nel rispetto delle regole associative”.

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