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Confederations Cup: Balotelli salta la Spagna, ma quanto pesa davvero la sua assenza?

Pesa di più l’assenza di quasi tutto il centrocampo titolare, come è accaduto contro il Brasile, o quella dell’uomo simbolo di questa nazionale, quel Balotelli assetato di rivincita contro la Spagna dopo l’impietoso 0-4 di un anno fa agli Europei?

Confederations Cup: Balotelli salta la Spagna, ma quanto pesa davvero la sua assenza?

Pesa di più l’assenza di quasi tutto il centrocampo titolare, come è accaduto contro il Brasile, o quella dell’uomo simbolo di questa nazionale, quel Balotelli assetato di rivincita contro la Spagna dopo l’impietoso 0-4 di un anno fa agli Europei?

Lo scopriremo solo giovedì notte, in una calda serata brasiliana, quando tra una protesta e l’altra scenderanno in campo i campioni di tutto della Spagna e l’Italia di Prandelli in un remake della finale continentale di 12 mesi fa, finita come tutti ricordiamo. Stavolta gli azzurri non avranno la scusante di essere più stanchi degli avversari, perché come sottolineato dallo stesso ct c’è quasi una settimana per recuperare, e soprattutto ritroveranno Pirlo, De Rossi, e anche quel Montolivo costretto a lasciare il campo anzitempo contro i verdeoro.

Il centrocampo, che da quando calcio è calcio rappresenta l’asse di forza di una squadra, questa volta sarà dunque al completo. Mancherà invece la stella, la punta di diamante di questa nazionale: Balotelli l’aveva giurata alle Furie Rosse dopo le lacrime di Kiev, e invece qualche botta di troppo subita da David Luiz e Dante lo costringerà a saltare la semifinale della Confederations Cup (stesso destino per il terzino Abate: per lui il torneo è già finito).

L’Italia deve rammaricarsi o c’è qualche motivo per sorridere? Stando alle alternative, c’è da preoccuparsi: mentre infatti il reparto di centrocampo ha trovato validi sostituti in Aquilani e Giaccherini (forse il miglior giocatore azzurro di questo torneo), in attacco la scarsa forma di El Sharaawy costringerà Prandelli a ripiegare addirittura sul sempreverde Alberto Gilardino, che però è difficile immaginare vincente in un duello solitario contro la coppia Piqué-Ramos.

C’è però da dire che con il centrocampo titolare l’Italia ritroverà il suo gioco, che ancora più della presenza o meno di Balotelli è il marchio distintivo di questa squadra. SuperMario infatti, ad eccezione della prima partita contro il Messico, non è stato così decisivo in questo torneo, soprattutto contro il Brasile, quando si è fatto rubare la scena da un Giaccherini qualsiasi e ha perso il duello a distanza con Neymar.

A preoccupare, piuttosto, e in pochi ne parlano, dovrebbe essere la tenuta della difesa: 8 gol subiti in tre partite sembrano davvero troppi, soprattutto i 4 contro le non irresistibili Messico e Giappone, con diverse sviste di baluardi storici come Barzagli e Buffon. Quindi, cara Italia, non piangere l’assenza di Balotelli: ritrova la tua tradizione difensiva e con il centrocampo migliore nascondi la palla alla Spagna. Così si può, anche senza Super Mario.

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