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Comunità energetiche rinnovabili: si parte davvero. Online la “mappa” delle cabine elettriche pronte a ospitarle

La disciplina delle CER si sta faticosamente completando. Con la mappa messa a disposizione di tutti dal Gse è possibile individuare con precisione l’ambito per la loro costituzione. L’Enea: più grandi sono meglio è.

Comunità energetiche rinnovabili: si parte davvero. Online la “mappa” delle cabine elettriche pronte a ospitarle

Al massimo un quartiere, nel caso dei grandi centri urbani. Un nutrito gruppo di comuni sparsi su un territorio equivalente una porzione non irrilevante di un’intera regione, nel caso delle aree meno densamente popolate. Si tratta delle cabine primarie per la distribuzione dell’elettricità che fanno da riferimento geografico, ma soprattutto da architrave tecnologico, per le nascenti (finora a fatica) Comunità Energetiche Rinnovabili (CER). La mappa è on-line con tanto di manuale d’uso sul sito del Gse, il Gestore dei servizi energetici che costituisce l’organismo pubblico di coordinamento e gestione economica degli scambi di energia che hanno a che fare con incentivi pubblici.

E’ un passo fondamentale, forse definitivo, perché la corsa alle comunità energetiche rinnovabili possa uscire dalla difficilissima fase sperimentale che finora le ha contrassegnate, per cominciare a svilupparsi davvero. Parliamo infatti di cabine che servono, al di fuori delle grandi città, porzioni rilevanti del territorio entro le quali potrà nascere anche una singola corposa comunità energetica. La novità è maturata già da qualche mese con il passaggio di quella che nella fase sperimentale del via libera alle comunità energetiche costituiva un vistoso limite, ovvero la possibilità di costituire una CER solo nell’ambito delle utenze servite da una cabina di distribuzione secondaria, che spesso non arriva a coprire neanche il territorio di un piccolo comune. Con l’estensione alle aree ben piùcvaste servite dalle cabine primarie questa limitazione è stata rimossa.

“La mappa interattiva delle cabine primarie favorirà – rimarca l’Amministratore delegato del GSE, Vinicio Mosè Vigilante – lo sviluppo e la diffusione delle CER, le quali consentiranno a cittadini, imprese e PA di partecipare attivamente alla decarbonizzazione dei consumi, attraverso la condivisione dell’energia. Chiunque sia interessato potrà avere accesso in autonomia alle informazioni utili, tra cui il codice univoco dell’area, il distributore di riferimento, i confini comunali e la lista dei Comuni che insistono nella stessa area convenzionale”.

Va detto che la disciplina di riferimento per le comunità energetiche rinnovabili attende ancora gli ultimi tasselli del complesso sistema di regolamenti che finora ne ha frenato lo sviluppo, superando i ritardi dell’Italia rispetto agli altri paesi europei.

C’è da dire che in soccorso di chi ha intenzione o vorrebbe costituire una CER vengono direttamente le istituzioni chiamate a promuovere questo processo. Il Gse sul suo sito non si limita a fornire la nuova mappa ma offre alle amministrazioni locali e ai singoli cittadini una copiosa documentazione di riferimento. Non solo: prende forma negli uffici del Gse un’attività di consulenza diretta le amministrazioni locali che costituiscono il perno naturale delle comunità energetiche rinnovabili ma che si trovano ad affrontare una serie di quesiti che vanno dalla migliore gestione degli incentivi alla stessa forma costitutiva e operativa della CER.

Molto sta facendo anche l’Enea che per promuovere direttamente la costituzione delle CER supportando sia le amministrative locali che cittadini ha costituito un osservatorio composto da una quarantina di membri tra istituti di ricerca enti locali, associazioni, aziende professionisti del settore. Dal materiale di lavoro dell’osservatorio emergono già importanti indicazioni operative. Eccone alcune. Grande è meglio: i benefici di una comunità energetiche per i suoi membri e per la comunità locale sono tanto più rilevanti quanto è più vasta e articolata sul territorio la singola CER, che può così trovare il miglior equilibrio tra i consumi e la generazione verde. Calibrare la governance: non sottovalutare nella fase preparatoria la corretta attribuzione tra compiti e responsabilità tecniche e amministrative da un lato e il meccanismo di distribuzione dei benefici della comunità dall’altro. Sapendo che la CER è una macchina votata naturalmente all’efficienza, in grado di distribuire importanti benefici, ma che va guidata con un po’ di perizia.

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