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Commercianti e Pmi: 10 miliardi a fondo perduto per affitti e bollette

Nel decreto aprile che sarà approvato la settimana prossima il governo intende inserire anche un maxi indennizzo per aiutare le microimprese a sostenere i costi fissi di aprile e maggio

Commercianti e Pmi: 10 miliardi a fondo perduto per affitti e bollette

Non più prestiti, ma aiuti a fondo perduto per pagare affitti e bollette. Questa l’idea su cui il governo sta ragionando per assicurare un aiuto davvero importante a commercianti, artigiani e microimprese. La misura vale da sola circa metà di una normale legge di bilancio: 10 miliardi di euro. Ma sarà solo un capitolo del decreto aprile, che conterrà anche il cosiddetto “reddito d’emergenza” e dovrebbe ottenere il via libera del Consiglio dei ministri la settimana prossima.

Nel dettaglio, i 10 miliardi serviranno alle piccole imprese per coprire i costi fissi di aprile e maggio, tra cui le voci più onerose sono appunto le spese per l’affitto e le varie bollette.

L’IMPORTO DELL’INDENNIZZO

L’aiuto potrebbe essere concesso solo alle Pmi che hanno subito cali di fatturato superiori al 50%. Più difficile che l’indennizzo sia proporzionato alla perdita di ricavi registrata in questi primi mesi di epidemia di coronavirus. In ogni caso, sarà previsto un tetto massimo per singola impresa.

IL MECCANISMO DI EROGAZIONE

Rimane da stabilire quale sarà il metodo di erogazione. Al momento, le ipotesi sul tavolo sono due.

  1. La prima prevede di garantire agli imprenditori uno sconto sui contributi Inps per i dipendenti, che al momento sono sospesi.
  2. La seconda strada è invece più complicata, perché prevede di concedere l’aiuto a fondo perduto a tutti coloro che otterranno il prestito bancario fino a 25 mila euro con garanzia completa dello Stato. In questo caso, l’erogazione consisterebbe nel cancellare parte del debito, oppure l’intera somma per le imprese costrette a pagare affitti particolarmente alti.

GLI ENTI LOCALI

L’operazione dovrebbe coinvolgere anche gli enti locali: tra i costi fissi, infatti, rientrano tributi sia comunali (Imu, imposta sui rifiuti, tassa sull’occupazione del suolo pubblico) sia regionali (Irap) e anche su questi fronti commercianti, artigiani e autonomi in generale potrebbero essere aiutati.

L’ESEMPIO DI FRANCIA E GERMANIA

Con questa iniziativa, l’Italia punta ad allineare il suo pacchetto anticrisi a quello dei principali Paesi europei: all’incirca alla stessa platea e con lo stesso scopo, la Francia a garantito 1.500 euro al mese per tre mesi e la Germania una somma complessiva di 9mila euro. In entrambi i casi non si tratta di prestiti, ma di aiuti a fondo perduto per attutire l’impatto del coronavirus sul tessuto produttivo.

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