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Clima e agricoltura: in arrivo misure sulla siccità

Tra i primi impegni del nuovo governo un pacchetto di misure della Ue per aiutare l’agricoltura contro i cambiamenti climatici. Sempre più allarmante il rischio desertificazione.

Clima e agricoltura: in arrivo misure sulla siccità

Non solo italiano, ma anche quello europeo e continentale sarà il banco di prova delle prossime settimane per Teresa Bellanova, neo Ministro dell’Agricoltura. La sua esperienza, da tutti riconosciuta, dovrà misurarsi con le misure approvate a fine agosto dagli Stati membri a sostegno della proposta della Commissione Ue per alleggerire i problemi finanziari degli agricoltori. Causa scatenante, le condizioni meteorologiche avverse che hanno penalizzato le attività. 

Un danno economico pesante con effetti ancora lunghi principalmente per non avere a disposizione il foraggio necessario per gli animali. Il via libera dovrà arrivare dalla Commissione Ue di concerto con i ministri dell’Agricoltura. Ma sono evidenti e correlati alla siccità i mutamenti climatici, gli effetti sull’habitat, le alterazioni dei cicli di raccolti e le esportazioni che richiederanno un orizzonte più largo di quello dei titolari dell’Agricoltura. 

Phil Hogan, Commissario europeo per l’Agricoltura e lo sviluppo rurale, ha spiegato che da quando gli eventi climatici estremi hanno iniziato a manifestarsi la Commissione ha seguito la situazione in stretto contatto con gli Stati membri. Le misure adottate aiuteranno gli agricoltori e proteggerli in caso di penuria di foraggio per il bestiame. Nel frattempo in Italia Teresa Bellanova ha preso il posto del leghista Gian Marco Centinaio. A Bruxelles è stata decisa la possibilità di pagamenti anticipati più alti e alcune deroghe alle norme sull’inverdimemto per permettere alle aziende agricole di avere alimenti per i loro animali.  

In sostanza gli agricoltori interessati potranno usufruire di una percentuale più elevata dei pagamenti della politica agricola comune per migliorare il loro flusso di cassa e ricevere fino al 70% dei pagamenti diretti già da metà ottobre e l’85% dei pagamenti per lo sviluppo rurale dopo l’approvazione finale della Commissione. Per l’inverdimento ed aumentare la disponibilità di foraggio, è prevista la possibilità di ritenere i terreni lasciati a riposo, come colture distinte o aree di interesse ecologico, anche se sono stati utilizzati per il pascolo o la raccolta. Prevista anche di poter accorciare il periodo minimo di 8 settimane per le colture intercalari per consentire e seminare in tempo utile le colture invernali.  

L’Italia è certamente tra gli Stati maggiormente interessati all’applicazione ed al rispetto delle misure. Siamo appena usciti dall’estate più calda dal 1880. Il Sud è a rischio desertificazione e i suoli disponibili e utili alle attività agricole si riducono di anno in anno. L’estate bollente non ha risparmiato nessuna Regione con il CNR che ha studiato che  le aree a rischio in Sicilia sono ormai il 70%, nel Molise il 58% in Puglia il 57%, in Basilicata il 55%. Sardegna, Marche, Emilia-Romagna, Umbria, Abruzzo e Campania hanno invece tra 30 e 50% dei suoli disponibili. 

Non vanno bene nemmeno i valori economici dei terreni, sempre per effetto dei cambiamenti climatici. L’Agenzia per l’Ambiente europea stima che l’Italia nei prossimi anni potrebbe subire la più grande perdita aggregata di valore dei terreni, tra 58 a 120 miliardi di euro, se le condizioni climatiche saranno simili a quelle degli ultimi anni. Una partita con più giocatori già iniziata.

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