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Casa, stangata sugli acconti Ires e Irap per cancellare la seconda rata Imu

Le coperture per cancellare anche la seconda rata dell’Imu potrebbero arrivare da una misura che rischia di suscitare violente polemiche: il rincaro sugli acconti Ires e Irap non riguarderebbe più soltanto banche e assicurazioni, ma sarebbe esteso a tutte le imprese – Oggi in Cdm anche la rivalutazione delle quote della Banca d’Italia.

Casa, stangata sugli acconti Ires e Irap per cancellare la seconda rata Imu

Oggi la partita sull’Imu dovrebbe finalmente concludersi, ma la soluzione, probabilmente, non sarà indolore. La seconda rata dell’imposta municipale unica scade il 16 dicembre e, per cancellarla, il Consiglio dei ministri è chiamato a risolvere il rebus delle coperture.

L’eliminazione totale comporterebbe un ammanco nelle casse dello Stato pari a 2,4 miliardi di euro, che scenderebbero a 2 se si decidesse di far pagare l’Imu su terreni agricoli e fabbricati rurali. Forza Italia e Nuovo Centrodestra continuano a pretendere che lo stop riguardi tutti i contribuenti, ma il Tesoro sembra orientato a escludere dal pagamento solo abitazioni principali e case popolari

Stando alle ultime indiscrezione, il finanziamento potrebbe arrivare da una misura che rischia di suscitare violente polemiche: il rincaro sugli acconti Ires e Irap non riguarderebbe più soltanto a banche e assicurazioni, ma sarebbe esteso a tutte le imprese. Gli acconti dovranno essere versati entro il 2 dicembre e al momento si parla di un aumento nell’ordine di due o tre punti percentuali. 

L’intervento era previsto da una clausola di salvaguardia inserita nel decreto legge di fine agosto che ha abolito la prima rata Imu (in cui si parla anche di un ennesimo rincaro per le accise sui carburanti a partire da gennaio), che a questo punto il Governo potrebbe essere costretto ad esercitare, non riuscendo a trovare soluzioni alternative. Il rischio è infatti di sforare il temutissimo limite del 3% per il rapporto deficit-Pil stabilito oltre vent’anni fa a Maastricht. 

Parte delle coperture per la cancellazione dell’Imu potrebbero arrivare anche da un’altra misura: l’introduzione di un ulteriore anticipo d’imposta a carico di banche e società d’intermediazione finanziaria.

Non è ancora chiaro, inoltre, il gettito mancato da restituire ai Comuni. I sindaci chiedono di riavere l’intera somma, comprese le maggiori aliquote già deliberate per l’anno in corso. La differenza sarebbe di circa 500 milioni.

Oggi sul tavolo del Cdm arriverà anche il decreto che avvia il processo di rivalutazione delle quote della Banca d’Italia, da cui il Tesoro, come ha spiegato recentemente il ministro dell’Economia, Fabrizio Saccomanni, si aspetta un beneficio massimo per l’Erario di 1,2 miliardi. 

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