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Caro bollette, chi è contro il petrolio. In Basilicata no a nuove esplorazioni

Ritorna l’opposizione di Sindaci e comunità a nuove esplorazioni. E’ in discussione il modello di sviluppo.

Caro bollette, chi è contro il petrolio. In Basilicata no a nuove esplorazioni

Ai meno esperti di cose energetiche l’acronimo PiTESAI dice poco. Significa Piano per la Transizione Energetica Sostenibile delle Aree Idonee. In Basilicata è l’ennesimo documento contrastato dai Comuni della valle del  Vulture per le ricerca di idrocarburi. Nessuna nuova ricerca si deve fare qui dicono diciotto amministrazioni, Associazioni  e realtà diocesane. Hanno scritto alla Regione perché di nuove esplorazioni proprio non ne vogliono sentir parlare. A maggior ragione in tempi di transizione ecologica e di rincari annunciati per luce e gas .

La valley petrolifera italiana è di nuovo al centro delle discussioni sul futuro energetico nazionale. La protesta è incidentale con l’allarme sull’aumento delle tariffe di luce  e gas di questi giorni legato proprio alle attività ed alle oscillazioni del prezzo del petrolio. Il fronte del no lucano ha sottoscritto un documento in cui sono riassunte osservazioni già presentate in una precedente  lettera. E’ messo in discussione un modello di sviluppo che nel bene e nel male in una Regione complicata ha prodotto occupazione, investimenti ma pure tanti rischi ambientali. Il territorio del Vulture Alto Bradano vuole restare fuori da nuove ricerche e fa appello anche al Ministero della Transizione Ecologica affinché abbia un futuro diverso. Bisogna ascoltare i territori, dicono i sindaci, che proprio in virtù del PNRR e dei piani di transizione ecologica vogliono salvaguardare l’ambiente con la tutela della salute al primo posto.

Lo avevano già fatto in una lettera  ai sindaci delle aree interessate dai permessi di ricerca ‘’Palazzo San Gervasio’’ e ‘’La Bicocca’. L’attenzione nazionale sui temi energetici puo’ dare forza alla protesta. Può portare ad un cambio di passo ? L’Assessore regionale all’Ambiente Gianni Rosa, tutto sommato, ha una posizione propositiva. Ha incontrato i sindaci ma da tempo persegue l’obiettivo di un Centro sperimentale Energia e Ambiente nella sua Regione. Coltiva l’idea di un progetto allargato a realtà positive del Sud.“ È’ un progetto visionario e coraggioso” aveva detto a in un intervista a Firstonline ” e crediamo che il Centro possa rappresentare una svolta nella politica lucana a favore anche delle imprese” La Basilicata si candida per il Centro ambiente e energia. I tempi sarebbero maturi per indirizzare spesa pubblica ed occupazione in settori energetici alternativi. Anzi proprio per il contributo dato dalla Basilicata al sistema energetico italiano con il petrolio della Val d’Agri ora si puo’ pensare ad un domani completamente diverso.

Cingolani nel PNRR ha previsto la nascita di 9 strutture avanzate di ricerca con 1,6 miliardi di investimento. L’opposizione dei sindaci e dei territori indicati al contrario come luoghi di sfruttamento di fonti fossili renderebbe la Basilicata avamposto della ricerca sulle fonti rinnovabili. Se nei primi sette mesi di strategia energetica green le cose sono tate messe in moto, i prossimi mesi sono l’occasione per ottenere fiducia da territori “anti”. Il pragmatismo del Ministro, al netto delle contestazioni dei Verdi, fanno pensare che cio’ accadrà.

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