Condividi

Caos bollette luce e gas, l’Autorità batta un colpo

L’aumento deciso il 1° luglio e poi sospeso dal Tar dopo il ricorso Codacons, ha creato tensioni con il ministro dello Sviluppo Calenda. Ma soprattutto ha riaperto una serie di interrogativi sulla rapidità e capacità di vigilanza dell’Autorità per l’Energia proprio ora che il mercato deve affrontare la piena liberalizzazione. Chi tutela i consumatori dagli abusi? Per ora l’Antitrust

Caos bollette luce e gas, l’Autorità batta un colpo

Estate bollente per le bollette di luce e gas. Prima gli aumenti a sorpresa, decretati dall’Autorità per l’Energia a partire dal 1° luglio, poi il ricorso del Codacons al Tar Lombardia che ha sospeso tutto. Si torna quindi ai prezzi del secondo trimestre, almeno finché il pronunciamento del tribunale non sarà definitivo. Nel mezzo le polemiche sui costi esorbitanti del dispacciamento, il servizio cui ricorre Terna per bilanciare l’impatto delle rinnovabili – per loro natura discontinue – sulla stabilità della rete elettrica di trasmissione nazionale. Un prezzo aumentato molto più del solito tra aprile e giugno, con punte fino a 600 euro a Megawattora, tanto da far saltare sulla sedia la stessa Confindustria che ha lanciato per prima l’allarme. E da provocare, poco prima dell’approvazione delle nuove contestate tariffe per il terzo trimestre 2016, l’abbandono del tavolo con l’Authority da parte di tutte le associazioni dei consumatori.

La situazione ha allarmato il ministro dello Sviluppo Carlo Calenda che ne ha chiesto conto entro il 24 agosto all’Autorità presieduta da Guido Bortoni con un comunicato asciutto ma severo al quale l’Autorità ha cercato di rispondere ma senza riuscire a fugare i dubbi. In tutto questo altre difficoltà sono emerse, sulle politiche commerciali aggressive dei principali operatori – Eni, Enel, Edison, Acea – stangati a metà giugno dall’Antitrust con una supermulta di 14,5 milioni di euro che, però evidentemente, non sono bastati visto che il 1° agosto il garante della concorrenza ha nuovamente messo sotto osservazione Eni, Enel, Acea; ha aggiunto alla pattuglia anche HeraComm, Geko (ex Beetwin); ha avviato tre nuovi procedimento nei confronti di Estra Energie, Estra Elettricità, Enegan e Iren Mercato oltre ad aver nuovamente sollecitato Green Network per inottemperanza.

In poche parole un’ecatombe nel settore delicatissimo dell’elettricità (soprattutto) che fa seriamente riflettere riguardo ai rischi che potrebbero correre i consumatori in vista della nuova, piena liberalizzazione del mercato dell’energia. Acea, solo per fare un esempio, non ha ancora rilasciato la bolletta semplificata 2.0, voluta dalla stessa Authority a partire dal 1° gennaio 2016 per rendere più comprensibili le fatture ai clienti. Non risulta sia stata sanzionata. La data della piena apertura del mercato, prevista inizialmente per il 1° gennaio 2018 è slittata al 30 giugno di quell’anno in base a quanto prevede il Ddl concorrenza che è stato approvato martedì in commissione al Senato e andrà in aula a settembre, dopo quasi due anni dalla sua presentazione.

E’ un passaggio importante che consentirà al mercato di fare un salto di qualità e di selezionare, anche, gli operatori migliori. Un passaggio delicato in cui l’anello debole sono i 35 milioni di famiglie (25 nell’elettricità, 10 nel gas) che ancora si trovano sotto il regime di tutela e che dovranno fare il salto in avanti. Chi vigilerà sui loro interessi? Qualcuno ha già pronta la risposta: finora è l’Antitrust che si è fatto carico del “lavoro sporco” – colpire i grandi o piccoli gruppi dell’energia in caso di abusi – mentre l’Authority di settore si è limitata a fare da supporto, ma niente di più. Interpretazione eccessivamente malevola? Può essere. C’è soprattutto un modo per smentirla: Authority Energia, se ci sei batti un colpo.

Commenta